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mercoledì 15 giugno 2011
Combattendo il tiranno - Fighting tyranny
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«Dottore, come posso far capire alla bambina che è ora di andare a letto quando mi dice che vuole continuare a guardare la tv?». «Basta spegnere la tv, signora». «Dottore, ma lei la riaccende!». Si trattava, racconta Naouri, di una madre non alle prese con un' adolescente ribelle, ma con una bambina di 23 mesi che pesa meno di dieci chili. Queste righe, tratte dall’articolo apparso recentemente sul CorSera per presentare il nuovo libro dello psicoterapeuta francese Aldo Naouri inquadra quello che a nostro parere è il problema principale della nostra epoca: la perdita di senso della vita da parte dei genitori. Travolti dalla demolizione dell’autorità, gettata a mare dal Sessantotto insieme ai suoi eccessi (l’autoritarismo), i genitori di oggi sembrano essere succubi dei piccoli tiranni che popolano casa loro. Eh certo, si dirà, i digital kids sono molto diversi. No, esclama Nouri, i figli non sono diversi da quelli di trenta, quaranta, cinquanta anni fa. Sono diversi i genitori. E ormai da generazioni, dato che questo articolo di Anna Oliviero Ferraris datato 1998 già segnalava il problema.
Certo, è più facile essere genitori accondiscendenti, apparentemente si fa più fatica, in realtà se ne fa molta meno e si sale nell’audience e nella reputazione interna alla famiglia. Almeno fino alla adolescenza, quando poi è più difficile intervenire.
E’ urgente riscoprire il valore dell’autorità senza il quale fenomeni come bullismo ed egoismo cresceranno a dismisura (sarà un caso che queste piaghe sociali sono esplose negli ultimi vent’anni, proprio in concomitanza con l’eclissarsi dell’autorità?).
Per educare ci vuole fermezza e anche durezza: la vita non fa sconti, non concede sempre tutto a tutti in ogni circostanza quando lo si vuole. Forgiare un carattere significa esporre alle intemperie, far capire l’importanza dello sforzo, della fatica, del dolore. Significa essere anche duri, decisi. Insegnare la disciplina, insegnare l’ordine.
E per farlo dobbiamo essere pronti noi per primi a viverli. Perché compito dei genitori è trasmettere un codice morale ai figli, non però un librone di leggi (che sarebbe al massimo una eredità intellettuale) quanto piuttosto l’abitudine al comportamento etico, che è azione della volontà.
Se siamo pronti, riusciremo a portare nel suo letto, nella sua stanza, anche la impertinente bambina delle prime righe. Evitando così alla ragazzina che verrà di piombare nella frustrazione, nel bullismo, nella depressione.
Se siamo pronti, riusciremo a portare nel suo letto, nella sua stanza, anche la impertinente bambina delle prime righe. Evitando così alla ragazzina che verrà di piombare nella frustrazione, nel bullismo, nella depressione.
English version
How can a two years little girl impose her will to her mother? I believe that here lie the problems our society is facing nowadays. As dr. Aldo Naouri, a French psicologist, says in his recent book: kids have not changed, they look like what we were forty or fifty years ago. Parents have changed. And we should add: they have worsened.
We have discussed several time in this blog how they main duty of parents is to provide a moral code of conduct to their kid, and by this we do not mean just the book of law, but strong and rooted behaviors. And to do this we need to educate ourselves before teaching the kids.
What we have lost is the meaning of authority, wiped out by the ’68 revolution with its excesses, and we have replaced it with the dream that we can give everything everywhere and always to our kids. Should we consider to reintroduce it right now?
That is the big mistake, says Naouri, pointing out that this approach will never provide the right strength to the kid, on the contrary will lead her/him to bullying, frustration, depression. Because life will never be a lost paradise where you can get always everything you want.
Strenght can only be taught by a tough will, by discipline, by saying no and imposing to behave.
The little girl of the first lines, quoted in the Italian article presenting Naouri’s book does not like to go to bed and prefers watch tv, and her mom seems unable to switch the tv off and take her to bed, in her room. She is ruled by her daughter who switch again the tv on. Could you imagine what this girl could do in three years time from now?
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