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mercoledì 2 novembre 2011

Sport and education - Quando lo sport diseduca


Scroll down for English version - thanks! 
Prossimo post/next post  Sabato/Saturday November 5th





Grazie a Chiara Pugni per questo post della quale è autrice.


Genitori, figli e sport. Come mettere insieme queste tre cose?
A prima vista dall’unione di questi elementi non può che uscirne un bel mix di positività. E invece non è detto.

Leggendo l’articolo di Carlo Fiumi su Sette di giovedì 20 ottobre si ha il perfetto esempio di come questa miscela potrebbe risultare esplosiva.

Il titolo Guardi, mio figlio deve vincere a tutti i costi” già fa rabbrividire. Ma si prosegue anche peggio con i sottotitoli: “Mamma-doping ordina farmaci proibiti per la 15enne nuotatrice.Papà-epo fa incetta di fiale. Un altro genitore chiede anabolizzanti per i suoi pargoli tennisti”.

Ma questi genitori sono proprio sicuri che questo desiderio smodato di raggiungere la vittoria a tutti i costi sia condiviso con i loro figli?
Il genitore deve lasciare libero il figlio di crescere e di sviluppare le caratteristiche della sua personalità, non può imprigionarlo in un carattere che non tiene conto delle diversità e delle particolarità che ci rendono unici, e soprattutto non deve creare un duplicato di se stesso.. Come si sente dire spesso: “Non deve fargli vivere la sua vita, ma lasciarlo libero di vivere la sua.”
Compito del genitore è quello di tramandare quello che sanno e quello che provano ai figli, ma non possono pretendere che il figlio sia per forza come loro. Ogni figlio prenderà gli aspetti del carattere dei genitori ai quali più si sentono vicini e che li rappresentano.

Ma oltre a questa riflessione mi ha lasciato senza parole il fatto che esistono genitori che rischierebbero la salute del figlio pur di vederlo sul gradino più alto del podio.
Per natura il genitore deve prendersi cura del figlio, il che non mi sembra sia sinonimo di “prendersi cura che il figlio vinca a tutti costi”. In questi casi venivano addirittura curati dei figli sani, che però non vincevano sempre. È forse questa la malattia? Non vincere? 

Educare i figli a una sana competizione fa bene, nessuno vuole un figlio che non abbia obiettivi nella vita, ma fare della vittoria lo scopo principale dell’esistenza di un bambino o di un adolescente non è affatto salutare.
Si vince e si perde.
Bisogna puntare alla vittoria ma sapere che è normale avere qualche insuccesso.



English version





I'd like to thank Chiara Pugni who is the author of this post

Parents, kids and sports. How can we put these three things together? 
At first sight adding up these elements we can’t get but a very nice mix of positivity.
Unfortunately not always.

Reading an article in a magazine of a national newspaper, you can have the perfect example of how this mix can be explosive. 

The title “Listen: my son has to win no matter how” made me scared.
The subtitle was even more frightening : “Doping-mama asks for forbidden drugs for her 15 years old swimmer daughter. Daddy-epo takes lots of vials. An other parent demands steroids for his two tennis players children.”

Are these parents sure that this hard desire of winning always is what their children really want?
Parent should let the kids free to grow and to develop their own personality, children can’t be imprisoned in a model that doesn’t show the diversity and the particularity each person has. But first of all the children don’t have to be the copy of parents. Or even worst their dream!
“Don’t make the children live our own life, but let them live their own”.
One of the parent’s duty is to hand on to their children what they know and feel, but they can’t expect to have kids which have their same character. Each children will learn and follow the parts of the character in which they will feel more comfortable.

And there is another issue that left me with no word: there are some parents who will better see their kids on the podium instead of care for their health.
The parent’s nature is to take care of the children, and not to “care for the children to win in any case”. The parents who are described in the article cured sane kids, who simply didn’t win always.  Is this the real disease? Do not win?

To educate kids to a sane competition is ok, no one want to have children without goal in life, but if the main goal in a children’s life is the winning there are some problems and is absolutely not healthy.
In life you win and you lose.
You have to focus on winning but know that is possible and normal to fail.


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