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mercoledì 22 febbraio 2012

Avviso





A causa di sovraccarico di lavoro dobbiamo fare una pausa nel postare nuovi articoli per una quindicina di giorni.
I nuovi post saranno pubblicati a partire dal 13 marzo
Per offrirvi un servizio, che ci auguriamo possiate apprezzareabbiamo deciso di elencare alcuni link ad articoli precedentisuddivisi per argomento, che potrebbero esservi utili.
Nel frattempo daremo il benvenuto a suggerimenti, spunti per altri post, notizie, articoli, link che vorreste discutere su questo blog.
Grazie per la vostra pazienza, vi invitiamo a rimanere sintonizzati e non dimenticateci, noi non ci dimenticheremo di voi!


Due to work overload we have to take a break in posting new articles for a fortnight.
Next new post will be ready for march 6th
To offer you a service that we hope could be appreciated, we have listed down here and will often update some links to previous articles, listed by subject, that you could enjoy reading and that could be helpful.
In the meantime we will welcome suggestions, hints, cue of other posts, news, articles, links that you would like to be discussed on this blog.
Thank you for your patience, please stay tuned and do not forget us!


INTERVISTE - INTERVIEW
Intervista a Federica Mormando dal CorSera: 'importanza di figli forti per vincere nella vita.
Interview Federica Mormando don't desire happiness for your kids but steadiness.

Intervista con Rebecca Cousin: quando le mamme sanno inventarsi come conciliare lavoro e famiglia.
Interview with Rebecca Cousins how being WAHM could raise the bar of happyness in your families.

Intervista a Irene Freundorfer, mamma canadese di 10 figli, blogger esperta di famiglia educazione e sopravvivenza.
Interview with Irene Freundorfer, canadian mom of 10, about family education, life, parenting & how to survive.


Intervista a Gary Sinclair: le priorità e i consigli per famigliefelici
Cosa modificare per innalzare la qualità-vita 
Interview with Gary Sinclair: what really matters for families?
What should we do to improve lifequality?

Intervista con GarySinclair: parte II. Forze e debolezze della famiglia e come usarle per l'educazione dei figli.
Interview with GarySinclair: part II. Weaknesses and strengh of a family and how to leverage them for education.


MATERNITA' - MATERNITY / PATERNITA' - PATERNITY  
Le cattive madri non sanno che cosa sia l'educazione dei figli?
Ma esistono cattive madri? Più di quanto non si pensi!
Bad mothers! Who are unable to raise healthy kids parenting education. Are there really bad mothers? More that...

Mamme senza paura per educare figli senza bambagia: è ancora possibile? Le proposte di freerangekid in famigliefelici.
Freerangekids moms: the best way of parenting in a fearful world? A post to discuss.

Leah Derewicz vs Bree vander Kamp: quando la perfezione è contro la famiglia che cosa si può fare?
Leah Derewicz vs Bree vander Kamp when perfection plays against the family what we should do?

La voce ai padri separati: guest post per famigliefelici.
Let's listen to separate father: guest post. 


ADOLESCENTI - TEENEGERS
Genitori e bulli: quando la causa del bullismo è il comportamento di mamma e papà. O no?
Bullying parents? When and why the cause of bully can be mom and dad.

Attenti on line per famiglie: proteggere i più fragili. Due iniziative internazionali al servizio di famiglie felici.
Safe on line: two international services to protect our familes and kids on the internet and raise awareness


Troppo emotivi: è il web che ci sta insegnando a negare ascolto o solo la nostra società? Che cosa insegniamo ai figli?
Too emotional: is the web teaching us to aggress insted of listening & understanding? Or is just this society?

Insegnare ai figli sacrificio e atti di generosità: è necessario per famigliefelici? Perché e come fare?
Teaching kids generosity & charitable acts thanks to Thekidscoach What is sacrifice and why we should teach.

La società interrotta e l'educazione a portare a termine il proprio dovere (e il proprio piacere).
The interrupted society and the fight to teach kids to finish activities they started.


BAMBINI - CHILDREN
L'altra faccia dell'amore in educazione Dire di no e punire sono possibilità, necessità o errore?
Saying no to your kids: is that right parenting, good education or a big mistake? 

