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giovedì 12 aprile 2012
Il bene dei figli - Our kids' wealth
I had the
chance to attend to the unofficial presentation of the new book written by
Mariolina Migliarese (by the way non-Italian friends: if you can in some way
ease a translation and publication of her two books in your languages, please
do not miss the opportunity to be able to read these wise texts). We were
cosily sit in a wonderful sitting room in one of the smartest house in downtown
Milano, in a familiar environment much more close to a friendly conversation in
a mild night around the campfire than an austere conference in a cold congress
room.
That’s why
I took a lot of notes that will share to with you in the following weeks, being
pretty sure there is a lot to learn and apply in what she said.
Let’s get
started: the first hint I’d like to discuss how to regain the firmness required
to educate our kids. Without assertiveness, an healthy one, there is no
authoritativeness neither then education.
Parents
suffer their lack of steadiness, they discover the pain caused by their
shortage of firmness when they are not able to get what they want from the
kids, and usually the conflict breaks out when the matter is really relevant.
Actually
this is their fault, our fault. It’s one of those simple cases where the
responsibility is easy to find and you risk no mistake in identifying who is to
blame.
Essentially we taught them to negotiate and impose
their will in any situation almost since they were born: and they learnt it
quickly and efficiently.
We tend to
involve them in any decision of the family, from the beginning: “Jimmy are we
going to grandma’s house today?
What you want to eat? Do you want to go to sleep now? Do you want to
clear up your room?”
We are
mistaking orders with advises, even worst: requests.
How do you
think a two years old kid will answer to these questions? Is he really capable
to understand the questions and the implications? Isn’t he still unable to
dominate his passion?
Is he able
to sort good from evil?
Now there
is one situation when we do not ask or try to find commitment: when we walk on
the road and our baby run away and try to cross the street putting himself in
danger, then we discover what firmness is and what acting quickly and
resolutely actually means.
Why that?
Because we have a clear mind about is good for him.
That is the
same kind of approach we need to apply in each and every situation.
What
Mariolina suggests is that we fail our duty because today it’s not easy to be
convinced of our actions. And that because we are afraid of many things.
Which ones
in your opinions?
Testo in italiano
Ho avuto l'opportunità di assistere alla presentazione
ufficiosa del nuovo libro scritto da Mariolina Migliarese, che ha avuto luogo
nel sublime salotto di una delle più eleganti case nel centro di Milano,ovviamente
ospiti di persone squisite e generose, in un ambiente familiare, molto più
vicino ad una conversazione amichevole in una notte mite attorno al fuoco che a
una conferenza austera in una fredda sala congressi.
Ecco perché ho avuto l’opportunità di raccogliere un sacco
di appunti che condividerò con voi nelle prossime settimane, essendo decisamente
sicuro che ci sia molto da imparare ed ancora di più da applicare in quello che
Mariolina ha detto.
Cominciamo: il primo suggerimento che vorrei affrontare è su
come riconquistare la fermezza necessaria per educare i nostri bambini. Senza
una sana assertività, non c'è autorevolezza né istruzione.
I genitori non riescono ad essere fermi ed autorevoli, e si
rendono conto del dolore causato dalla loro mancanza di fermezza perchè non
sono in grado di ottenere ciò che vogliono dai bambini. E di solito il
conflitto scoppia quando la questione è davvero rilevante.
In realtà questo è colpa loro, colpa nostra. E' uno di quei
casi semplici in cui la responsabilità è facile da trovare e si rischia di non
commettere errori nell'individuare chi è il colpevole.
In sostanza abbiamo insegnato ai nostri figli a negoziare e
imporre la loro volontà in qualsiasi situazione, quasi da quando sono nati: e
loro hanno imparato in modo rapido ed efficiente.
Tendiamo a coinvolgerli in ogni decisione della famiglia,
fin dall'inizio: "Carlo andiamo a casa della nonna oggi? Cosa vuoi
mangiare? Vuoi andare a dormire? Vuoi mettere in ordine la tua stanza? "
Abbiamo confuso gli ordini con consigli, o peggio: suppliche.
Come pensate che un bambino di due anni risponderà a queste
domande? E 'davvero in grado di capire le domande e le relative implicazioni?
Non è forse ancora incapace di dominare le sue passioni?
È in grado di distinguere il bene dal male?
Ora c'è una situazione in cui non chiediamo o cerchiamo di
trovare dell'impegno: quando camminiamo per la strada e il nostro bambino scappa
e cerca di attraversare la strada mettendosi in pericolo, allora scopriamo ciò
che la fermezza è e ciò che realmente significa :agire rapidamente e con
decisione. Senza sconti. Senza vacillare.
Perché questo? Perché abbiamo in mente in modo chiaro cosa è
bene per lui.
Questo è lo stesso tipo di approccio che abbiamo bisogno di
applicare in ogni situazione.
Ciò che Mariolina suggerisce è che non riusciamo nel nostro
dovere poiché oggi non è facile essere convinti delle proprie azioni, perché
abbiamo paura di molte cose.
Quali sono queste paure secondo voi?
p.s. Mariolina presenterà il suo nuovo libro La coppia imperfetta lunedì 16 aprile alle ore 21.00 presso la scuola Monforte di via Zanoia a Milano.
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