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domenica 24 luglio 2011

Rights and... wrong! Diritti e rovesci



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Buone vacanze! Ci rivediamo a settembre
Enjoy your August and see you in September




Guidando per Milano scorgo un paio di cartelloni pubblicitari che prima mi innervosiscono e poi finiscono per inquietarmi.
Lo slogan è molto simile, anche se promuove due prodotti molto diversi: elettronica e automobili.
Il primo recita: lo sconto è un tuo diritto.
Il secondo copia: il lusso è un diritto.
E diritto è quella stessa cosa che si trova nella frase I diritti dell’uomo tanto per non sbagliare.
Perché sono così preoccupato?
Perché innanzitutto non credo proprio che lusso e sconti siano un diritto, e in secondo luogo, e molto più importante, perché credo che in questo modo stiamo insegnando e predicando che abbiamo solo diritti, di molte e svariate specie, e nessun dovere.
Stiamo lavorando per costruire una società dove ognuno possa, e credetemi vorrebbe e vorrà, pretendere e richiedere che i suoi diritti, quelli che riterrà tale con una tale estensione da rimanerne persino disgustati, siano soddisfatti mentre nessuno riconoscerà che ha anche doveri da compiere.
Che società potrà mai essere questa? Quali ne saranno le conseguenze?
Che cosa sarà dei nostri figli in un mondo modellato per scatenare le loro passioni e debolezze che non fa la benché minima menzione agli sforzi, fatiche, sofferenze che invece devono prendere in esame perché arriveranno e perché dovranno portare a termini i doveri che ognuno di loro si troverà ad avere?






English version 
Enjoy your August and see you in September





Driving through my town I noticed a couple of billboards that at first annoy me and then concern and worry me.
The claim is almost the same, although declinated in two different product: hi-tech and cars.
The first one says: getting a discount is your right.
The second one adds: luxury is your right.
And the word right here is to be understood as in Rights of Human.
Why am I so bothered?
Because first of all I do not believe that both a discount or luxury are really rights, and secondly and for even more important reason, is that I believe this way we are teaching and preaching that we do have just rights and no duty at all.
We are working to establish a society where everyone could, and believe would and will, claim and require her/his own rights, with such a wider definition of rights to be disgusted, and no-one will recognize that she/he has also duty to fulfill.
Which could be the consequences of such a society?
What will be of our kids in a world shaped to trigger their weaknesses and pleasures without a single mention to the efforts, fatigue, pain that they have to consider while fulfilling the duty they have to?






giovedì 21 luglio 2011

Insegnare il distacco - Teaching detachment




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 Domenica/Sunday July 24th





Nel nostro ultimo post abbiamo discusso dell’importanza del distacco come mezzo per conquistare la felicità. E quindi siamo alle solite: come possiamo insegnare il distacco ai nostri figli, non solo con sagge parole, ma soprattutto con più saggi comportamenti?
Ciò che possiamo offrire e condividere non sono delle best practice, sappiamo tutti che questo è uno dei principali e più crudeli campi di battaglia e che dobbiamo tutti lottare duramente per raggiungere i risultati.
Quindi vogliamo proporre una sorta di self-assessment che ci possa guidare alle proprie deduzioni personali sulla situazione e ad agire di conseguenza.

  • Quanto spesso siamo incapaci di modificare i nostri gusti e ciò che ci piace?
  • Abbiamo qualche mania che sta diventando sempre più simile ad un vizio invece che ad una abitudine?
  • C’è qualche oggetto del quale riteniamo non poter fare a meno anche se poi..
  • Siamo pronti a cambiare le nostre abitudini per far piacere agli altri, specie a quelli di famiglia?
  • Quanto facilmente cambiamo i nostri piani quando sorge qualche necessità?
  • Che cosa consideriamo “intoccabile” nelle nostre abitudini o in ciò che ci appartiene?
  • Siamo pronti a dare via o regalare qualche cosa che sentiamo molto personale?
  • Siamo pronti a regalare il nostro tempo a coniuge e figli?

Ci sono altre domande che potete suggerire per aiutarci a migliorare?








English version




In our last post we discussed about the importance of detachment as a mean to conquer happiness. And thus it’s the same old story: how can we teach detachment to our kids, not just with wise words, but much more with wiser behaviors?
What we can share and offer to you is not a best practice, we all know that this is one of the main and more cruel battlefield and that we all have to strive hard to reach results.
So we just want to provide a sort of self-assessment that could help everyone to came to one’s own deductions and then act accordingly.

