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giovedì 26 aprile 2012
ROOMEEFFOC Family disorder - Disordini in famiglia
Roomeeffoc Thursday
The provoking post
Giovedì Roomeeffoc
La provocazione per riflettere
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Prossimo post Sabato Italiano 28 aprile
Testo in italiano qui sotto - grazie
Dyslexia is nothing to laugh at. And even we are under the cover of the Roomeeffoc Thursday we want mock in anyway this tragic and painful problem that upset many families. I want to be very clear about this to avoid any potential misunderstanding and sufferance that I do not want to cause in any way.
I’m not
talking of a certified pathology, an manifest language disorder.
Having said
that I feel free to point out a phenomenon which is increasing rapidly in
Italian school, and it would be great to know more from our foreigner readers
about what’s going on in their country. The fact is easy: as soon as in middle
school marks worsen, and study becomes more difficult and demanding, here we
are: a magic certification that the kid is affected by some learning
disorder.
The
consequences are simple: a different way of evaluation, simpler, different
homeworks and different way of checking what has been learnt.
Once more
I’d like to underline that I’m not talking of kids who actually suffer dyslexia
or something similar: what I want to point out is that some families, a growing
number though, are using this short cut to apparently help their children,
while actually, far from being of any help, they are causing severe
consequences in their kids: a loss of self-esteem and self-confidence, taking
from them the chance to learn through efforts to reinforce their will and
personality, exposing them to the mockery of other kids, showing them that if
you are smart enough you could always find a cutoff through problems even if
this is unfair or even illegal.
Is this
what we call love?
Testo in italiano
La dislessia non è uno scherzo e non si può certo metterla
al centro di una burla, o di una provocazione, anche siamo nella terra franca
del giovedì Roomeeffoc. Non si scherza sulla sofferenza altrui. E non voglio
certo dare l’idea di voler mettere alla berlina o attaccare ciò che fa soffrire
molte famiglie. Voglio essere molto chiaro su questo punto per evitare ogni
tipo di fraintendimento. Non sto parlando di patologie conclamate, di disordini
manifesti dell’apprendimento o del linguaggio,
Ciò che voglio stigmatizzare è un pessimo approccio
educativo, un fenomeno crescente nella scuola media italiana, che ridicolizza
l’insegnamento e genera bamboccioni, caratteri flaccidi ego referenziati, personalità
infiacchite da un presunto amore.
Che cosa succede? Capita che dopo i primi votacci alle
medie, dopo le prime difficoltà di studio, la fatica ad apprendere, le ore che
si moltiplicano, invece che sostenere i figli in questa nuova avventura che
richiede coraggio e sforzo, un numero purtroppo crescente di famiglie sceglie
la scorciatoia. E voilà compare il magico certificato che attesta i problemi di
apprendimento del cucciolo che, prodotto a scuola, genera una serie di effetti
a catena: corsia preferenziali per i voti (almeno sufficienti) metodologia
ammorbidita di interrogazione e compiti in classe, sempre con la soluzione
pronta alla mano, lezioni specifiche, compiti ridotti e così via.
Affermo ancora una volta di non stare parlando di reali
patologie, di minorazioni che feriscono la famiglia in tutti i suoi componenti.
Sto parlando di chi fa il furbo, di chi esagera una difficoltà che non è se non
una malattia della volontà non dell’intelletto, e penalizza i figli i nome di
un sedicente affetto che in realtà è comodità e perbenismo.
Quali le gravi conseguenze?
Perdita di autostima e fiducia di sé, esposizione alle
reazioni non simpatiche dei compagni, privazione della possibilità (o diritto)
di plasmare la propria personalità attraverso lo sforzo e la sfida,
dimostrazione che nella vita i furbi se la cavano sempre con scorciatoie neli
migliore dei casi scorrette o immorali quando anche non illegali.
Per tacere dei problemi provocati alla classe e quindi ai
compagni.
Secondo voi questo è amore?
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2 commenti:
Concordo anche se da insegnante so bene che ogni disturbo specifico dell'apprendimento deve essere certificato da un'equipe multidisciplinare della ulss di appartenenza e senza diagnosi la scuola non può mettere in atto insegnamenti differenziati, strumenti di sostegno e valutazioni dell'apprendimento diversificate. Da insegnante so anche che spesso accade che "certi" genitori provino a parlare di dislessia e altro, non rendendosi conto di quanto male facciano queste giustificazioni ai loro figli. Da genitore cerco di capire quanto male possa fare a se stessi ammettere che nostro figlio è diverso dal genio che vorremmo fosse e di quanta fatica costi educare al sacrificio.
Grazie del commento molto profondo e utile a capire meglio il tema.
Paolo
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