Insegnare la temperanza: 5 consigli pratici. Innanzitutto perché farlo? E come?
Teaching temperance: is it necessary? And usefull? 5 hints to start with.

Fino a quando i genitori devono accogliere e amare i propri figli? Quanto è duro essere genitori?
How long should we welcomed andlove our kids? How many mistakes should we forgive? Parenting is so hard.

Parchi a tema per famigliefelici? Come gestire le vacanze di bambini piccoli e cosa evitare.
Theme park and vacation foryoung kids: what it's the best parenting way?


MOOREEFFOC
Giovedì Mooreeffooc. Spara al pc! La fermezza per le famigliefelici 
Mooreeffooc Thursday. Shoot the PC to save your family. Fighting father is the role model for parenting education?

Giovedì Mooreeffoc: Family 2012 L'importanza della famiglia e di una famiglia felice.
Mooreeffoc Thursday: Milan Family2012 the reason of being a family with a solid foundation. Will you be here with us?




lunedì 20 febbraio 2012

The best possible mom - La miglior mamma del mondo


Scroll down for English version


Next post Wednesday feb 22nd - Prossimo post mercoledì 22 febbraio





Una settimana sì e una no la grande stampa parla delle mamme.
L’ultima occasione è questa: il Wall Street Journal si lancia in un elogio della mamma italiana e il Corriere della Sera gli fa immediata eco.
Ora non ci interessa questa nuova pedante lista di stereotipi di mamme (la tigre cinese, l’elegante francese, la gallese asciutta e così via). Ci interessa ragionare sul fatto che si proponga un modello per la mamma, cosa che ci lascia sorpresi e perplessi.
Più che rincorrere un profilo ideale, ci sembra si debba sia più utile capire quale sia lo scopo dell’educazione e quale sia il ruolo che un genitore, anzi che la mamma, abbia in tutto questo.
E poi costruire il proprio comportamento di volta in volta sul bene dei figli.
Questa ricerca dell’ideale nasconde forse la necessità di prevedere ogni cosa, di definire sempre e comunque un manuale che permetta di evitare errori, un modo per giudicare più facilmente gli altri genitori?
Che ne dite?


English version







Every week the most important media talk about moms.
Recently it was the turn of the  Wall Street Journal who praised the Italian mom model.
Now we are not interested in discussing this new list of mom models. What we want to discuss is the fact that media insist in proposing and discussing a role model.
We do believe that more than pursuing an ideal profile it would be more useful to understand what education is and what its goal is and therefore, as a consequence, which is the role of a mom.
And then adapt moms’ behaviors to the real need of the kids.
We tend to believe that this crazy quest for the perfect mom actually hides the search for the perfect code, the irreproachable way of parenting, or the easiest way to blame different behaviors.
What do you think?
sabato 18 febbraio 2012

La lezione di SanRemo


Sabato Italiano
Next english post: Monday Feb 20th




Non potevo resistere. Sabato italiano, il titolo di questa  rubrica per i soli lettori della lingua di Dante, si ispira a questa bellissima canzone di Sergio Caputo, un grande artista, che nel testo parla di SanRemo. 


Il Festival dei Fiori nel bene e nel male fa parlare. E diventa uno specchio interessante del nostro costume, della nostra società. Magari un pelino distorto, eppure mai troppo distante.


Che cosa ci rimanda oggi, nel 2012 questo specchio nel quale sono riflessi Celentano e Belen, Morandi e Ivanka, Twitter e il commissiariamento del Festival?


Volete darmi una mano a scrivere questo post con i vostri commenti?


Grazie


Visto che fate i timidi inizio io:


sono convinto che si debba cercare il filo che unisce e quello che ho trovato sin qui è che tutto è ammesso purché faccia parlare, che tanto nessuno può definire a priori che cosa sia bene e che cosa sia male. Basta essere spontanei per essere nel giusto, e chi se ne frega delle conseguenze.


Il messaggio dice che non devo mai rispondere delle mie azioni, perché la libertà di espressione è sovrana, e chi non è d'accordo con me peggio per lui, fosse anche la realtà dei fatti. Chi comanda oggi è chi può salire sul palco e dire, a ruota libera, tutto ciò che gli passa per la testa.