  • How often we are unable to change our taste?
  • Do we have some “mania” which is getting in some way closer and closer to a vice than to an habit?
  • Are there some objects that we cannot do without even when actually….?
  • How ready we are to change our habits to please other people, especially in our family?
  • How easily can we change our plan when some need arises?
  • What we do consider untouchable in our habits or personal stuff?
  • Are we ready to give away something very personal?
  • Are we ready to give away our time for our kids or spouse?

Any other questions or hints you like to suggest to help us all to improve?








domenica 17 luglio 2011

Amore e distacco - Love and detachment





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 Mercoledì/Wednesday July 20th




Al centro c’è il distacco. Che è l’altra faccia dell’amore. E qui ci dobbiamo fermare per spiegare, per evitare confusioni.
Distacco, abbiamo scoperto, è parola con molti significati e generalmente si finisce per prendere quello che non c’entra. Allora definiamolo. Per distacco in questo post intendiamo l’azione di abbandonare qualche cosa per il desiderio di conquistarne un’altra. Il bambino deve staccarsi dalla mamma per crescere, l’adulto dalla famiglia d’origine per comporne una nuova, l’emigrante dalla patria per trovare fortuna. Ogni istante della vita è distacco, a ben vedere, e alla radice, se volete, c’è il distacco da sé per amore: l’abbandono dell’egoismo per imparare ad amare gli altri. I genitori abbandonano, si distaccano, dalle proprie comodità per dare la vita prima e far crescere poi i figli.
Ecco, abbiamo il forte timore che proprio l’assenza di questa educazione al distacco, e prima ancora volontà del distacco, sia una delle rovine della nostra epoca. Che invece di insegnare ad abbandonare una condizione anche piacevole per una migliore, cosa che indubbiamente costa sudore e sangue e lacrime, finisce per insegnare, con parole e fatti, a restare adagiati nella propria bambagia, cullati dai propri egoismi, sempre più incatenati nel proprio piacere senza rendersi conto che questa incapacità a distaccarsi dalle cose produrrà frustrazione, dolori più grandi, drammi e tragedie.
Perché la vita esige il distacco e non guarda in faccia nessuno quando recide i legami.
Che ne dite?





English version





Detachment in the key. Because it’s the other side of the coin called love. Wait a minute! We need to pause to explain, in order to avoid any misunderstanding.
Detachment, separation, parting: words that, we learnt the hard way, can mean very different things so we need to share what we do really want to mean with it. We call “detachment” the action of leaving something for the desire to conquer something different usually more desirable. The kid has to detach from her mother in order to grow; the adult needs to leave her/his own family to build up a new one; the emigrant leaves his/her own home country to find a job.
Every moment in a life is in some way a separation; and at the very root of life, if you like it, there is the need to disconnect from one self to learn to love: we relinquish selfishness to win love. Parents give up their pleasures and comforts to give life and grow up kids.
And that’s the point: we do doubt that one of the painful troubles of our age lies on the fact that we have given up teaching the relevance of detachment. Far from going on teaching the value of it, explaining that life requires or even imposes to abandon a pleasant condition for a better one, even if that causes thoroughness and pains and has need of efforts and labors, we seems to be teaching that staying calm and warmth in our beds, lulled by our selfishness, chained to our pleasure is the best condition for everyone. And we do make a big mistake, because life demands detachment and causes it even if we are not ready for it. And if we are not ready to depart we will then suffer a lot.
Growing in actually the act of cutting bonds to create new ones. What do you think about?








mercoledì 13 luglio 2011

Definisci relazione - What is relationship?





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--> Lunedì/Monday July 18th






Cos’è una relazione? Quale potrebbe essere la misura per valutare un rapporto? Per quale motivo possiamo affermare di avere una buona relazione con qualcuno: il nostro coniuge, i nostri figli, i nostri amici?
Pensiamo che misurare una relazione sia una missione impossibile, ma che possiamo tuttavia definire il livello di calore di tale rapporto, una sorta di temperatura relazionale che può essere calcolata.
Il punto principale da cui partire è capire e definire quali siano gli ingredienti che compongono i rapporti. Riteniamo che tali elementi siano sei:

  • simpatia/sentimento
  • fiducia
  • stima
  • rispetto
  • empatia
  • valore/vantaggio


Spendiamo quattro parole su ognuno di questi punti per capire meglio:

