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domenica 30 ottobre 2011
Looking in the mirror - Famiglie allo specchio
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Prossimo post/next post Mercoledì/Wednesday November 2nd
Siamo onesti: vediamo con sfolgorante chiarezza e più spesso
gli errori che fanno le altre famiglie nell’educare, e siamo invece piuttosto
tendenti alla cecità quando è il momento di riflettere sui nostri
comportamenti.
Capita molto di frequente. È la natura umana: vediamo prima
la pagliuzza che è negli occhi degli altri piuttosto che la trave che è nel
nostro. Cosa possiamo fare per evitarlo? Perché siamo tutti d’accordo che
bisogna evitarlo!
Non vogliamo fare una predica morale, nient’affatto.
Vogliamo essere pratici e concreti. Come possiamo trarre
benefici da tutto ciò?
Prima di tutto siamo tutti d’accordo sul fatto che come
genitori tutti commettiamo errori? Inevitabilmente direi.
Allora poiché è così difficile guardasi allo specchio e
indicare i propri errori, osserviamo le altre persone e impariamo dai loro
errori.
Vi propongo alcune domande che possiamo usare come guide
linea:
Cosa ci irrita quando guardiamo le altre persone?
Da cosa veniamo infastiditi, da quali conseguenze?
Come possiamo evitare quegli stessi errori?
Come possiamo capire se stiamo comportandoci allo stesso
modo?
Come possiamo risalire dalle conseguenze alle cause dei
comportamenti scorretti dei nostri figli?
Come possiamo chiedere aiuto ai nostri amici per capire che
errori stiamo commettendo nell’educare i nostri figli?
Abbiamo stabilito dei valori nella nostra famiglia così da
poter facilmente identificare cattivi allineamenti e disordini che dobbiamo
sistemare?
Questo è un buon punto dal quale partire: ce ne occuperemo
più avanti.
Let’s be
honest with ourselves: we see rather clearly the mistakes done but other
families in education, and are quite blind when it’s the turn to reflect on our
behaviors.
That’s
quite usual. It’s the human nature: we can spot easily the speck of sawdust in
other people’s eye while pay no attention to the plan in our own eye. So, what
can we do about?
And first
of all, why could it be so important to do something about?
We do not
want to make some moral preaching, not at all. We want to be practical and
concrete. How can we get some benefit from this?
First of
all do we agree on the fact that we are making mistakes in parenting? That is
inevitable.
So if it’s
so hard to look in the mirror and spot our mistakes, let’s look to other people
and learn from their mistakes.
Here some
questions we can use as a sort of guidelines
What are we
observing that irritate us?
Why are we
annoyed, by which consequences?
How could
we avoid the same mistake?
How can we
find out indicators of similar behaviors?
How can we
climb upstream from consequences to causes in our kids bad behaviors’?
How can we
ask the support of our friends to understand the mistakes we are making in
education?
Did we have
established values for our family so that we can easily identify misalignments
and perturbations that we need to amend?
That could
be a good point to start from, and we will talk about nextly.
sabato 29 ottobre 2011
Romanzo familiare: la televisione al servizio della famiglia
Prossimo post/next post Domenica/Sunday October 30th
Dato il tema trattato questo post è proposto solo in lingua italiana.
La televisione non è esattamente uno dei migliori alleati della famiglia. Ma questo post non vuol essere l'ennesima lamentela sulla cattiva maestra.
Tutt'altro.
Vorrei caldamente suggerire la visione di un nuovo programma che va in onda su TV2000 (canale 28 digitale terrestre 801 Sky e 951 TvFastweb): Romanzo familiare che racconta da vicino la vita di alcuen famiglie rappresentative del tessuto nazionale.
E che c'è di strano, direte?
Un'altra delle trasmissioni strappalacrime delle quale ne abbiamo già abbastanza.
No.
I due conduttori, Arianna Ciampoli e Antonio Soviero, gestiscono con garbo il dialogo con la famiglia protagonista della puntata e la discussione fluisce sobria e affascinante, portando alla luce le sfide, le difficoltà, i pregi e gli eroismi che ogni famiglia, nel suo piccolo, è capace di affrontare quando è coesa e serena.