Questo però presuppone un altro elemento e cioè la presunzione che chi ascolta non faccia altro che assorbire acriticamente ciò che "ha detto la tv".


E' questa la società che ci piace, nella quale vogliamo far crescere i nostri figli?


A noi non piace. E a voi?


Interessante questo articolo del blog La 27sima Ora
giovedì 16 febbraio 2012

Mooreeffoc: killing the web - Sparare al pc



Scroll down for English version - thank you
Giovedi Mooreeffoc - Mooreeffoc Thursday






Che campione! È diventato una star del web con la sua performance. Protetti dallo scudo Morreeffoc parliamo di Tommy Jordan, il padre che ha sparato al PC di sua figlia.
Perché? Perché lei si lamentava di lui, e delle madre, su Facebook. Pretendeva diritti senza accettare di avere doveri. Questa è l'accusa. Secondo Tommy naturalmente. I dati non ci permetto nodi avere il punto di vista della ragazza.
Ora, non sappiamo qual è la verità e ciò che stava realmente accadendo. Il Web ci ha detto che alla fine hanno fatto la pace e si sono messi d’accordo. Lieto fine. Tra l'altro molto americano, diremmo in Italia.
Il punto su cui vorrei provocarvi è un altro: è giusta l'assertività? Questa fermezza è  possibile, o ancora meglio: è dovuta? Tommy ha fatto la scelta giusta?
In linea di principio direi di sì: noi genitori dobbiamo dire dei no, forti, per mostrare dove siano i confini, dove si ergano i muri. Tommy ha dichiarato in modo chiaro e con motivazioni la sua posizione e, per dirla tutta secondo noi, con molta logica e molta ragionevolezza.
Beh, forse sopraffatto dal mio amore per l'alta tecnologia, non avrei sparato al pc, ma...
Cosa ne pensate?



English version


What a sample! He became a web star with his performance. Protected by the Morreeffoc shield let’s talk about Tommy Jordan the father who shot his daughter’s PC.
Why? Because she was complaining on Facebook. She claimed to rights without accepting to have duties. This is the charge. Following Tommy of course.
Now we do not know what is the truth and what was really going on. Web magazine told us that in the end they agreed a way out and made peace.  Happy ending. By the way very American, we would say in Italy.
My point is: is that assertiveness right? That steadiness was due? Did Tommy take the right choice?
In principle I would say yes: we –parents- have to say no, to show where borders are, where walls stand. He stated clearly and with reasons his position and to us there is a lot of plausibility.
Well, maybe overwhelmed by my love for high tech, I would have not shot the pc, but….
What do you think?




mercoledì 15 febbraio 2012

Socializzare pallido e assorto - Make contact




Scroll down for English version




Uno dei miti del pianeta educazione in Italia è quello della socializzazione. Già l’acutissima Paola Mastocola, scrittrice e insegnante molto apprezzata, stimata e intervistata, alla quale è stato dedicato anche un blog elogiativo, ne aveva parlato nel suo tagliente e profondo saggio La scuola raccontata al mio cane illustrando come la scuola pubblica sia scivolata in questo equivoco arrivando in alcuni casi estremi ad affermare che il compito dell’insegnamento sia quello di favorire la socializzazione tra alunni piuttosto che fornire elementi chiari ed aiutare la famiglia a plasmare buoni cittadini, brave persone.
Non ci è dato sapere se questo mito, paradossale, sia diffuso a livello globale, e se in particolare colpisca anche quelle nazioni dalle quale provengono i lettori di questo blog: Stati Uniti, Svizzera, Australia, Regno Unito, Belgio, Corea del Sud, Federazione Russa e molti altri ancora.
Certo, socializzare può essere il modo laico, o se vogliamo essere un po’ pepati ed acidi, per provocare reazioni e poter discutere insieme, la degenerazione laicista di ciò che i cristiani chiamano semplicemente carità: può essere, ma per molti maitre-à-penser nostrani questo sembra lo scopo di tutto. E questo concetto ha finito per  pervadere l’ambiente diventando un mantra collettivo. Curioso se consideriamo che questa in cui viviamo è l’epoca con meno barriere alla relazione di sempre. Curioso e inquietante forse proprio per questo: non sarà mica che questo abbassare i muri invece che favorire la “socializzazione” ha finito per allontanare le perse fagli altri, avendole avvicinate così tanto a se stesse da aver perso la misura di che cosa voglia dire non diciamo l’amore, ma anche solo l’amicizia? Ma di questo, se vorrete, ce ne occuperemo in altre occasioni.
Torniamo a noi: siamo perfettamente d’accordo che la socializzazione possa essere un gradito e auspicato effetto collaterale dell’insegnamento. A partire dalla scuola materna, forse addirittura dalla scuola primaria. Troviamo un po’ sorprendente è che sempre più mamme di bambini dell’asilo nido chiedano se esista una attenzione specifica alla socializzazione. Ora come un bambino di sei mesi possa socializzare resta un mistero insolubile. Anche prendendo in esame un bimbo di 30 mesi, il problema resta di difficile quadratura.
Ora a che cosa serve un asilo nido oltre che a provvedere all’accudimento e a fornire un servizio di utilità civile alle famiglie nelle quali la mamma lavora? Ce lo spiega Franca, che tra le molte attività che svolge, come ogni donna, gestisce anche alcuni nidi della rete Happy Child.





