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venerdì 6 aprile 2012
Le donne della Monforte: in collaborazione con Faes Milano
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Happy Easter
Con piacere pubblichiamo il post apparso nella pagina news di FaesMilano
Le donne della
Monforte
Interviste ad ex alunne del liceo
classico Monforte.
Iniziamo oggi a
pubblicare interviste con ex-alunne del nostro liceo, che hanno avuto successo
nella vita. E’ importante capire che cosa intendiamo per successo: non tanto
una folgorante carriera, semmai piuttosto il raggiungimento di un sano
equilibrio tra l’attività professionale e la vita di famiglia. Ancora di più:
persone felici che sono convinte di avere trovato il giusto senso nella loro
vita.
La prima della nostra carrellata è
Raffaella
Aliprandi
Sposata,
madre di Beatrice, filosofa ormai solo per hobby, lettrice appassionata e professionista con 13 anni
di esperienza maturata nel settore finanziario nell’ambito delle risorse
umane, della comunicazione, dell’identità e della cultura aziendale, della
responsabilità sociale d’impresa e della sostenibilità
1)
Il liceo Monforte primo classico di Milano secondo la Fondazione Agnelli: che
impressione le ha fatto questa notizia?
Misurare
la qualità di una scuola è un esercizio complesso, ma anche incredibilmente
affascinante. Ci induce a interrogarci sugli elementi distintivi che
qualificano l’offerta formativa. Mi piace molto l’idea di affrontare la
questione a partire dal risultato conseguito dagli studenti nel loro percorso
universitario, come a dire che è il prodotto finale che fa la differenza.
La
pole position conquistata dal Liceo Monforte sulla piazza di Milano mi
ha fatto riflettere sul fatto che ho goduto di un privilegio per nulla
scontato: ho condiviso i miei anni di formazione con tante “teste brillanti”.
L’apprendimento è senz’altro favorito da un contesto intellettualmente
stimolante.
2)
Che cosa le ha dato in particolare di positivo la Monforte che le è servito per
la sua crescita personale e professionale?
Mi
ha insegnato quanto è importante saper fare le “domande giuste”.
Sono
le domande che muovono il mondo, che guidano le decisioni grandi e piccole che
siano, che ci spingono a metterci sempre nuovamente in ricerca e ci mostrano
che non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo.
3)
Scuola omogenea femminile: un vantaggio o uno svantaggio? perché?
Personalmente
mi definisco “agnostica” rispetto alla questione. Considerando l’esperienza personale
che ho vissuto, non riesco a vederci un vantaggio, né tanto meno uno
svantaggio.
In
linea generale credo che la ricchezza del confronto sia direttamente
proporzionale alla varietà e alla diversità di punti di vista, esperienze,
prospettive. Sono senza dubbio una sostenitrice del valore della diversità,
quando si parla di apprendimento per gli adulti, materia di cui mi sono
occupata in ambito professionale.
4)
Può condividere un breve ricordo, un episodio, della sua vita scolastica?
Le
lezioni di filosofia: appassionate discussioni guidate dalle domande che
stavano a cuore a noi studenti
La
tutor: una sorta di “coach” che sosteneva la crescita personale a partire dalle
specificità di ciascuno studente
La biblioteca: uno spazio dove viaggiare con la
mente
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1 commenti:
solo un salutino e buona Pasqua a te e alla tua bellissima famiglia!
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