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giovedì 18 novembre 2010
Che cosa facciamo quando parliamo d'amore - What We do really When We Talk About Love
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Ci sono libri che vanno spremuti rigo per rigo, tanto sono intensi, e condivisi e consigliati perché lo meritano. La famiglia imperfetta di Mariolina Migliarese è uno di questi e ne coglieremo i frutti a lungo in questo blog.
Partiamo dal titolo: perché una famiglia imperfetta? Come ci ha insegnato 1984 di Orwell, e spiegato ulteriormente Farenheit 451 di Bradbury, chi possiede il linguaggio detiene il potere. La parola “perfezione”, che è un termine assolutamente positivo, è stata in qualche modo distorta fino a farla diventare l’equivalente di un falso standard percepito: perfezione è la bellezza di alcuni attori o attrici irraggiungibili; il corpo deve essere perfettamente modellato e magro; la felicità scoppiettante. Questa non è perfezione: questo è ciò che qualcuno vuole farci credere che sia la perfezione. Mentre in realtà non lo è affatto.
Veniamo dunque alla famiglia: qual è la famiglia perfetta? Ed il matrimonio perfetto? Quelli in cui non accade nulla di doloroso? Nessuna difficoltà? Nessun problema? Nessun disaccordo? Questa non è la perfezione, è assenza di vita reale.
La perfezione è connessa con ciò che c’è di buono ed è un limite al continuo inseguimento. Non una condizione di partenza da imporre. Ciò che Mariolina suggerisce è che non dovremmo preoccuparci se il nostro matrimonio o la nostra famiglia non sono “perfetti”, partendo dal presupposto che vogliamo impegnarci per migliorarli.
Veniamo dunque alla famiglia: qual è la famiglia perfetta? Ed il matrimonio perfetto? Quelli in cui non accade nulla di doloroso? Nessuna difficoltà? Nessun problema? Nessun disaccordo? Questa non è la perfezione, è assenza di vita reale.
La perfezione è connessa con ciò che c’è di buono ed è un limite al continuo inseguimento. Non una condizione di partenza da imporre. Ciò che Mariolina suggerisce è che non dovremmo preoccuparci se il nostro matrimonio o la nostra famiglia non sono “perfetti”, partendo dal presupposto che vogliamo impegnarci per migliorarli.
Lo stimolo che vogliamo sviluppare oggi riguarda la coppia. Che, come detto in un post precedente, viene sempre prima. Perché è la pietra fondante della famiglia. Non stiamo in alcun modo dicendo che un genitore single non possa fare un lavoro grandioso. Stiamo solo affermando che quando una famiglia può contare su una madre ed un padre, questi devono necessariamente investire tempo ed energie nel costruire una relazione forte, felice e stabile.
Il matrimonio è basato sull’amore, e molti autori americani hanno chiarito che si tratta di un verbo, non di un sentimento.
Ora, grazie ai suggerimenti tratti da Mariolina Migliarese e dal suo libro La famiglia imperfetta, decrittiamo cosa dovrebbe essere l’amore in questo modo:
A bbandonare
M odificare
O sservare
R ipensare
E spandere
Di cosa stiamo parlando? Stiamo giocando con la famiglia? Per nulla. Ora spieghiamo subito cosa abbiamo fatto creando questo acronimo con la parola amore.
Abbandonare: non farti intrappolare da “non è da me”, “mi sono sempre comportato in maniera differente”. Questo solitamente è l’inizio della fine dell’amore. Sii pronto a cambiare il tuo punto di vista, le tue abitudini. Non pretendere di trasferire la tua vecchia vita in quella nuova. Questo è un rischio ancora più elevato per i matrimoni di oggi, in quanto una volta le persone si sposavano molto giovani e quindi non avevano ancora delle abitudini consolidate. Oggigiorno, al contrario, ci si sposa quando si è vicini ai quaranta …
Modificare: cambiare i propri comportamenti, non fossilizzarsi sulle proprie posizione, sulle proprie abitudini, sulle proprie comodità. La vita è dinamismo, la famiglia è una realtà in continuo cambiamento. Come puoi pensare di continuare ad imporre le tue abitudini? Essere pronti a cambiare per adeguarsi al nuovo modo di amare richiesto dagli altri. Pensiamo al cambiamento che i figli affrontano nell’adolescenza: come possiamo continuare ad amarli se ci limitiamo a restare sulle nostre sclerotiche abitudini e lamentarci che “non sei più la mia bambina”?
Osservare: non agire impulsivamente, cerca di comprendere le implicazioni, le ragioni, le cause, le intenzioni. Fermati e prenditi il tempo necessario per pensare a cosa sta accadendo prima di reagire. Osserva il tuo coniuge, i tuoi figli, i tuoi amici. E cerca di non giudicare ciò che stanno facendo e dicendo. Cerca al contrario di trovare una ragione alle loro azioni.
Ripensare: ripensa il tuo amore impegnandoti a migliorarlo ogni giorno, a piccoli passi ma con coerenza. Le nostre vite sono movimento: noi cambiamo un poco ogni giorno. Non siamo gli stessi della scorsa settimana, anche se non siamo in grado di percepire i nostri cambiamenti. Siamo però consapevoli di non essere gli stessi di due anni fa! E quindi? Possiamo davvero credere di essere cambiati all’improvviso nel corso degli ultimi 24 mesi? Sii dinamico, non congelare te stesso né le persone amate in ciò che qualcuno ha chiamato la statua di sale (ricordi la moglie di Lot?).