English version




One of the myths of the Italian education is system is expressed by the mantra “let’s socialize”.
Paola Mastocola,  an italian writer and teacher, described this mania in her book  La scuola raccontata al mio cane showing the origin and consequences of this decision.
We do not know if this word, and this myth, is widespread: it would be very interesting to know what’s happening in your countries, especially in those countries from where the readers of this blog come: although it could be unlikely we are proud, and somehow confused, to daily discover that these pages are read not just in Italy and the US,  but in South Corea, UK, Belgium, Swiss, Russia, Singapore, Australia, New Zealand and some other more countries. It would be interesting to understand if this same myth, the socialization factor, is also present in your country and how.     
Here, in Italy, if we can put it paradoxically and even a little bit provokingly, it seems that the principal aim of all the education system it is not to provide a wide baggage of knowledge and know how, mixed up with the fundamental elements required to be not only learned but overall wise, it’s not to shape good citizen, good people, but it looks like the main aim of the Italian school system is to help you be friendly.
Socialization may be the lay way, or to put it spicy the secular degeneration, of what charity is for Christian: it could, but it’s for several Italian maitre-à-penser to establish social relations seems to be the most relevant goal that every education agency should pursue.
We can agree about it’s utility for high school students,  for second grade ones and even for first grade children, although we have to confess that we find quite amazing, and sad, that kids have to be taught how to socialize and make friends, an attitude we believed inborn: maybe this is the consequences of  a world that pushed so hard to promote the individual, to find out that it goes along not just with selfishness but with solitude too.
What we find weird, and a little worrying is that several moms ask for and look for socialization even at kindergarden: now how a six months kid could socialize it’s really a tough question. And if you consider a 30 months child instead, you didn’t reduce the complexity of the problem.
What should you ask to a kindergarden? Let’s listen to what Franca as to say about in this video…







martedì 14 febbraio 2012

Mancanza di etica - Ethics failure




Scroll down for English version thanks


All’origine c’è la persona. Che è il cuore della società. Siamo noi. Ognuno di noi. E se non funzioniamo come dovremmo, nulla va bene.  In occasione di un incontro con Jorge Luis Borges, nei primi anni Ottanta, alla domanda su quale fosse il segno più forte del secolo che stavamo attraversando, il grande intellettuale argentino rispose: “Falta de etica”, mancanza di senso morale.  Trent’anni dopo la situazione non solo non è cambiata, ma è peggiorata.  Il sociologo Giuseppe De Rita rincara la dose: «Siamo nell'impero delle pulsioni interiori non più regolabili proprio da quelle norme che da sempre le contenevano. Quindi io posso rischiare la mia vita saltando da un balcone per il gusto di una scommessa e posso anche aggredire chi mi irrita e mi offende. L'unico metro morale sono io stesso. La parola "sregolato" rende bene, "s-regolato", privo di regole. Potrei dire che, in questo senso, siamo diventati tutti un po' matti proprio nell'accezione che si attribuiva un tempo a quella parola. Il matto, in fondo, era colui che rifiutava confini e argini»
Chi ha figli adolescenti conosce bene la difficoltà di trasmettere regole, di far comprendere il valore di quei no, che testimoniano molti autori, aiutano a crescere (Asha PhillipsGiuliana UkmarJesper JuulOsvaldo Poli).  La famiglia fa fatica. Perché spesso è sola a combattere contro questo impero delle pulsioni, questa deriva del soggettivismo. Combatte contro la televisione, contro i cattivi esempi, contro le amicizie, contro la musica, contro la stampa.
E’ importante avere degli alleati in questa battaglia così decisiva per la felicità dei nostri figli.