Sentimento: è la chimica della relazione. È la ragione irrazionale per la quale ci sentiamo a nostro agio con qualcuno e con qualcun’altro invece no. È anche la passione, l’attrazione fisica che può essere scambiata per amore. Questo può essere il vero pericolo e può portare a conseguenze devastanti. Infatti, il sentimento è emozionale e solitamente tende ad essere instabile, volatile ed effimero. È aria, fuoco che riscalda: non la terra su cui poter costruire una casa.
Fiducia: è la ragione per la quale riteniamo di poter mettere la nostra…vita (o qualcosa di meno importante) nelle mani di qualcun altro.  È la ragione per cui nasce la fede. Deve essere costruita attraverso atti e non parole: promesse portare a termine, rinunce, auto sacrificio.
Stima: la misura del valore, il motivo per cui noi chiediamo aiuto riguardo certi argomenti. Come possiamo vincere la stima della gente? Come possiamo essere considerati degni del loro rispetto? È qualcosa che non può essere separato dalla fiducia, ma che allo stesso tempo non è sovrapponibile. La fiducia genera un giudizio sulle cose che facciamo, connessa dunque all’agire, mentre la stima è l’apprezzamento di chi noi siamo.
Rispetto: riguarda ciò che ci è dovuto per il fatto che condividiamo la dignità della natura umana, significa che dobbiamo considerare sempre il punto di vista delle altre persone, i loro obiettivi e i desideri. Come possiamo rispettare il coniuge se non prendiamo in considerazione o non conosciamo neanche ciò che lui/lei desidera? Il rispetto può essere coniugato in molti modi: portare a termine le promesse, essere puntuali, fornire l’appoggio necessario e essere d’aiuto in casa, aspettare senza essere impazienti e così via.
Empatia: il processo razionale che applichiamo per capire l’umore di qualcuno, per capire perché sta provando tali sentimenti mentre conserviamo la nostra calma e lucidità. È il modo di entrare direttamente nel suo cuore. L’empatia è anche chiamata intelligenza emozionale.
Valore: beh, effettivamente, non c’è relazione senza un valore. Se anche solo una delle due persone non percepisce un valore, non c’è affatto relazione. Potrebbe essere percepito come cinismo ma non è così. Il valore non sono solo i soldi, ma l’amore che si prova può essere un valore molto forte.
Adesso dove possiamo arrivare utilizzando queste definizioni?
Potremmo cominciare a farci domande e pensare: come faccio a dimostrare questi sei punti al mio coniuge? E ai miei figli? Posso riconoscere questi elementi nei loro comportamenti verso di me?
Che cosa posso fare per migliorare e comportarmi in modo che possa percepirsi la forza della mia relazione con essi?
Perché il vero sinonimo di “relazione” che cosa è se non “AMORE”?







English version




What is a relationship? How can we define and measure a relation? How can we claim to have a good relation with someone: our spouse, our kids, our friends?
We do believe that while measuring a relation is an impossible mission, we can in some way define the level of the warmth in a relation, a sort of relational temperature that can be revealed.
The main point is to find out which are the ingredients that compose a relation. We believe there are six of them.
  • Feeling
  • Trust
  • Esteem
  • Respect
  • Empathy
  • Value/Advantage

Let’s just expand our view with few words about each of these ones:

Feeling: that’s the chemistry of the relation. It’s the irrational reason why we like someone while we can’t like someone else. That’s also the passion, the physical attraction that can be taken for love. And this can be a true danger with devastating consequences. In fact it’s emotional, so usually tends to be instable, volatile, not rooted. It’s air, fire that heat: not the ground on which you could found a home.  
Trust: the reason why we believe we can put our… life (or something less than that) in someone else’s hands. It’s the reason for the faith. It has to be won through acts not words: fulfilled promises, renounces, self-sacrifice.
Esteem: the measure of the worth, why we can ask suggestion about some specific subject. How can we win other people’s appreciation? How can we be consider worthy of their regard? It’s something that can’t actually be separated from trust, but at the same time it’s not the superimposable. It’s the good opinion for what we do, connected to action, while trust is the appreciation of what we are.
Respect: what is due to everyone for the fact that we all share human dignity, that means that we always have to consider other people’s point of view and goals and desires. How can we respect a spouse if we do not take into consideration or even know what she/he wishes? Respect can be conjugated in many ways: fulfill promises, be punctual, provide support and help in housekeeping, wait without being impatient and so on.
Empathy: the rational process that we apply to understand the mood of someone else and thus what and why she/he is feeling that way while keeping our lucidity and calm. Is the way to enter directly into one’s heart. It is also called emotional intelligence.
Value: well, yes, there is no reason without a value. If one of the two persons involved does not perceive a value there is relationship at all! It might be perceived as cynical but it’s not. Value is not just money, felt loved can be a very strong value.
Now where do we go from here on with these definitions?
We might start asking question to ourselves and consider: how do I show these factors to my spouse? To my kids? How can I recognize these factors in their behaviors toward me?
What can I do to amend and behave in a way they can touch the strength of my relation for them?
Because the other name of relation is nothing but love.