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giovedì 3 maggio 2012
The parents' war - La guerra dei sessi
Roomeeffoc Thursday
The provoking post
Giovedì Roomeeffoc
La provocazione per riflettere
I'd like to repost one of our first articles, under the cover of Roomeeffoc, and we decided to do so because we believe than in these last two years the problem increased and increased. So let's try to talk again about it and drop the bomb.
Sotto la protezione del giovedì Roomeeffoc, ripubblichiamo uno dei primi post, di circa due anni fa, perché siamo convinti, dall'osservazione della società, che questo problema lungi dall'essere risolto, si è acuito ed è peggiorato. Allora scateniamo la discussione e cerchiamo insieme una soluzione.
Next english post Monday April 30TH -
Prossimo post Sabato Italiano 28 aprile
Testo in italiano qui sotto - grazie
Some weeks ago I talked to a large group of parents, whose babies are less than three years old. I introduced the role of the father, why and what it’s important and what a father has to do. Everyone agreed, even moms. And than… boom. A young father affirmed his agreement in theory, denying theory could become reality because of wondermoms. That what he said: there are too much wondermoms around, preventing fathers to take their role, building borders around children, confining fathers in their offices, far from home, far from the heart of the family.
Is that true? Are we in the middle of the moms-dads war?
It is quite evident that the true weaker sex is… man. And we are weaker firstly because we claim not to be.
Let’s say it clearly: women are truly stronger. They can resist pain and suffering much better than men, and longer. They are used to patience and resistance. They can do what a man does, if they want. Men can’t. They have, nowadays, a much strong personality, a firmer determination, a more solid and healthy will. To build on this women also have a clearer capacity to plan their life: men tend to be more focused on the present escaping moment than on their future life. It is much more likely to find male than female adult teens.
We, the men, weaker and weaker, we have been pushed in a corner by women. Especially in the family. What started in the end of last century, the deconstruction of the role of the father –can you remember, in those ugly novels, the mother pointing the tired father, eating after a long and hard day in the mine, to the sun shouting “you have to study if you do not want to become like your father!”?- reached the goal with the end of the XX century and we are now discovering how wrong it was.
Let’s be clear: men are guilty. We are not trying to hide responsibility. We, men, liked that role of bread-feeder: we could stay away from family problems, children issues, just absorbed in our heroic job, a sort of an old warrior not fighting dragons or ogres but figures and markets. If it was a trick, we bought it!
And then, when it became clear that women could easily overcome us even in the workplace we couldn’t find out another place where to go, another role to play. We just keep on fighting to defend our borders and our land.
But the family was gone. Unfortunately, since nature doesn’t like tricks, children were gone too.
As many authors claim you cannot just delete the father from the family. You can find more details in these interesting posts, which are different from the ones you can find in the italian session pointing to italian articles and websites.
Now. That’s the situation. So what?
How comes that fathers cannot fight back to defend their role, which in the end is not a privilege but a duty? How come that fathers cannot stand their wives claims?
How can this big problem be solved? What are your thoughts and suggestions on this subject?
Testo in italiano
Ecco il punto: c’è in atto una guerra tra mamma e papà? Sembrerebbe di sì. E vi spieghiamo perché.
Qualche tempo fa hanno chiesto a Paolo di tenere una conferenza sul tema del ruolo del padre in un asilo nido, a genitori con figli tra 0 e tre anni. I buoni padri dunque, come in questo spezzone di Desperate Housewives
È stato dunque illustrata l’importanza della figura paterna, autorevole e apportatrice di norme, e tutti erano d’accordo. Anche le mamme. E poi… boom. Un giovane padre afferma di essere completamente in linea con la teoria, ma che l’applicazione pratica di tutto questo è pressoché impossibile oggi per via della presenza di Wondermamme che impediscono ai padri di fare il padre, che costruiscono barriere intorno ai figli e che confinano i loro mariti lontano da casa, lontano dal cuore della famiglia.
E’ vero? Siamo in questa situazione? Ci troviamo nel mezzo di una guerra? Ciò che appare evidente è che oggi più che mai il vero sesso debole è quello maschile. E la prima ragione per cui lo sia lo dimostra il fatto che noi uomini non lo ammettiamo.
Diciamolo chiaramente: le donne sono davvero più forti. Resistono al dolore e alla sofferenza, forse anche alla fatica e alla frustrazione, molto meglio e più a lungo degli uomini. Sono in grado di fare tutto quello che fanno gli uomini, se solo lo vogliono. Noi uomini no. Le donne hanno oggi una personalità molto più forte e una determinazione granitica, e sono assai più volitive degli uomini. Hanno anche la capacità, che gli uomini sembrano aver perso, di progettare con lucidità il proprio futuro e la propria vita, e di lottare per far avverare i loro sogni, mentre gli uomini tendono a trastullarsi con il presente, con l’attimo fuggente. Si parla con sempre crescente preoccupazione di adolescenza protratta, fin dentro ai quarant’anni: è un fenomeno che colpisce molto di più il sesso maschile che quello femminile.
Noi, gli uomini, sempre più deboli, finiamo per venire cacciati negli angoli dalle donne. Specialmente nella famiglia. Ciò che ha preso l’avvio nello scorso secolo, la demolizione della figura paterna –ricordate certi noiosi romanzi del naturalismo soprattutto inglese in cui la madre, a cena, indica con disprezzo al figlio il padre che, stanco dopo il lavoro in miniera o nei campi, mangia avidamente quel poco che c’è sulla tavola, ed esclama “studia o diventerai come lui!”?- ha ormai raggiunto il suo obiettivo.
Ci stiamo drammaticamente rendendo conto dell’errore commesso.
E’ troppo tardi?
Abbiamo il coraggio di confessare: gli uomini sono colpevoli. Non stiamo cercando di nascondere o negare responsabilità. Noi uomini abbiamo dapprima apprezzato questo ruolo di “bread-feeder”, portatori di pane: potevamo stare lontani dai problemi di famiglia, dalle menate dei bambini, assorti nel nostro eroico compito professionale, come un antico guerriero che combatteva per patria ed onore draghi, orchi e infedeli, sconfiggendo mercati e concorrenti. Se si trattava di un trucco, beh abbiamo proprio abboccato.
E poi, quando è diventato evidente che le donne potevano soffiarci il posto anche sul lavoro, ci siamo battuti in modo sporco e scorretto (vedi quello che scrive a questo proposito Stefania Boleso) perché abbiamo capito che, non essendoci un altro luogo dove andare, dovevamo difendere i confini del nostro territorio con unghie e denti.
Ma ormai la famiglia si era persa. E siccome la natura non fa sconti, i figli si sono persi anche loro.
Come spiegano molti autori, non si può cancellare la figura paterna dalla famiglia senza che ce ne siano conseguenze gravi. Questi articoli, differenti da quelli citati nella versione inglese di questo post, che rimandano ad articoli e siti in lingua ingelse, sono un approfondimento di questa affermazione.
- Il ruolo del padre
- Dal sito di Osvaldo Poli pdf interessanti da scaricare
- Il ruolo del padre secondo Claudio Risé: Uno e Due
- La riscoperta dell’autorità
- Intervista a Risé
Questa è la situazione. E adesso? Che fare?
Come può essere che i padri non si difendano? Non difendano il proprio ruolo, cosa che non è un diritto, ma un dovere? Come può accadere che non sappiano fronteggiare le pretese materne?
Come è possibile risolvere questo grande problema? Che cosa suggerite? Scateniamo la bagarre….
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