E voi, dove avete trovato aiuto per combattere questa giusta battaglia? 

 English version




In the beginning there is the person. Which is the heart of the society. It’s us. Anyone of us. And if we do not behave, nothing works.
During a meeting with Jorge Luis Borges, early Eighty, someone asked the writer which was the most significant feature of the present century. His answer was quick and sharp: “falta de etica”: lack of moral sense.
Thirty years later the situation worsened.
The Italian sociologist Giuseppe De Rita is even more pessimistic: “we are in the kingdom of pure instincts now, passions not ruled by the traditional norms. Therefore I can risk my life balconing just for a bet and I can with the same irresponsibility attack someone I don’t like or who offended me. I’m the only master of myself, of morality”.
Those parents with teenagers knows very well the pain of setting rules, to explain the value of these rules, of saying no, as many authors suggest (Asha PhillipsGiuliana UkmarJesper JuulOsvaldo Poli). We are in pain. Families are in pain.
We are often left alone in this fight for the future happiness of our kids. We have to fight against television, bad models, songs, bad friendships, media.
It is so relevant to find out reliable allies in this war.

Which have been your allies in this battle?
lunedì 13 febbraio 2012

Rossella De Marco


Prossimo post Next post Monday/Lunedì Feb 13th  Scroll down for English version thanks

Re-tweet : the blog interviews that deserve re-blogging
Re-tweet: le repliche che meritano

Mamma e blogger per passione, avvocato per studi e impiegata pubblica, Rossella De Marco è una delle più note blogger familiari italiane. Durante il suo secondo congedo di maternità ha iniziato a scrivere della sua famiglia e oggi CasaLellella è diventato uno dei luoghi di ritrovo più frequentati per chiacchierare di famiglia. 


Le abbiamo chiesto di condividere con noi la sua esperienza.
1) Da dove e perché è nata l’idea di un blog che racconta le vicende di casa tua? 
"Il blog è nato a luglio 2009, dopo 2 mesi dalla nascita del mio secondo figlio.
Mi piace scrivere, mi è sempre piaciuto e da che ne ho memoria, ho sempre tenuto un diario, mi piace annotare le mie riflessioni, le emozioni, mi piace rileggermi... mi piace ricordare. E soprattutto mi piace l'idea di poter lasciare un ricordo, una traccia ai miei figli. L'idea che un domani i miei figli possano rivedersi e magari riscoprirsi (o scoprirsi) in queste pagine mi fa emozionare! Magari sono un'illusa, una romantica - sentimentale, ma il motivo principale è stato questo.
Un altro motivo importante è stata poi la solitudine. La solitudine del post parto, quella solitudine che solo noi donne possiamo conoscere e capire. In questa società frenetica e iperattiva, infatti, ci si ritrova spesso da soli nel periodo forse più delicato di una donna : il post parto. In passato una donna dopo il parto non era lasciata da sola, era attorniata dall'amore e dalle cure delle altre donne della famiglia, era accudita, coccolata, sostenuta. Paradossalmente era difficile che in passato le mamme depresse potessero arrivare ad uccidere i propri figli, perché non erano mai sole a differenza di oggi. Oggi dove spesso i genitori o i suoceri sono lontani o troppo presi dalla loro vita o dalla loro meritata pensione, dove i mariti sono assenti per gran parte della giornata, e i vicini sono lontani (sembra un gioco di parole ma non lo è).
In questo contesto, quindi il web prende il posto di un bar, di un circolo, di un luogo di ritrovo : accendi il computer, ti connetti e ti si apre un mondo. Nel web incontri altre mamme, socializzi, ti sfoghi, ti accorgi che le tue stesse paure, le tue preoccupazioni, le tue ansie non sono solo tue, e capisci di non essere sola e abbandonata al tuo destino. Ed è questa consapevolezza che ti rende forte!"

