Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Associazione Oeffe

Associazione Oeffe
a servizio della famiglia

Scuole Faes

Scuole Faes
Dove conta la persona

Franca e Paolo Pugni

Franca e Paolo Pugni
Famiglie Felici

Tutti i nostri link

La mia pagina web,

I blog professionali

la vendita referenziata/referral selling,

vendere all’estero low cost & low risk

selling to Italy:,

I blog non professionali

Famiglie felici/italian and english educazione e pedagogia

Per sommi capi: racconto

Il foietton: la business novel a puntate,

Sono ospite del bellissimo blog di Costanza Miriano che parla di famiglia e di…più

Delle gioie e delle pene: della vita di un cinquantenne

Happy Child Zona Gioia: il blog per i piccolissimi (0-3 anni)


Social network

Facebook,

Twitter

Linkedin

Youtube

Viadeo

Xing

Quora,

Friend Feed

Flickr


Post più popolari

Visualizzazioni totali

Lettori fissi

Enter your email address:

Delivered by FeedBurner

share this

Powered by Blogger.
venerdì 16 dicembre 2011

Le relazioni pericolose - Dangerous Liasons




Scroll down for English Version - thanks! 
Prossimo post/next post  Domenica/Sunday December 18th









Tutto è relazione. L’uomo non può vivere senza reazioni. Il filosofo e psicologo Maurice Nédoncelle, nel suo saggio Rèciprocité des consciences, essai sur la nature de la persone, si spinge ad affermare che per l’uomo valga l’alternativa «aut duo aut nemo»: o sei due o non sei nessuno. Con queste parole il pensatore francese intende non solo sottolineare la natura relazionale della persona umana, ma anche che la relazione vada intesa come legame che unisce di volta in volta una persona ad una ed una sola altra persona.
Questo è particolarmente vero nella famiglia, che è la cellula prima della società e la culla del consorzio umano. E ciò che costruisce e tiene insieme la relazione è l’amore, inteso come gratuito interessamento al bene dell’altro.
Sì, va bene. Lo sanno tutti, potreste rispondere. Il punto non è saperlo, è farlo. Stephen Covey, famoso autore  americano di management e non, spiega che per costruire una relazione dobbiamo iniziare a fare versamenti nel “conto corrente emotivo” dell’altro, sia esso figlio, coniuge, genitore, o parente per rimanere alla famiglia.  Questo perché prima o poi, volenti o nolenti, ci capiterà di fare prelievi da questo conto e se dovesse capitarci di andare in rosso, sarebbero guai grossi. Specie con gli adolescenti.
Quali possono essere dunque in famiglia depositi e prelievi in questi conti correnti così speciali?
Tra i prelievi possiamo elencare, a titolo di esempio:
  • Non mantenere le promesse
  • Farsi sconti: la sindrome del “quando sarai grande potrai farlo anche tu”
  • Non ascoltare
  • Mettere i propri interessi di fronte ai loro
  • Imporre la propria volontà
Tra i versamenti invece, sempre a titolo di esempio
  • Mantenere le promesse
  • Sforzasi di comportarsi così come chiediamo loro di fare
  • Ascoltare anche quando siamo stanchi o abbiamo tanto da fare
  • Privilegiare gusti e interessi degli altri
  • Motivare le proprie decisioni
  • Dedicare il nostro tempo

Iniziamo dunque a versare. Facile? Non troppo. Perché c’è un altro elemento che complica la vicenda: il fatto che ognuno di noi “parla” un linguaggio del cuore diverso. Non tutto piace a tutti, potremmo dire. Quindi non solo dobbiamo parlare il linguaggio dell’amore, ma dobbiamo parlare il linguaggio dell’amore della persona che vogliamo amare.
Come ha mirabilmente detto lo scrittore Giuseppe Pontiggia : “lo dica pure con parole mie”
Difficile? Per fortuna ci viene in aiuto Gary Chapman che identifica cinque linguaggi per parlare l’amore.  Li vedremo prossimamente.
Quali sono, nella vostra esperienza i versamenti che danno risultati più vistosi ed immediati?