Un saggio filmato ci racconta i retroscena, accompagna i componenti della famiglia nella loro quotidianità, fatta di piccole cose di grande valore, e ce le regala come spunti per scendere in profondità nella nostra vita.
Il tono è sempre rispettoso, il che non vuol dire melenso o banale. Anzi, semmai proprio per questo approfondisce, senza rimanere nella sfera emotiva, che tanto piace ai conduttori dell'urlo sentimentale, per svelare la volontà, il sacrificio, l'umiltà di ogni persona, le risorse che sa trovare dentro di sé superati quei limiti che non vengono nascosti ma neppure sbandierati.
Insomma un bellissimo esempio di televisione a servizio della famiglia.
Da lunedì al venerdì alle ore 18.30.
E se volete continuare a sorridere riflettendo sulla famiglia non perdetevi neppure le puntate della sit com in onda su Joi.
Buona visione!
giovedì 27 ottobre 2011
Logica vo' cercando - Quest for the reason
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Prossimo post/next post Domenica/Sunday October 29th
Breaking news i post da non perdere:
Sabato post per i soli lettori di lingua italiana: un nuovo romanzo famigliare
Se navigate in rete o nei social media potete facilmente
trovare qualcuno che afferma, per esempio, “Credo
che SOLO l’amore incondizionato salverà in mondo, ecco perché odio
profondamente coloro che credono che la violenza sia la soluzione.”
O troverete qualcun’altro che afferma:
“Come osano scrivere
quella orrenda cosa parlando di XXX? Tutti meritano rispetto! Si possono avere
opinioni diverse ma bisogna rispettare le altre persone. Non giustifico chi
insulta a male parole o deride XXX e YYY. Queste persone non si meritano nessun
tipo di rispetto!”
Adesso, come si può essere così ciechi da non vedere la
mancanza di logicità e la contraddittorietà di queste frasi? Cosa sta capitando
alla razionalità nella nostra epoca?
Quello che voglio caldamente supportare con questo post è la
necessità di insegnare la logica ai nostri figli. Per favore, facciamo del
nostro meglio per insegnargli la coerenza, non solo nel senso di mantenere gli
stessi valori, ma anche in senso di ragionamento logico.
So che è difficile, viviamo in una società che ha spezzato
il tempo in secondi e i pensieri in emozioni, e le emozioni non vengono
percepite come ostili o conflittuali con i nostri veri interessi.
Quindi può capitare di trovare sulla pagina di un famoso
giornale nazionale on-line sia un irritato articolo contro la crudele e inumana
abitudine di violare i corpi anche quando appartengono a tiranni brutali, sia
un enorme numero di foto che raffigurano quel corpo vilipeso e manipolato.
Un modo potrebbe essere quello di seguire i suggerimenti del
metodo proposto da TOC for Education, che
caldamente consiglio come un buon approccio per affinare il ragionamento.
I vostri suggerimenti sono apprezzati e benvenuti!
If you surf
the net and the social media you can easily find out someone claiming, as an
example, “I do believe that unconditional love alone will save the world,
that’s way I hate with all my hearth those who believe violence is the
solution”
Or someone
else screming: “how can they dare writing those awfull thing of XXX? Everyone
deserves respect! You can have different opinion but you have to respect other
people. I cannot justify those guys who just insult or sting or mock with rude
comment XXX and YYY. These guys deserve no respect at all!”
Now, how
can someone be so blind to be unable to spot such a logical contradiction in
his/her own same sentence? What happened to reasoning in our age?
What I
would like to warmly support in this post is the need to teach logic to our
kids. Please, let’s do our best to teach them consistency, not just in the
sense of keeping the same values, but also in the sense of logical reasoning.
I know it’s
difficult, we are living in a society that breaks time into seconds and
thoughts into emotions, and emotions are not perceived as opposite and
conflicting.
So you can
read on the same page of a on-line famous national newspaper a resentful
article against the cruel and inhuman habit of violate corpse even when they
were belonging to brutal tyrants, and a huge number of pictures and videos of that body.