2) Quali sono, nella tua esperienza di blogger, gli argomenti che interessano di più i tuoi lettori?
"Proprio per quello che ho detto prima, i lettori non vogliono sentirsi soli.
Nel mio caso, quindi si affezionano alle mie avventure casalinghe perché ci si rivedono! O perché le stanno vivendo in prima persona, avendo figli piccoli, oppure perché le hanno già vissute e magari le ricordano con nostalgia.
Per quanto riguarda gli argomenti, io racconto la nostra vita, le nostre avventure, disavventure, speranze... ma cerco sempre di raccontarle con ironia. Mi piace l'idea di regalare un sorriso a chi mi legge".
  
3) E le principali preoccupazioni che raccogli dagli interventi sul blog?
"Penso che le principali preoccupazioni siano: i figli, il nostro rapporto con loro, il mondo che gli lasciamo in eredità.
Credo, infatti, che al giorno d'oggi le mamme, ma anche i papà, siano molto più sensibili all'ecologia, e più desiderosi di ritrovare quel contatto con la terra che negli anni del boom industriale si è andato perso: ecco quindi rifiorire gli orti, il baratto, tornare in auge conoscenze antiche e prettamente femminili come la maglia, l'uncinetto, le conserve... insomma si assiste sempre più ad un ritorno all'antico e alle origini, come se si volesse ritrovare quel calore di famiglia che oggi tanto manca.
Altro argomento importante è il rapporto con i figli, a differenza del passato (penso soprattutto ai miei nonni) i genitori cercano di costruire un rapporto forte e complice con i propri figli, e non solo un rapporto prettamente di genitori-figli".

4) Partendo dalla tua esperienza famigliare, quali sono i tre principali consigli che ti senti di dare ai genitori?
"Partendo dal presupposto che non sono certo un'esperta in materia, quello che mi sento di consigliare è forse banale ma credo che nel rapporto genitori - figli, siano importanti :

  • il rispetto reciproco e la consapevolezza che esistono dei limiti oltre ai quali non si può andare : mai mi sarei sognata di dire anche solo scemo a mio padre, figuriamoci il linguaggio di oggi
  • la distinzione dei ruoli : per me il genitore deve fare il genitore, il figlio il figlio... niente mamma-amica per intenderci
  • le regole : poche regole ma chiare e soprattutto la consapevolezza che se si infrangono si avrà una punizione.
  • la responsabilizzazione : è importante per me, dare degli incarichi ai propri figli, naturalmente adeguati alla propria età, in modo che inizino a capire quanto sia bello collaborare in famiglia.
  • la  gratificazione : è altresì importante imparare a gratificare i figli, un piccolo premio ogni tanto non può fare che bene!"

English version
Passionate blogger mom, lawyer, Rossella De Marco is one of the most famous italian parenting blogger. During her second maternity leave she started writing about her family and nowadays her blog is one of the most crowded place to chat about family matters. Famiglie Felici asked her to share with us her experience.        
1) Why you initiated a blog telling your family stories?
"This blog was create in July 2009, just two months fter my second children was born. 
I like writing, since I remember I always wrote a diary, to keep my emotions, my thoughts, my meditations. I like to remember and I like to read again what I wrote once ago. And I like the idea that in the future my sons could read these memories, remember what they were and discover what they cannot remember. I’m so excited about this dream. Maybe I’m a dreamer: but I’m not the only one. Although this was the first and main reason that moved me to write Casalellella, there was a second factor: solitude. Post partum solitude I mean, the one that only mothers can live and understand. In this hectic and hyperactive society, women are left alone in the most delicate period of their life: the post partum weeks. In the past it was different: surrounded by the cares of the other women of the traditional family, she was supported, attended, spoiled. Nowadays, parents and in-laws are too far away or too busy, trapped in their one lives; husbands are out most part of the day and the moms are alone on their own.
Web could be an alternative, a sort of pub, club, mall where you can take a sit and talk: just switch on, open the web and you are in a crowded world where you can meet other moms, share with them the same fears, anxieties, issues, concerns. Here you discover you are not alone and abandoned. If you can acknowledge this, you’ll be stronger".

