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giovedì 12 maggio 2011
Homeward bound - Tornando a casa
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E’ divertente e in un certo qual modo rassicurante trovare descritto in un libro, saggio, ciò che ci capita di vivere nella quotidianità. Così questo ultimo post di seguito sulle differenze tra uomini e donne vuole esplorare il fatidico momento del ritorno a casa. Che può essere molto umoristico, quando non ne sei coinvolto, e assumere sfumature drammatiche, se sei al centro dell’azione.
Perché gli uomini che rientrano a casa soffrono praticamente tutti della sindrome del guerriero: ve lo immaginate con facilità tutti voi. Ecco il crociato che, dopo anni di battaglie e lunghe strade, torna finalmente al castello avito. E si aspetta onori, festeggiamenti, celebrazioni, coccole. E ovviamente il meritato riposo. Un lungo, indisturbato riposo davanti alla TV o per leggere il suo giornale preferito, meglio sorseggiando un prosecchino o altra bevanda gradita.
E una signora? Beh, si sente in colpa non appena apre quella porta e mette un piede in casa. Perché mai? Perché si sente una traditrice. Prego notare che non sto affatto affermando che sia una traditrice, mi limito ad osservare un fatto cioè che molte donne si sento di fatto traditrici. Quindi si mette a fare, tante cose. Cercando di coinvolgere nella sua frenesia mettappostina il marito guerriero generando in genere una serie impressionante di malintesi ed effetti collaterali a cascata.
Ora per la verità nessuno dei due comportamenti, sebbene frequente, è né giusto né corretto. Sciaguratamente però sono entrambi naturali, dove con questo aggettivo intendo affermare che derivano proprio dalla natura della femminilità e della mascolinità.
Come infatti afferma il nostro ormai amico John Gray, nel libro che conoscete bene (e sarebbe ora di leggerlo per intero non vi pare? ;-) è una questione di ormoni: l’uomo per ricaricare i suoi ha bisogno di assumere uno stato di stand by pressoché totale, scollegandosi dal mondo; la donna invece si rigenera prendendosi cura degli altri. Il problema sorge quando entrambi pretendono che l’altro si comporti come loro o accusano di scorrettezza il comportamento altrui.
Ora, detto questo, che cosa ci portiamo a casa? Che le signore devono avere pazienza? Quindi questo non sarebbe che un bieco alibi per uomini pigri?
No. Il sugo di tutta la storia è che bisogna agire partendo da una sana consapevolezza. E quindi che gli uomini si risveglino dal loro coma, o che per lo meno lo differiscano, ed indossati i panni di SuperMarito ri mettano a risolvere i problemi e le emergenze della moglie (e dei figli e della casa) E che le signore abbiano un po’ di rassegnata pazienza di fronte allo stato semicomatoso maschile, e che quindi invitino all’azione senza eccessi di aggressività.
E senza esagerare nell’ordine e nella pulizia, per non incorrere in quella situazione, acidamente e crudelmente descritta dalla simpatica vignetta che troneggia al centro di un grembiule da cucina che Franca ed io abbiamo comperato a New York e che recita: “una casa scintillante è il segno di una vita sprecata”.
It’s weird and somehow reassuring when you find depicted in wise books what you an taste and feel in your daily life. So for this last post-in-a-row let’s give a look of the differences between women and men when they came back home. It can be funny if you are not personally involved in the matter or quite dramatic if you are caught up in the situation.
Actually when men come back home they all seem affected by the syndrome of the returning warrior. You can figure it our easy, my dear readers, like an ancient crusader finally docking home after a long fight. He waits for honors, cheers, cuddles, and of course rest. A long undisturbed rest in front of the TV or reading his preferred newspaper, better sipping a glass of wine or water.
And what about a lady coming back home? Well, first of all she feels guilty as soon as she open the door and she steps in. Why? Because she suffers from the fact that she feel like a traitor, and please note that I’m not at all saying she is a traitor : I’m just stating a fact which is quite usual. So she usually start doing a lot of things trying to involve in her hectic efforts the resting warrior. With mostly unspeakable effects and collateral damages.
Neither of these behavior, although being quite common, can be considered right neither correct. But unfortunately they are natural.
And with naturally I mean that they derive directly from the nature of manhood and womanhood. As our friend John Gray explain in his book, the one we are reading together, it’s a question of hormones: men need to recharge them through a quite rest, women tend to refill their tank taking care of others.
Problems arise when both pretend the other to act the same way they are doing.
What’s the essence of this post? An alibi for both, especially men? A suggestion for a dry patience? Not at all. We’d like to suggest changes of behaviors stemming from awareness. That can include patience and efforts: ladies do not aggress your request of help, husbands raise quickly from your coma or defer the issue of recovery and, acting as SuperHusband, solve the emergency problem that your wife is facing.
And please, my dear ladies, do not exaggerate in pretending order, just to avoid the case sharply, and cruelly described on a apron we bought in New York City: “a clean house is the sign of a wasted life”.
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