Tutti i nostri link
La mia pagina web,
I blog professionali
la vendita referenziata/referral selling,
vendere all’estero low cost & low risk
I blog non professionali
Famiglie felici/italian and english educazione e pedagogia
Per sommi capi: racconto
Il foietton: la business novel a puntate,
Sono ospite del bellissimo blog di Costanza Miriano che parla di famiglia e di…più
Delle gioie e delle pene: della vita di un cinquantenne
Happy Child Zona Gioia: il blog per i piccolissimi (0-3 anni)
Social network
Tra i nostri preferiti
-
Chi era padre Aldo13 ore fa
-
-
-
Le console nelle famiglie italiane13 anni fa
-
-
Post più popolari
-
Sabato Italiano: i padri separati Next english post: Monday Feb 13th Volentieri lasciamo spazio ad Andrea che ci introduce i...
-
Scroll down for English version thank you Next post saturday Jan 28th Prossimo post sabato 28 gennaio Giovedi Mooreeffoc ...
-
Prossimo post Next post Tuesday/martedì 7 dicembre Scroll down for English version Claudia De Lillo è un fenomeno me...
-
Reblog: i post migliori retweetati per voi Reblog: the best post retweeted for you Scroll down for English version...
-
Post speciale solo in lingua italiana Ho conosciuto Daniela grazie a Internet, e non ricordo neppure come. Uno di quei doni della...
Feedjit
Visualizzazioni totali
Blog Archive
-
▼
2011
(124)
-
▼
novembre
(13)
- Intervista/Interview Irene Freundorfer
- Welcoming kids: till when? - Fino a dove l'accogli...
- La dinamicità dei genitori - Are parents enough dy...
- Le cattive madri - Bad mothers
- Intervista alla prof. Milani - terza ed ultima parte
- When parents get mad - Genitori impazziti
- Un video per la famiglia
- Il problema dei padri - The father factor
- Intervista alla prof. Milani seconda parte
- Teaching temperance 5 hints - 5 passi per insegnar...
- Intervista alla prof. Isabella Milani
- Sconnessi dalla realtà - Unplugged: from reality
- Sport and education - Quando lo sport diseduca
-
▼
novembre
(13)
Lettori fissi
share this
Powered by Blogger.
mercoledì 2 novembre 2011
Sport and education - Quando lo sport diseduca
Scroll down for English version - thanks!
Prossimo post/next post Sabato/Saturday November 5th
Grazie a Chiara Pugni per questo post della quale è autrice.
Genitori, figli e sport. Come mettere insieme queste tre
cose?
A prima vista dall’unione di questi elementi non può che
uscirne un bel mix di positività. E invece non è detto.
Leggendo l’articolo di Carlo Fiumi su Sette di giovedì 20
ottobre si ha il perfetto esempio di come questa miscela potrebbe risultare
esplosiva.
Il titolo “Guardi, mio figlio deve vincere a tutti i
costi” già fa rabbrividire. Ma si prosegue anche peggio con i sottotitoli: “Mamma-doping ordina farmaci proibiti per la 15enne
nuotatrice.Papà-epo fa incetta di fiale. Un
altro genitore chiede anabolizzanti per i suoi pargoli tennisti”.
Ma questi genitori sono proprio sicuri che questo desiderio smodato di
raggiungere la vittoria a tutti i costi sia condiviso con i loro figli?
Il genitore deve lasciare libero il figlio di crescere e di sviluppare le
caratteristiche della sua personalità, non può imprigionarlo in un carattere
che non tiene conto delle diversità e delle particolarità che ci rendono unici,
e soprattutto non deve creare un duplicato di se stesso.. Come si sente dire
spesso: “Non deve fargli vivere la sua vita, ma lasciarlo libero di vivere la
sua.”
Compito del genitore è quello di tramandare quello che sanno e quello che
provano ai figli, ma non possono pretendere che il figlio sia per forza come
loro. Ogni figlio prenderà gli aspetti del carattere dei genitori ai quali più
si sentono vicini e che li rappresentano.
Ma oltre a questa riflessione mi ha lasciato senza parole il fatto che
esistono genitori che rischierebbero la salute del figlio pur di vederlo sul
gradino più alto del podio.
Per natura il genitore deve prendersi cura del figlio, il che non mi sembra
sia sinonimo di “prendersi cura che il figlio vinca a tutti costi”. In questi
casi venivano addirittura curati dei figli sani, che però non vincevano sempre.
È forse questa la malattia? Non vincere?
Educare i figli a una sana competizione fa bene, nessuno vuole un figlio
che non abbia obiettivi nella vita, ma fare della vittoria lo scopo principale
dell’esistenza di un bambino o di un adolescente non è affatto salutare.
Si vince e si perde.
Bisogna puntare alla vittoria ma sapere che è normale avere qualche
insuccesso.
Parents,
kids and sports. How can we put these three things together?
At first
sight adding up these elements we can’t get but a very nice mix of positivity.
Unfortunately
not always.
Reading an
article in a magazine of a national newspaper, you can have the perfect example
of how this mix can be explosive.
The title “Listen: my son has to win no matter how”
made me scared.
The
subtitle was even more frightening : “Doping-mama
asks for forbidden drugs for her 15 years old swimmer daughter. Daddy-epo takes
lots of vials. An other parent demands steroids for his two tennis players
children.”
Are these
parents sure that this hard desire of winning always is what their children
really want?
Parent
should let the kids free to grow and to develop their own personality, children
can’t be imprisoned in a model that doesn’t show the diversity and the
particularity each person has. But first of all the children don’t have to be
the copy of parents. Or even worst their dream!
“Don’t make
the children live our own life, but let them live their own”.
One of the
parent’s duty is to hand on to their children what they know and feel, but they
can’t expect to have kids which have their same character. Each children will
learn and follow the parts of the character in which they will feel more
comfortable.
And there
is another issue that left me with no word: there are some parents who will
better see their kids on the podium instead of care for their health.
The
parent’s nature is to take care of the children, and not to “care for the
children to win in any case”. The parents who are described in the article
cured sane kids, who simply didn’t win always. Is this the real disease? Do not win?
To educate
kids to a sane competition is ok, no one want to have children without goal in
life, but if the main goal in a children’s life is the winning there are some
problems and is absolutely not healthy.
In life you
win and you lose.
You have to
focus on winning but know that is possible and normal to fail.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento