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lunedì 20 dicembre 2010
Love is an action plan - Amare significa agire
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Interview with Rebecca Cousin: how to become a work-at-home-mom
Intervista a Rebecca Cousin: come diventare una mamma imprenditrice
Abbiamo incontrato una amica di recente: una bella signora oltre la quarantina, madre di tre figli dai 13 ai 19 anni. Tre maschi (auguri). Non la vedevamo da un po’, diciamo due-tre anni.
Aveva un sguardo svuotato, un viso afflosciato, come se la vita fosse ormai senza orizzonte, come se avesse visto l’inferno e non riuscisse a liberarsi da quel ricordo.
Aveva un sguardo svuotato, un viso afflosciato, come se la vita fosse ormai senza orizzonte, come se avesse visto l’inferno e non riuscisse a liberarsi da quel ricordo.
Così scopriamo che è sola, il marito se ne è andato, lasciandola sola con i tre figli.
No, non è uno di quei patetici casi di cinquantenni obnubilati dal flusso di ormoni, esasperato da messaggi avvilenti di pubblicità e mass-media, che pretendono all’improvviso di riappropriarsi della propria libertà per rifarsi una vita accanto ad una sciacquetta che conquista solo a colpi di carne fresca.
Siamo molto, troppo duri? Sì, lo confermo.
Ognuno di noi ha amiche azzannate da questo morbo, abbandonate in giovane o mezza età, aggredite da frasi che non troverebbero posto nemmeno nel catalogo dell'egoista e che invece vengono contrabbandate in televisione come esempio di encomiabile libertà personale: "devo finalmente pensare a me. Anch'io ho diritto alla felicità. Non serve a nulla trascinare questa vita".
E il dolore che stilla da quelle donne, derise e tradite, non crediamo si riesca mai a comprenderlo.
Torniamo a noi.
Non si tratta questa volta dunque di un caso di passione senile, di conclamata pazzia sensuale, quanto di un fenomeno più lieve e perciò più pericoloso.
Perché, come abbiamo scritto altrove, resistere alla passione può essere eroico, ma al sentimento…
Non si tratta questa volta dunque di un caso di passione senile, di conclamata pazzia sensuale, quanto di un fenomeno più lieve e perciò più pericoloso.
Perché, come abbiamo scritto altrove, resistere alla passione può essere eroico, ma al sentimento…
Travolto dalla passione per una donna più giovane, trascinato dai sensi in una storia di breve durata, il marito si è ravveduto e, chiesto perdono, è stato generosamente riaccolto a casa. Da dove se ne è andato non molto tempo dopo perché, sosteneva, l’amore era definitivamente sfiorito. Guardando la moglie, compagna di una vita e madre dei suoi figli, negli occhi, non vedeva più se non amicizia, stima, rispetto.
Ma non amore.
Ma non amore.
Già. Ma l’amore che cos’è?
Come spiega acutamente Stephen Covey, l’amore non è un sentimento: è un verbo. O meglio, aggiungiamo noi, è un piano d’azione. Che cosa è l’amore se non amicizia, rispetto, stima e un progetto comune. Antoine de Saint Exupery lo dice chiaramente: “amare non è guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella medesima direzione”. Progettualità. Sudore e sangue, schiene piegate e mani callose. La costruzione di un amore fa tremare le vene dei polsi…
E’ un trucco diabolico e disumano quello di far credere che l’amore sia solo passione e desiderio, sentimento e istinto: amare è un atto dell’uomo e quindi è soprattutto ragione e volontà. Azione. Sforzo, Controllo.
Forse vi ricordare di un vecchio straordinario film con Lucille Ball e Henry Fonda, ne hanno fatto pochi anni fa il remake con Renee Russo e Steve Martin: si intitolava Appuntamento sotto il letto. In una delle più belle scene, che forse ricordate, Henry Fonda spiega alla figlia maggiore che cosa sia l’amore:
“non è andare a letto con un uomo. Ma alzarsi da quel letto tutte le mattine e affrontare insieme a lui quella cosa terribile, tetra, meravigliosa, sorprendente che è la vita”.
Sì, questo è realmente amare. Una cosa da forti. Non da codardi.
Che cosa ne pensate? Vale la pena parlarne ancora?
p.s. se vi interessano antri racconti sull’amore, magari date una occhiata qui
We met a friend, a lady on her forties, mother of three boys, from 13 to 19. We haven’t see her for a while, let’s say a couple of years, maybe three. She’s got a depleted look, like she faced evil and couldn’t forgive it. So we discover that her husband left her. Well, that’s not one of those sad and cruel stories of a mid-aged man who suddenly believe that he wants his freedom back and that he needs a new opportunity for a new life. Those bloody lies can just be tolerated, and in no way justified, as the evident symptom of a full-blown insanity burnt by an uncontrolled flow of hormones amplified by malicious messages from the society.
This case can be different. Gone with an intense infatuation, assaulted by passion he lived a story with a much younger girl, and then understood his mistake. Cut with the woman, tried to came back home, but then discovered the flame was dead. Looking into her wife’s eyes he could just see friendship, respect, esteem, but, he said, no more love. So he flew away in search for… for what? Pretty sure he does not know.
Now, that’s the point. As Stephen Covey put it once very sharply, love is not a feeling, is a verb. Is an action plan. His lesson, quoted many times on the web, is quite simple: love (verb/action) and love (feeling) will come along.
Love is a forecast, is a common plan, as Antoine de Saint-Exupery put stated once clearly “Love does not consist in gazing at each other, but in looking outward together in the same direction”.
It’s an horrible and devilish trick to believe that love is just a passion, the burning flame that inspire desire that life can blow away. Life is an human action, and therefore much more based on reason and will than on feelings and instincts.
You may remember an extraordinary old movies, with Lucille Ball and Henry Fonda (they just launched a remake few years ago with Renee Russo and Steve Martin): Mine, yours and ours.
You may then remember also one of the sharpest scenes when Henry explains to his eldest daughter what love is with this words:
“I'll tell you something else. It isn't going to bed with a man that proves you're in love with him. It's getting up in the morning facing the drab, miserable, wonderful, everyday world with him that counts.".
Yes, this love actually. And it’s really an action plan.
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6 commenti:
Proprio qualche giorno fa mi è capitato di parlare con la mamma di un compagno di classe di mia figlia. In questo caso è lei che lascia il marito. Motivazione "non sento più niente per lui". Non c'è un altro o un'altra (non ancora, almeno) nelle loro vite. Vanno anche d'accordo. Lei si è presa i due figli e ha cambiato casa. Gli presenterà il conto del mantenimento.
Mi ha presa una tristezza senza limiti. Ho solo saputo ascoltare senza dir nulla. Il problema è che non si tratta di un caso personale, ma di un cancro sociale. Figli sacrificati sull'altare della passione. Anzi, del sogno della passione.
Daniela
credo sia proprio una malattia sociale, un cancro come l'hai definito. Il cancro dell'egoismo.
è proprio vero : è alzarsi da quel letto tutte le mattine e vivere, con tutto quel che comporta!
Grazie Rossella, è un onore che non solo ci vieni spesso a trovare, ma ci lasci i tuoi commenti, come invece non facciamo noi quando passiamo da casalellella....
;-)
Paolo
d'accordo su tutto (vedo che è un post dell'anno scorso, ma ho scoperto il blog da poco, complimenti!)
cristina
Grazie Cristina, purtroppo (o per fortuna) sono argomenti che non passano di moda...
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