A way can
be to follow the suggestion of the TOC
for Education approach, that I warmly recommend as a good path to thinking.
Your
comments and hints are welcomed!
lunedì 24 ottobre 2011
Genitori deboli - Weak parenting
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Prossimo post/next post Thursday/Giovedì October 27th
Breaking news i post da non perdere:
Sono turbato dal fatto di dover tornare così spesso su questo argomento, devo confessare che
è qualcosa che mi urta e mi innervosisce davvero molto. Sto parlando della cura
esagerata che hanno alcuni genitori verso i figli che soffoca la loro possibilità
di crescita. Perfino quando i figli sono già grandi!
Tre episodi spiegano meglio il problema:
1) Una
mamma è stata condannata dalla corte per la sua “super-cura” verso la sua
bambina di sei anni. Quello che lei chiamava “amore” la corte lo ha definito possessione
estrema, poichè ha portato a tenere la bambina in gabbia, forse anche d’oro, ma
pur sempre una cella.
2) Uno
dei ribelli della protesta di Roma è stato catturato grazie alle fotografie
scattate che lo riprendono mentre lancia un estintore. Ha confessato. La mamma
ha detto che sarebbe diventato matto in prigione e che sarebbe dovuto essere
perdonato del fatto dal momento che non intendeva ferire nessuno.
3) Un insegnante
di scuola elementare ha mandato i genitori a parlare con il direttore in seguito alle decisioni prese in merito ad un cambio organizzativo dovuto ad un problema imprevisto di forza maggiore. I genitori hanno discusso con
il responsabile dicendo che il loro figlio non andava d’accordo con le nuove collega che gli erano state affiancate, né con il nuovo capo intermedio, per non parlare della sede disagiata e che non avrebbe retto lo stress che ne
sarebbe derivato. Hanno chiesto che si intervenisse per sanare la situazione.
Allora, questi fatti sono molto diversi per complessità e
serietà. Ma il cuore del problema è sempre lo stesso: non toccate il mio
bambino!
Cosa è succede al ruolo di genitori? Da quando siamo stati
intrappolati in questo ingiusto ruolo? Quando ci siamo dimenticati che dobbiamo
preparare il sentiero ai nostri figli e non dobbiamo ammorbidirlo?
Cosa possiamo fare per guarire?
I’m
embarrassed to often come back to
this subject, I have to confess it is something that hurts me and annoys me so
much. I’m talking of the overwhelming care of parents that suffocate the chance
to grow of their kids. Even when they are grown!
Three facts just to depict the problem:
1) a
mom was condemned by the court charging or of “over-care” for her six years old
kid. What she called “love” the court believed was an over-possessive attitude
that kept the kid in a cage, maybe a golden one, but still a jail.
2) One
of the rebel of the Rome riots was found and caught thanks to pictures taken
during the turmoil. He confessed. Her mother said that he will get mad in
prison and that he should be forgiven because he intended hurting no one.
3) A elementary school young teacher sent her parents to discuss the decisions of her boss to change partially her job due to unexpected problems that required a quick re-organization of the staff. The parents argued with the boss saying that the girl cannot cope with the new colleague she is now working with and that she won’t withstand this high stress situation.
3) A elementary school young teacher sent her parents to discuss the decisions of her boss to change partially her job due to unexpected problems that required a quick re-organization of the staff. The parents argued with the boss saying that the girl cannot cope with the new colleague she is now working with and that she won’t withstand this high stress situation.
Now, these
are facts with very different level of complexity and seriousness. But the core
problem is always the same: don’t touch my kid!
What
happened to parenthood? When were we trapped in this unfair rule? When did we
forget that we have to prepare our kids for their path and we should not smooth
the path for our kids?
What could
we do to recover?
venerdì 21 ottobre 2011
Assecondare i figli - Pride and indulgence
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Prossimo post/next post Monday/Lunedì October 24th
Breaking news i post da non perdere
1) il ruolo del padre è superato? Un post da leggere
2) quando lo sport diventa diseducativo: genitori maledetti
Non dovremmo assecondare le debolezze dei nostri figli, essere
indulgenti finendo così per promuovere i loro fallimenti. Noi tutti lo
sappiamo, o dovremmo saperlo per lo meno, e non dimeno ci sembra così difficile
comportarci di conseguenza… Ma perché?