2) Which are the topic your reader love the most?
"As I said, people don’t want to feel abandoned. In my case, I’m pretty sure people love my family adventure because they can see themselves in them. Maybe they are experiencing the same situations or they lived these ones in the past and they remember it with nostalgia.
I just tell our daily life, and I strive to do this with a little irony: I like the idea to make people smile".

3) Which are the principal concerns that you can notice from your blog?
"Everything about our children: the relation we could build with them, the world we will leave to them, their future.
People are much more sensitive to ecological problems amd therefore many of us desire to reconnect in some way with the planet. And we are looking back to rediscover traditions, as to find again that special warmth that was typical of our families and that we miss the most today".

4) From your experience, which are the few main suggestions you can share with parents?
"I’m just a mom, not an expert: I strongly believe in the relation that every parent has to build with her/his children. Therefore I suggest to consider:

  • Respect, mutual respect. Tell firmly that there are borders that should not be overcome: I would have never insulted my parents!
  • Role differences: parents are parents and children are children. Relationship does not mean friendship. I do not believe at all in mom-friendship or dad-friendship.
  • Rules: few clear rules and the plain “certainty of punishment”.
  • Responsibility: give duties to your children so that they can experience how fun and nice it is supporting the family
  • Rewards: praise and reward your children!"
sabato 11 febbraio 2012

Sabato Italiano: guest post



Sabato Italiano: i padri separati
Next english post: Monday Feb 13th




Volentieri lasciamo spazio ad Andrea che ci introduce in un tema ruvido e purtroppo aggravato dalla crisi presente

Un nuovo fenomeno sociologico si sta affermando in maniera preoccupante negli ultimi anni: è quello del “padre separato”, che rischia di diventare una delle emergenze sociali della società contemporanea.

La questione nasce come risultato di una serie di fattori concorrenti che mettono in serio pericolo la sostenibilità della situazione di “padre separato”. Si tratta principalmente:

Ø  Degli orientamenti giurisprudenziali in atto in tema di diritto familiare, che tendono a privilegiare la madre nel processo di separazione, all’ insegna di una concezione piuttosto “stereotipata” del rapporto uomo-donna, a prescindere spesso da una equilibrata valutazione del singolo caso;
Ø  Della crisi economica in atto, che aggrava la già difficile situazione del padre, spesso costretto a versare il mantenimento a moglie e figli;
Ø  La tendenza sempre più allarmante che mostra un’ incidenza sempre più alta del numero di separazioni su quello dei matrimoni.

In questo contesto, il padre separato passa, nonostante possegga nella maggiora parte dei casi un lavoro, da una condizione di agio finanziario ad una di completo dissesto. Le cause principali, come accennato, sono il pagamento del mantenimento a moglie e figli, oltre alla necessità di pagare l’ affitto per una nuova abitazione, dato che quella di famiglia rimane all’ assegnatario dei figli.

Se si aggiunge che il padre separato deve far spesso fronte anche alle spese legali relative alla separazione o che comunque preludono ad un eventuale divorzio, si capisce facilmente la grande utilità del ruolo sociale svolto da un’ agenzia per padri separati.

Si tratta di enti senza scopo di lucro che si affiancano al padre separato per agevolarlo nel ritrovare un percorso di stabilità, materiale e psicologica, che spesso va perduta nel traumatico processo di separazione.
Di solito le agenzie per padre separati propongono fra i vari servizi consulenza legale ed assistenza psicologica. Molto importante anche l’ ausilio nella ricerca di una nuova abitazione e, se del caso, un aiuto per propiziare un eventuale rientro nel mercato del lavoro.

Quello che è sicuro è che, facendo una breve rassegna sul web, ci si accorge che questo genere di enti non-profit sta presentando uno sviluppo numerico piuttosto consistente, sintomo evidente del fatto che il problema dei “padri separati” è di grande attualità.


Post di Padre Separato