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giovedì 19 aprile 2012
Roomeeffoc Thursday: educational slapping - Lo schiaffo educativo
Roomeeffoc Thursday
The provoking post
Giovedì Roomeeffoc
La provocazione per riflettere
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Testo in italiano qui sotto - grazie
It’s so
politically incorrect that you cannot find the news on the web. I just have a
photocopy of the original article appeared on the weekly magazine of the
Corriere della Sera. Well, actually I found it on the net, but not the article,
the full magazine in a
pdf format, and the text I’d like to talk to is in the last page. By Aldo
Grasso.
What
surprised me is not what he wrote, that I actually agree with, but the fact
that no one attacked him for what he wrote.
He said
that well a slap, a buffet, well it’s not such a mistake, you can use them with
kids as a support in education.
Don’t start
complaining or aggressing him or me. Please listen. We are inside the
Mooreeffoc shield, where we can use paradox, provocation as a mean to discuss
and reason and reach a higher level of awareness. All of us.
None of us
is saying that you have to be violent in education. Neither that you are allow
to use violence. What he said, and I agree, is that sometime you might need to
be very firm, and that kind of firmness sometime requires blunt answers. And a
slap could be one.
I would
like to differentiate violence from steadiness. If you kid were in danger
you would act immediatley and
firmly, maybe tugging her/him to take her/him off the street. Isn’t that
violence? Well in some way. If you use to tug your kid everytime, that would be
violence. It’s the context that makes the difference. Is the goal that makes
the difference. Are you acting for her/his good, healthy or just to blow off?
The problem
is: what do we mean for our kids’ good?
Testo in italiano
È così politicamente scorretto che non è possibile
trovare la notizia sul web. Ho solo una fotocopia dell'articolo originale
apparso su Sette settimanale del Corriere della Sera. Beh, in realtà l'ho
trovato in rete, ma non l'articolo, la rivista completa in
formato pdf, e il testo di cui mi piacerebbe parlare è nell'ultima pagina.
Di Aldo Grasso.
Ciò che mi ha sorpreso non è quello che ha scritto, con cui
io in realtà sostanzialmente mi trovo in accordo, ma il fatto che nessuno lo
abbia attaccato per questo articolo.
Ha detto che anche uno schiaffo, un buffetto, non sono poi
così un errore, si possono anche utilizzarli con i bambini, come un supporto
nell'educazione, come strumento educativo.
Non cominciate a lamentarvi o aggredire lui o me. Per favore
ascoltate. Siamo al riparo dell’ombrello Roomeeffoc, della provocazione, del
paradosso, della sfida intellettuale per capire e conquistare insieme una nuova
consapevolezza. Noi per primi. E diffido chiunque dall'affermare che stiamo suggerendo di essere violenti con i propri figli.
Nessuno di noi sta dicendo che bisogna essere violenti
nell'educazione. Né che ci sia permesso di usare la violenza. Quello che ha
detto, e con cui sono d'accordo, è che a volte potrebbe essere necessario
essere molto fermi, e quel tipo di fermezza richiede a volte risposte energiche. E uno schiaffo, diciamo meglio uno
scappellotto o un buffetto o uno sculaccione, potrebbero essere una di queste.
Vorrei distinguere la violenza dalla fermezza. Se il nostro
bambino fosse in pericolo di vita agiremmo immediatamente e con fermezza,
magari strattonandolo per portarlo via dalla strada. Non è violenza questa?
Ebbene in qualche modo si. Se siamo soliti dare strattoni ogni volta al nostro
bambino, per imporre le nostre ragioni, ciò sicuramente sarebbe violenza.
E' il contesto che fa la differenza. È l'obiettivo che fa la
differenza. Stai agendo per il suo bene o semplicemente per scaricarti?
Il problema è: cosa intendiamo per "il bene dei nostri
figli"?
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