Forse perché vogliamo proteggerli, vogliamo mostrare loro che
capiamo i loro limiti.
Abbiamo la tendenza a confondere l’amore con l’indulgenza,
atteggiamenti che secondo noi sono invece esatti opposti.
L’amore dei genitori dovrebbe essere focalizzato a educare, ad
aiutare i figli a crescere con una forte personalità, e non dovrebbe invece tollerare
ogni cosa essi facciano in modo che loro mostrino smisurato entusiasmo per noi.
Questo è audience non amore.
Abbiamo parlato di orgoglio e presunzione in un precedente post.
Caratteristiche tipiche degli adolescenti d’oggi.
Dunque, come potremmo insegnare loro l’umiltà? Umiliandoli?
Nient’affatto!
Allo stesso tempo però non dobbiamo assecondare tutte le idee che
gli passano per la testa, condividere ogni cosa dicano, elogiare ogni cosa
facciamo e scontarci contro chi non è d’accordo con loro (insegnanti, datori di
lavoro, capi, amici, altri famigliari e così via.)
Il messaggio che dobbiamo far passare è: “Hey bello, chi credi di
essere? Potresti anche essere talentuoso, un bravo ragazzo, ma devi rispettare
le persone che ti sono intorno e imparare prima di pretendere di insegnare al
mondo.” Ovviamente se ci riferiamo ad un eccesso di orgoglio, non a
manifestazioni di sana autostima.
Cosa ne pensate?
English version
We should not second our kids weaknesses,
indulge to promote their failings. We all know this, or we should at least, and
nonetheless this seems so hard to do… Why then?
Maybe because we want
to protect them, to show them we understand their limitations.
We tend to mistake love
with indulgence, which in our opinion are exact opposites.
Parents’ love should be
focused to educate, to help kids grow with a strong personality, not to
tolerate everything they did so that they can love us too. That’s audience not
love.
We talk about pride and
conceit in previous posts. Now that’s typical of many teens nowadays.
So what should we do to
teach them humility? Humiliate them?
Not at all!
At the same time we
should not cheer every ideas they have, support anything they say, praise all
their deeds and fight people who disagree with them (school teachers,
employers, bosses, friends, other parents and so on).
The message we should
convey is: “hey baby, who do you think you are? You might be talented, a good
guy, but you need to respect people around and learn before pretending to teach
the world”. If we talk about pride of course.
What do you think?
lunedì 17 ottobre 2011
Contro gli esperti - Unreliable experts
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Prossimo post/next post Venerdì/Friday October 21st
Abbiamo discusso, in
un post precedente, dei criteri che si possono usare per scegliere e
organizzare ciò che si trova in rete. Questo
post di Rosario
Mastrosimone concorda con la
nostra idea e la rinforza: senza una linea guida è impossibile parlare di
educazione. L’autore spiega che tutte le infinite liste di suggerimenti, molti dei
quali sembrano anche in opposizione tra loro, in qualche modo stanno
compromettendo l’educazione.
I genitori sono incapaci di prendere decisioni e agire in
accordo con tali decisioni perché sono persi nella foschia generata dall’enorme
numero di indizi, a volte anche stupidi e spesso nebbiosi.
Siamo d’accordo con Mastrosimone che un sacco di
suggerimenti, molti dei quali arrivano da astruse teorie più che
dall’osservazioni e dall’esperienza, non dovrebbero essere seguiti, e nemmeno
presi in considerazione.
Ma dobbiamo comunque fare qualcosa, non possiamo soltanto
basarci su quanto è chiamato “buon senso” che è solitamente raro e difficile da
trovare.
Cosa fare dunque?
Ecco i nostri consigli, basati sui nostri sforzi come
genitori e sull’osservazione di famiglie che conosciamo, che ci fa piacere
condividere con voi:
1) Ogni
bambino dovrebbe essere educato nel modo più adeguato per lui e non seguendo
uno schema predefinito. Ognuno di noi è diverso, e deve essere amato, in un
modo diverso…nel suo modo personale.
