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sabato 19 maggio 2012
Genitori sul serio? Ecco la signorina Daniela
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Ricordo due stimolanti articoli sulla pagina 27ora del CorSera: magari possiamo parlarne, che ne dite?
Dal trucco a...? di Alessandra Cavallini
Tra le persone più interessanti incontrati fatti su web, non
posso non proporvi la signorina Daniela, consulente educativa. Una professione
decisamente utile oggi, che in un certo senso anticipa in modo più positivo, la
proposta del premier inglese Cameron di insegnare ai suoi conterranei come si
educano i figli.
Un po’ SOS-Tata del web (e della realtà) un po’ salutare zia
capace di far ragionare anche i più riottosi nipoti (siano essi i genitori o i
pargoli), detto con molta stima, la signorina Daniela propone il proprio
contributo alle famiglie in difficoltà, in emergenza educativa.
Per capirne di più lascio a lei la parola, facendoci
raccontare innanzitutto chi è: ecco come si descrive nel suo sito Genitori sul serio, che ha anche una presenza
in Facebook. L’intervista ci accompagnerà per alcune settimane con più
puntate: molte sono le cose che può dirci e ho preferito dedicare spazio a chi
lo merita.
Sono nata
nel 1959 e sono stata per molti anni educatrice di scuola dell’infanzia e tata
in alcune famiglie.
Negli anni ho approfondito i miei studi e la mia
specializzazione sui temi della comunicazione e del comportamento del bambino,
sull’espressione creativa, in particolare di disegno con il corpo. Ho
frequentato corsi sull’educazione sessuale per educatori di scuola dell’infanzia
ed elementare, sulla fiaba e la dimensione del fiabesco e sull’animazione
musicale.
Di questa attività mi piace la possibilità di aiutare le famiglie ad
ottenere una vita quotidiana più serena e felice e a migliorare il rapporto
genitori-figli. E per ottenere ciò credo nel giusto mix fermezza/amore e nella
consapevolezza che l’infanzia è la palestra della vita.
Offrire on line la
soluzione ai tuoi problemi educativi, con serietà professionale e dedizione, è
la mia nuova entusiasmante sfida che intendo affrontare.
1) da dove nasce
questa idea di consulenza educativa?
Ho fatto l'educatrice d'infanzia per quasi vent'anni nella
realtà operativa di scuole d'infanzia d’eccellenza, che è quella di Trieste.
Sono sempre rimasta legata al mondo infantile e in particolar modo
all'osservazione del rapporto genitori/figli, notando il cambiamento
progressivo dei metodi educativi nelle famiglie, e dei relativi risultati. I
metodi educativi cosiddetti "moderni" che nei decenni passati hanno
consigliato di togliere totalmente regole, imposizioni, divieti e orari hanno
iniziato a creare molta confusione nelle famiglie. Molti di questi cambiamenti
non possono essere assolutamente considerati il male assoluto: l'ammorbidimento
di autoritarismi eccessivi sono stati in gran parte positivi ma hanno tolto
supporti che il genitore non ha saputo sostituire con l'autorevolezza. Come ben
si sa, autorità e autorevolezza sono molto diverse fra loro: l'autorità da
parte del genitore è un atteggiamento dispotico, impositivo e frustrante mentre
l'autorevolezza è una condizione che il bambino riconosce spontaneamente al
genitore, anzi la cerca, ne ha necessità, desidera una guida solida, sicura. E'
quel meccanismo che fa intendere che il rapporto fra genitore e figlio non
possa essere basato sull'amicizia. Come io dico spesso: "gli amici si
scelgono, i genitori no...". Il resto l'hanno fatto i sensi di colpa e il
desiderio di compensare il tempo mancante dedicato ai figli, di madri che
lavorano fuori casa e sentono il bisogno di essere particolarmente disponibili
nei confronti dei loro bambini nel poco tempo a loro dedicato. Ho notato,
sempre più frequentemente, comportamenti di bambini che i genitori non riescono