English Version






Life is relations. No one can live without relationships. Maurice Nédoncelle, a French psychologist, wrote in is book Rèciprocité des consciences, essai sur la nature de la persone that no one can ignore the alternative «aut duo aut nemo»:  two or none. Saying this the French philosopher want to underline the real nature of the human being and the fact that any relation in nothing but a two persons link.
What Nédoncelle says is particularly true for the family, which is the cell of the community and the cradle of the society. And what builds and keeps a relationship alive is nothing but love, that means a personal toll-free care for the other person and her/his good.
Ok, we know that. Every one knows. This can be your reaction. I know. The point is to act this way not just to know it. Stephen Covey, a well know author, uses to say that to build a relation we need to make deposits into the "emotional bank account" of the other person: child, spouse, parents, relatives. And the reason is that eventually we will make withdrawal from those accounts and if we end up in the loss area, then problems can arise. And this is specially true with teens.
Which can then be deposits and withdrawals in the family?
Here some example of possible withdrawals:
  • Do not keep promises
  • The syndrome: “when you will be an adult you could do what I’m doing”
  • Don’t pay attention or listen
  • Put ourselves first
  • Impose one own’s will
And some example of potential deposits
  • Keep promises
  • Strive to walk the talk
  • Listen to other people even when we are tired or have an hectic agenda
  • Give priority to their desires
  • Motivate our decisions
  • Spend time with them

Let’s start with the deposits then! Easy to say. Much more difficult to do. Why? Because there is a further element we have to consider which is so influent it can twist our intention. Every one of us “speaks” his/her own language, a very different language pouring from the heart. Does everyone like any gift? Or compliments? Not at all.
That’s a problem. We do not just have to talk love, but we also have to talk love in the slang of the other person.
An Italian author, Giuseppe Pontiggia, put it in a wonderful way: “just say it with my words”.  This is the opposite a very common Italian idiom, used when you want to put at easy someone trying to explain something complicated: “just say it with your words”. We do not have to talk our words, but the other person’s one, Pontiggia suggested.
Now, that’s really hard! Lucky us, we can be guided by Gary Chapman who identified five love languages that are mostly used by everyone. Any of us talks rather one or two of these languages. And they are? Let’s talk about them in a future post.
At present, can you share with us the deposits that gave you the highest and quickest results?
Thanks!














    2 commenti:

    Anonimo ha detto...

    ...e se versiamo troppo rischiamo ugualmente di rimanere in rosso? Dobbiamo pretendere se non riceviamo nulla? O riceviamo senza rendercene conto perché l'altro parla un linguaggio diverso e noi non ne siamo consapevoli? Difficile sì! A volte impossibile!

    Paolo Pugni ha detto...

    Interessante punto di vista: versare non implica ricevere, implica essere dalla parte della ragione. Implica avere crediti e non essere in debito.
    Certamente possiamo esigere questi crediti, o possiamo cercare di lasciarli fruttare.
    E' difficile, è vero, a volte molto difficile, ai limiti dell'impossibile.
    Ma l'amore è difficile, bello e difficile.

    John C. Miller suggerisce nel su libro DDD la domanda dietro alla domanda di interrogarsi su di sé, se possiamo cambiare per ottenere risultati diversi.
    Possiamo anche chiederci se abbiamo versato nella stessa valuta del conto... come dici tu se abbiamo parlato il medesimo linguaggio o se abbiamo versato... fuori dal vaso.
    Hai ragione, la consapevolezza aiuta.
    Personalmente sono ottimista e tendo a credere che non ci sia mail nulla di impossibile nell'amore in famiglia.
    Capisco che è una posizione molto ottimista.
    Con affetto.
    Paolo