2) Stabilite
quali siano i vostri valori e principi e da questi traete il comportamento da
tenere, usate tali valori come dei criteri per organizzare i suggerimenti, i
consigli e affermazioni dei vari autori che vi capita di leggere. Dovete avere
ben chiaro in che modo volete gestire la vostra famiglia, in che cosa credere.
E agite di conseguenza.
Potrebbe essere difficile? Certo, avete ragione. Ecco perché
siamo qui per aiutarci a vicenda.
Nota
Qui trovate l'intervista che parla di questo blog realizzata da RadioTelePadrePio, che ringraziamo di cuore.
English version
We
discussed some
post ago about the criteria to sort what we find on the web. This
post by Rosario
Mastrosimone backs it pointing out that all the endless list of
suggestions, most of which seems to be conflicting one another, is in some way
jeopardizing education.
Parents are
unable to take decisions and act accordingly because they are lost in the mist
generated by the huge number of silly and foggy clues.
We do agree
with him that a lot of suggestions, mostly coming from abstruse theory more
than from observation and experience, should not be followed, not even taken
into consideration.
But yet we
do have to do something., we
cannot just relay on what is called “good sense” which actually is rare and
hard to find.
What to dot then?
Here are our hints, based on our efforts as parents and our observation of friends’ families,:
1)
every
kid should be educated in her/his way not following a prearranged
plan/schedule. Anyone of us is different, we have to be loved, and therefore
love, differently…. My way.
2)
Set
your value and principles and deduce from them what you have to do, and use
this values as criteria to sort the hints and clues or claims from different
authors. You should know firmly where you want to lead your family, what are
you believing in. Act accordingly.
That could be difficult? Yes, you’re right. That’s why we are here to help each other.
venerdì 14 ottobre 2011
Il sindaco degli schiaffi - Slapping Mayor
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Prossimo post/next post Lunedì/Monday October 17th
Questa è una storia strana, che può essere usata come icona
per il presente. È la vicenda di un sindaco francese, che è stato caricato accusato
ed è sotto processo perché ha schiaffeggiato un ragazzo maleducato.
L’adolescente in questione ha scavalcato, rovinandola, una recinzione per
raccogliere la palla terminata in un possedimento del Comune. Embé, si può
dire, che poteva fare poverino?! È solo un ragazzo!
Invece no. Il sindaco lo aveva invitato a passare per il
cancello allungando di poco la strada. Il tipo non lo ha ascoltato, lo ha
pesantemente insultato e ha scelto la strada più breve e audace.
Da cui la salutare lezione di schiaffoni.
(Curioso questo filo che lega responsabili comunali a
schiaffi: ricordate l’episodio
del consigliere pugliese arrestato in estate in Svezia per aver schiaffeggiato
il figlio?)
Ciò che è strano è che questo sindaco è diventato un idolo
in Francia, un sacco di altri sindaci lo hanno sostenuto dichiarando che anche
loro ogni giorni si scontrano con
teppisti simili, bambini rozzi affiancati da genitori deboli.
E ancora una volta siamo tenuti a fronteggiare questa
difficile questione: può una piccola violenza essere salutare o non lo potrò
mai essere?
Ora sia chiaro non sono assolutamente un sostenitore della
violenza sui bambini, ma devo dire che sono incline a ritenere che in certe
circostanze un buffetto non fa male, anzi. Del resto se il vostro cucciolo sta
infilando le dita in una presa di corrente non gli tenete una lezione
sull’elettromagnetismo per convincerlo a non farlo….
Come dicevo: non so la risposta. Non posso neanche suggerire
una ricetta e nemmeno una filosofia. Ho però notato che quando ero io ragazzo i
miei genitori a volte mi minacciavamo
o mi sculacciavano o mi tiravano qualche sberlotto, senza mai metterci
violenza. Beh magari qualche volta rabbia: ricordo una ciabatta lanciata nella
mia direzione da mia madre… ma le ho voluto bene ugualmente.
