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lunedì 30 aprile 2012
What parents fear: facing risks - Che cosa gli potrà succedere? Le paure dei genitori
Next english post Wednesday May 2nd
Prossimo post mercoledì 2 maggio
Testo in italiano qui sotto - grazie
We start
talking some post ago we talked about what parents fear. To
start going deeper let’s first list them again, as Mariolina Migliarese our
favorit psychiatrist uses to define them, so that we could be able to
understand better each of them
1) we fear to make mistakes, to hurt our kids because we
take wrong decisions
2) we fear for their health: diseases, risks, wrong
friends, wrong places…
3) we fear to lose their love, their appreciation
4) we fear to impose them our values, what we believe in
5) we fear
they can suffer in any way, especially frustration
Last
week we discussed the fear to make mistakes so today we will face the
second listed fear: that they could be hit by something terrible, they could
fall ill, they can meet wrong people, the can be exposed to risks and so on.
In some way
that is an healthy fear: it’s one of our duty to protect our kids and to teach
them how to face the dangers that life & world will through against them.
And that’s
precisely the point: we have to prepare them, teach them, train them to face
life. Not manipulate life to prevent any potential risk.
It’s
important to consider two main factors here, in my opinion:
First: we
improve and get smarter only, or mainly, when we face issues and we are able to
overcome them or to cope with the defeat. That’s the way people fortify their
personality. To become stronger we need to face the unexpected and solve the
problem. It help us to learn, therefore to make our reason brighter, and to
reinforce our will.
Second: to
learn how to face concerns we have first… to face some. It’s a on-the-job
learning process. We need to have problem to solve to learn how to solve
problems! So it’s our duty, as parents, to find out the best balance between
protection from risks and exposition to dangers to toughen our children. We
already talked about this in the post we wrote about Lenore
Skenazy and the free range kid approach.
Let’s get
back to our childhood: I know the world was much less dangerous than now (but
then again: is this true? Was it really less risky or were the perils just
different from now) and I know that the environment was really different from
town to town from block to block, not to talk about different countries. But
let’s remember: how did we learn what life was?
Testo in italiano
Qualche post fa abbiamo ripreso una conversazione di Mariolina
Migliarese che presentava le principali paure dei genitori. Per riprendere il tema partiamo elencando qui di
seguito quali sono, secondo la psichiatra infantile, le nostre paure prima di
discuterle una alla volta.
1) abbiamo
paura di sbagliare, di ferire i nostri bambini perché prendiamo decisioni
errate
2) temiamo
per la loro salute: le malattie, i rischi, gli amici errate, posti sbagliati...
3) abbiamo
paura di perdere il loro amore, il loro apprezzamento
4) abbiamo
paura di imporre i nostri valori, ciò in cui crediamo
5) abbiamo
paura di farli soffrire in qualche modo, soprattutto abbiamo paura che provino
frustrazione.
La
scorsa settimana ci siamo occupati della paura di sbagliare, oggi tocca
alla paura per la salute dei nostri figli. Che cosa può accadere loro? Si possono ammalare, farsi male,
frequentare compagnie inadatte, o addirittura pessime, essere esposti a rischi
e così via…
Certamente questa paura ha in sé qualche cosa di sano: è il
nostro dovere di proteggere i nostri figli e insegnare loro a saper
fronteggiare quei pericoli che a vita e mondo scaglieranno contro di loro.
Ecco infatti il punto: dobbiamo prepararli, istruirli,
allenarli ad affrontare la vita. Non manipolarle il mondo per creare un
ambiente protetto e innaturale intorno a loro. Insomma per ripetere una frase
che ci piace molto: non preparare il cammino per i figli, ma i figli per il
cammino.
Per questo, secondo me, è bene avere presenti due punti.
Primo: la persona umana migliora e cresce solo, o soprattutto,
se viene messo di fronte a problemi da superare e impara risolvendoli e
cavandosela o impara a gestire la delusione del fallimento. È così che
fortifichiamo la nostra personalità. Per diventare più forti abbiamo bisogno di
fronteggiare gli imprevisti e essere capaci di risolvere il problema. Ci aiuta
ad apprendere, quindi rende la nostra ragione più lucida, e fortifica la nostra
volontà.
Secondo: per imparare a gestire i problemi dobbiamo
innanzitutto… avere problemi da gestire. Si impara solo dalla pratica. Dobbiamo
avere sfide da affrontare per imparare come affrontare le sfide. Come genitori
abbiamo dunque il dovere di trovare il giusto equilibrio tra protezione dai
rischi ed esposizione ai pericoli con fine di crescita. Ne abbiamo parlato quando abbiamo presentato Lenore Skenazy e il suo approccio all’educazione.
Proviamo per un istante a tornare alla nostra infanzia: lo
so, lo so. si dice che il mondo fosse molto meno pericoloso di oggi (ma è poi
vero? O i pericoli erano solo diversi da quelli di oggi?) e so benissimo che le
situazioni erano molto diverse da quartiere a quartiere da città a città da
città a campagna. Ma… come abbiamo imparato che cosa fosse la vita?
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2 commenti:
Io mi ricordo ancora che a 15-20 anni dalla fine della seconda guerra mondiale nei giardinetti c'erano dei cartelli che spiegavano ai bambini i vari tipi di bombe inesplose che potevano trovare giocando. Ma non me lo ricordo come un'angoscia, ma come un'informazione utile...Tu sapevi che le cose un po' strane era meglio non toccarle.
Quindi anche allora c'erano dei bei pericoli, ma tutti andavano serenamente ai giardinetti e giocavano con la terra, probabilmente anche in luoghi meno curati e protetti dei giardinetti ufficiali.
E comunque chiunque conosca personalmente Mariolina e la sua famiglia può immaginare quanto di personale ci sia nel racconto del superamento di questa paura! E per questo è ancora più ammirevole la testimonianza....che normalmente vale se è vera e non sono solo chiacchiere!
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