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sabato 14 maggio 2011
Slightly the same – Una differenza sottile
Talvolta le parole differiscono per particolari così minuscoli che finiamo per confonderle tra di loro con possibili effetti collaterali rilevanti.
Rimasi sorpreso e conquistato quando un amico, diversi anni fa, mi aprì gli occhi a riguardo raccontandomi di come apostrofava il figlio che rientrando a casa da scuola buttava sempre la cartella in mezzo al corridoio invece che riporla nel posto giusto. E all’invito perentorio a metterla a posto rispondeva con il consuento “lo so, lo so”. Ecco, l’amico aveva trovato il tormentone acuto e soprendente: “non dire lo so, devi dire lo fo’”. Forse arcaico, ma molto efficace, non trovate.
Perché anche a noi capita di confondere conoscenza con azione, e questo anche nell’educazione, ed è una confusione che ci può danneggiare. E danneggiare i figli.
Ma c’è un’altra coppia di parole che spesso si confondono sulle quali vorremmo indirizzare la vostra attenzione, perché qui l’errore può essere devastante: desiderio e necessità. O per meglio dire “quello che vogliono, quello di cui hanno bisogno” Dove loro sono ovviamente i figli. Troppo spesso abbiamo la tentazione di dare loro ciò che vogliono, chiedono, strepitano per avere. Invece dovremmo dare loro sempre ciò che abbisognano. Perché volere può essere un capriccio sciocco, ma la necessità deriva da un obiettivo. Uno scopo.
Quando abbiamo bisogno di qualche cosa? Quando abbiamo un obiettivo e c’è qualche cosa, un ostacolo, che ci impedisce di raggiungerlo. Qual è l’obiettivo che abbiamo per i nostri figli? E che cosasi frappone tra loro ed esso?
Credo che la risposta a queste domande stia in una semplice e tagliente frase che ho trovato citata da Elena Frigoli, che abbiamo intervistato qui tempo fa: “i genitori non devono preparare il cammino ai figli, ma i figli per il cammino”.
Non siete d’accordo?
Sometime words differ for such a small aspect that you tend to mistake them, and this can cause a lot of collateral damages. Of course, since I’m Italian I can find easier this oddity in Italian terms. I was surprised and conquered by a friend of mine long ago when, talking about education, he came out with this little story of his kid who, coming back home from school, seemed to be unable to place his bag at the right place. And when mom or dad remind him to arrange his stuff he was used to answer “I know, I know”. Now his father came out with this simple and powerful answer: “you do not have to say I know, rather I do”.
This is an example of mistakes we often do mistaking knowledge for action. And we tend to have the same approach with our kids.
The second one, which can be a much bigger and devastating mistake is to mix up desire and need, or better say “what they want, what they need”. They = our kids.
We too often are temped to give them what they want, which as much often is not what they need. Need something requires a goal, while wanting can just be a silly maggot.
When you do need something? When you try to reach a goal and you find an obstacle in front of you. Now, which is the goal you envision for your kids?
I believe the answer is in a sentence I found quoted by Elena Frigoli, whom we interview some time ago, “parents should not prepare the way for their kid, rather their kid for the way”.
Don’t you agree?
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