Espandere: non pretendere di essere al centro del mondo. Sii pronto a cambiare il tuo atteggiamento, anche molte volte in un giorno se le situazioni lo rendono necessario. Non stiamo dicendo che devi tradire i tuoi valori o convincimenti. Per nulla! Ma, sinceramente, quante volte in una giornata i tuoi valori fondamentali sono messi sotto attacco? Quante volte ciò di cui stai discutendo sono in realtà preferenze personali o abitudini che possono essere cambiate? Prova a vedere le cose da un diverso punto di vista e aiuta le persone che ami a fare lo stesso con calma, ponendo domande appropriate e senza difendere il tuo punto di vista in modo aggressivo.
Cosa ne pensate? Potrebbe essere un buon modo di … amare?
English version
There are book that deserve to be squeezed line by line because they are so rich that you can not but study them, and share the content and suggest them to as many people as you can. The one we are talking about right now, The imperfect family by Mariolina Migliarese, unfortunately has not yet been translated to English, but it should and if someone of our reader could be interested in and support the translation, trust me, it will be a good deal for everyone.
Let’s start from the title: why an imperfect family? Well, as Orwell’s 1984 taught us, and Bradbury’s Farenheit 451 expanded, his who owns the language owns the power. Now the word perfect, which is such a positive term, has been in someway twisted to become an equivalent of a perceived false standard: perfection is the beauty of some unattainable actor or actress or top model; the body should be perfectly sculpted and slim; the happiness crackles. This is not perfection: this is what someone what us to believe perfection is. And actually it is not. So the family: what is a perfect family? And a perfect marriage? Those where nothing painful happens? No hurdles? No issues? No quarrel? That’s not perfection, that’s absence of true life. Perfection is connected with what good is and is a limit to pursue. Not a starting condition to impose. What Mariolina suggests is that we should not be worried if our marriage or our family are not “perfect” assuming that we are willing to strive for improving it.
The clue we’d like to expand today is about the couple. Which, as we mentioned in a previous post, always come first. Because it’s the founding stone of the family. When you can count on a couple. We are in no way suggesting that single parent can’t do a great job. We are just saying that when a family can count on a mother and a father, it is mandatory that the spouse invest time and efforts in building a strong, happy and healthy relationship.
A marriage is based on love, that many American authors clarify to be a verb and not a feeling.
Now, thanks to the suggestions from Mariolina Migliarese and her book The imperfect family, we came out to decrypt what love should be in this way
L eave
O bserve
V alidate
E xpand
Now, what the hell is this? Are we joking with the family? Not al all. Let us explain what we did in creating this acronym with the world love.
Leave: don’t get trapped in “this is not my way”, “I’ve always done differently”. This is usually the beginning of the end of love. Be prepared to change your point of view, your previous habits. Do not pretend to import your previous life in this new one. This is a danger more and more relevant in today’s marriages, since once people used to marry when they were really young and have had yet no time to build solid habits. While now, if you marry when you’re almost forty…
Observe: don’t act impulsively: try to understand implications, reasons, causes, meanings. Stop and take your time to think what’s going on before react. Observe your spouse, your children, your relatives, your friends. And try not to judge what they are doing and saying. Try to find a reason for their actions.
Validate: strengthen your relationship by re-planning your behavior and actually modifying them. Validate your love being able to improve, daily, slowly, but consistently. Our lives are movement: we change a little bit every day. We are not the same we were last week even though we cannot perceive our changes. But we are truly aware that we are not the same we were two years ago! Now, what? Do you believe we change abruptly somewhere in the middle of the last twenty-four months? Or that we slide downhill (or uphill if you prefer)? So be dynamic, do not froze neither yourself nor your beloved in what someone called the salt statue (do you remember Lot’s wife?)
Expand: don’t pretend to be the center of the world. Be ready to change your mind, many times a day, when required by the situations. We’re not saying that you have to drop your core values or your believes. Not at all! But, actually, how many times in a day your founding values are attacked? How many time what you’re discussing is a personal preference or habits that can be changed? Try to see things from a different point of view and help your beloved to do the same smoothly, asking powerfull questions, not asserting your way in an aggressive way.
Now what do you think? Could this be a nice way to… love?
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3 commenti:
Grazie per questo e gli altri spunti che offrite!
Questo post mi ha totalmente rapita per la sua disarmante concretezza
Non conoscevo questo testo, sino a ieri non conoscevo questo blog, oggi sono sicuramente più ricca interiormente, imperfettamente ricca!
Vi auguro una buona giornata
che bel post!
merita un'adeguata riflessione.. o forse devo metabolizzarlo...
grazie a voi mammalellella e mamma_volipindarici per i vostri commenti e le vostre visite. Il libro merita davvero, e spero che il blog continui a meritare il vostro tempo.
Buona giornata anche a voi e aiutateci a far conoscere il blog come potete, e volete ovviamente.
Grazie
F&P
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