Io anche grazie a questi atteggiamenti confermo che imparato
la lezione e credo di essere ora un adulto abbastanza equlibrato e posso dire
che non ho mai sofferto di essere stato trattato in questo modo da piccolo. Di
certo però non posso rendere questo principio applicabile per tutti né
suggerire che la violenza sia il miglior modo per educare. Ci tengo proprio a
sottolineare questo fatto: non sto affermando in nessun modo che la violenza
sia un metodo educativo da perseguire o addirittura da privilegiare.
Ma dall’altra parte credo che provando a ottenere solo
attraverso l’amore e il convincimento, il giusto comportamento dei nostri figli
potrebbe non essere la strategia giusta.
Cosa suggerite voi invece?
English version
That’s a
weird story, that can be takes as an icon for the present age. It’s the chronicle of a French mayor, who have been charged of assault
because he slapped on the face a teen who instead of following his indication,
uprooted a fence to take back a ball and insulted the adult who was trying to
convince him to take a longer and safer path through the gate.
What’s odd
is that this mayor became a star in France, a lot of other mayors backed him
claiming they have to face similar bullies every day, rude kids assisted by
their weak parents.
And so we
are once more asked to face this tough question: can a little violence be
healthy or it will never be?
I do not
know the answer. I cannot suggest a receipt nor even a philosophy.
I noticed
that when I was a boy my parents sometime used to menace me and to slap me. And
I’ve learnt my lessons and believe to be a well-balanced adult and I can tell
you I never suffered from being treated that way. Of course I cannot make this
generally applicable neither suggesting that violence should be a major tool in
education.
But on the
other hand I do believe that trying to win just by love and convincement the
right behaviors of our kids could not be the only right strategy.
What do you
suggest?
martedì 11 ottobre 2011
Our google life - Googolare la vita?
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Prossimo post/next post Venerdì/Friday October 14th
Tutti noi perseguiamo la felicità. Ma forse ognuno di noi
utilizza questa parole con un’accezione diversa dagli altri. Succede sempre più
frequentemente: utilizziamo diverse parole per dire la stessa cosa.
Cos’è la felicita? Cos’è per la nostra famiglia, per i
nostri figli?
È davvero fare tutto quelle che vogliamo? O è raggiungere
degli obiettivi?
Stavo parlandone con un amico e questa storia mi ha
illuminato e allo stesso tempo spaventato.
Stava dicendomi come il suo figlio adolescente stia
considerando la scelta dell’università non concentrandosi sul suo futuro lavoro
ma sui suoi desideri. Vorrebbe fare quello che gli piace e non ciò che gli
provvederebbe sicurezza e consistenza.
Quindi non può scegliere un lavoro o un’università adesso su
due piedi: piuttosto adotta un approccio “google” alla sua vita. Ha definito un
algoritmo che possa aiutarlo a cercare la soluzione più adatta: non gli resta
che inserire un input ed ecco che viene fuori la pagina dei risultati, tutti di
pari dignità. Come fa a questo punto a scegliere tra tutte queste risposte quella
definitiva? Come fa a prendere una decisione? Ovviamente a caso.
È questo dunque un nuovo metodo di perseguire la felicità, o
è solo pazzia, follia, sbaglio?
Io non lo so, ma come genitore sono impaurito da questo
nuovo modi di approcciarsi alla vita: non più una ricerca di una vita solida,
basata sulla fatica e sugli sforzi che sono i pilastri della felicità, ma la
ricerca basata su una sorta di emotività intelligente, sulla soddisfazione dei
miei desideri attuali, hic et nunc. Qui. Ora. E per quanto riguarda il futuro?
Si vedrà…
Cosa ne pensate voi di questo argomento?
English version
We are all
pursuing happiness. But we are maybe meaning something different. It’s
happening more and more frequently: we do not use the same words to mean the
same stuff.
What is
happiness? What is it for our family, for our kids?
Is it
really doing everything you wish? Or striving to reach a goal?
I was
discussing with a friend about this and his story enlightened and frighten me
at the same time.