a gestire. Situazione di questo tipo possono creare una quotidianità familiare
terribile, davvero sfinente e frustrante portando il nucleo familiare a
scoppiare. Ultimamente però, ho notato che i genitori non accettano più in modo
passivo la situazione ma iniziano a chiedere; qualche domanda qua e là da parte
di amici e conoscenti: "guarda cosa combina", "cosa devo fare
quando si comporta così". Ora molti genitori si mettono in discussione ma
sono frastornati e non sanno da che parte iniziare il cambiamento, né come
attuarlo. Sono spuntati come funghi programmi televisivi che trattano di varie
situazioni familiari difficili ma la maggior parte delle persone non vogliono
apparire in TV a sbandierare i loro problemi quotidiani. Ecco, tendere una mano
a genitori che intuiscono che da soli non ce la fanno a cambiare
"registro", è stata per me una naturale conseguenza. Oggi, ad
attività di consulenza avviata, si tratti di semplici e brevi risposte in
Facebook, consulenze on line private tramite il mio sito oppure percorsi
programmati a misura di famiglia e direttamente "in" famiglia,
conoscere o vedere i progressi e/o i cambiamenti di situazioni familiari
insostenibili che cambiano radicalmente o si rasserenano in modo inimmaginato
dai genitori, è veramente una soddisfazione enorme.
2) perché oggi c'è
bisogno di "consulenti genitoriali"? per quale problema viene
chiamata più spesso?
Perché i genitori vivono
costantemente con la paura di sbagliare, temono di fare errori che si ripercuoteranno
nella vita dei loro figli, e purtroppo così è. Ma questo atteggiamento
ondivago, incerto, timoroso crea individui fragili. Nell’educare i figli tutti
i genitori fanno errori, li hanno commessi anche i nostri genitori ma se si
riesce a costruire basi solide che forniscano all’individuo/figlio strumenti
come autostima, osservazione, capacità di comunicare, riflessione, ordine
mentale, ognuno di noi, diventando adulto e maturando, sarà in grado di
superare i problemi creati da qualche errore educativo familiare.
Le richieste più frequenti di
consigli specifici arrivano per problemi nel momento di mettere a nanna il
bambino, oppure perché ci sono problemi con il cibo o con i compiti
scolastici. Si deve però
distinguere un unico problema in un contesto educativo che va a gonfie vele da
molti problemi spalmati su tutta la giornata e in molteplici situazioni. Mi
spiego: se in un contesto familiare sereno il bambino vive la quotidianità in
modo fluido ma improvvisamente inizia ad avere problemi legati al sonno, dovrò
chiedermi cosa possa aver causato questa situazione. In questo caso il bambino
sta manifestando ed esternando qualcosa che lo turba. Non è quasi mai solo un
capriccio. Al contrario, se mi trovo di fronte ad un bimbo irrequieto, che non
vuole dormire nel suo letto, ha disordine nel momento dei pasti, fa spesso
capricci, non recepisce negazioni o richieste e via dicendo, significa che mi
trovo davanti ad una situazione con problemi educativi di base. Da rivedere
quindi impostazioni generali di atteggiamenti e comportamenti. Perciò per
offrire una consulenza seria è necessario comprendere bene la situazione
familiare e tutto il suo contesto.
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3 commenti:
non intervengo quasi mai su blog e siti pur leggendo parecchie cosa su questi argomenti e devo dire che le risposte della Signorina Daniela che ho visto in questa intervista sono tra le più equilibrate che ho letto da parecchio tempo. Complimenti per il vostro blog e per le scelte che fate, è sempre molto interessante. Chicchi
grazie a te Chicchi, è importante per noi avere dei ragguagli. Sei stata molto genitile.
Franca e Paolo
La Signorina Daniela in ogni suo intervento mostra grandissime capacità e ci offre moltissime utili indicazioni, ciao
M.G.
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