He was
saying that his teen kid is considering the next step after high school not
focusing on his future job, but on his desires. He want to do what he likes and
not what could provide him safety and consistency.
So he can’t
choose a job or a college right now: he rather applies a google approach to his
life. He defined an algorithm that can help him to search, he just write down
an input and then get a page of results, which all have the same dignity. How
could he sort them out and make a choice? Randomly. That’s it.
Is this
just a new way of pursuing happiness or it’s just foolish, crazy, wrong?
I do not
know, but as a parent I’m afraid of this new kind of approach to life: not a
quest for a solid life, based on fatigue and efforts which are the pillars of
happiness, but the search lead by intelligent emotionalism, of the completion of my present desires
here and now. And what about the future? We will see….
What do you
think about?
sabato 8 ottobre 2011
Guiltless kids? - E' solo un bambino!
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Prossimo post/next post Martedì/Tuesday October 11th
I bambini sono senza colpa? Sono sempre innocenti a causa
della loro età? Sono immuni da difetti e colpe? Fino a quando? C’è una precisa linea
di conine che può dividere la vita con un taglio netto: fino a qui sei
incolpabile, da ora in poi sei responsabile delle tue proprie azioni?
Qualche volta dobbiamo riflettere su queste domande perché
la vita ci insegna che sempre più i genitori sono pronti a giustificare ogni
errore che commettono i loro figli usando la scusante della loro piccola età: è
solo un bambino!
Stiamo davvero sostenendo che i bambini possono non avere
colpe? Che possono fare qualunque cosa? Come picchiare altri bambini ai
giardini, morderli, rubare loro i giocattoli e romperli e così via?
O stiamo cercando di proteggere la nostra immagine come
genitori, come genitori senza colpa: solo per far si che le altre persone non
pensino che siamo pessimi educatori, genitori imperfetti, e così via?
Oppure la colpa va alla società che non può accettare ciò
che è sbagliato e, come qualcuno disse, “permette tutto ma non perdona nulla”?
Mi piacerebbe condividere con voi questo
post di Francesca Capriati, che mostra come questo problema stia crescendo.
E ora come possiamo affrontarlo? È difficile dirlo a meno
che non ci riferiamo a noi stessi: dobbiamo cambiare ma è difficile cambiare le
altre persone dal momento che è una questione più emozionale che logica. E non
si può discutere sulle emozioni…
Dunque avete qualche suggerimento su come possiamo tenere
sotto controllo questa direzione difficile? Le conseguenze non sono troppo
lontane e sono abbastanza facili da comprendere: gli adolescenti bulli convinti
di poter fare tutto quello che vogliono, sempre protetti dai loro genitori, stupidi
adulti che ruotano intorno a loro stessi e ai loro istinti e passioni.
Ne avete visti in giro?
English version
Are the
kids guiltless? Are they always innocent because of their age? Are they immune
to faults and guilt and blames? Till when? Is there a precise deadline that
could part the life with a sharp cat: till here you are blameless, from now on
you are responsible of your own actions?
Sometime we
have to think about these questions because life teach us that more and more
parents are ready to provide justification for every mistakes done by their
kids using the shield of their little age: it’s just a child!
Are we
really claiming that children can truly be guiltless? That they can do
everything? Like beating other children at the playground, biting them,
stealing their toys, braking them and so on?
Or what we
are trying to protect is our image as parents, as blameless parents: just to
prevent other people from thinking that we are not good educators, perfect
parents, and so on?
Or the
blame goes to this society that cannot accept what’s wrong and as some one
states sharply “allows everything but does not forgive anything”?
I’d like to
share with you this
nice post by Francesca Capriati, that points out how this problem is a
growing one.
Now how can
we face it? Difficult to say unless we refer it to ourselves: we have to change
but it’s a tough hurdle to change other people since here it’s much more an
emotional questions than a logic one. And you cannot argue with emotions….
So do you
have suggestions on how to manage this dangerous drift? The consequences are
not too far away and are quite easy to spot: teen bullies convinced that they
can do everything they want, always protected by their parents, silly adult
revolving around themselves and their instincts and passions.
Can you see
them around you?
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