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sabato 26 maggio 2012
La signorina Daniela - seconda puntata
Sabato Italiano: il post solo nella lingua del Belpaese
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Riprendiamo la chiacchierata con la sig.na Daniela iniziata sabato scorso che ha suscito un interesse elevato. Dopo aver chiarito perché ci sia bisogno oggi di consulenti educativi oggi la sig.na Daniela ci parla delle famiglie che incontra. Sabato scorso concluderemo l'intervista.
Tra le persone più interessanti incontrati fatti su web, non
posso non proporvi la signorina Daniela, consulente educativa. Una professione
decisamente utile oggi, che in un certo senso anticipa in modo più positivo, la
proposta del premier inglese Cameron di insegnare ai suoi conterranei come si
educano i figli.
Un po’ SOS-Tata del web (e della realtà) un po’ salutare zia
capace di far ragionare anche i più riottosi nipoti (siano essi i genitori o i
pargoli), detto con molta stima, la signorina Daniela propone il proprio
contributo alle famiglie in difficoltà, in emergenza educativa.
Per capirne di più lascio a lei la parola, facendoci
raccontare innanzitutto chi è: ecco come si descrive nel suo sito Genitori sul serio, che ha anche una presenza
in Facebook. L’intervista ci accompagnerà per alcune settimane con più
puntate: molte sono le cose che può dirci e ho preferito dedicare spazio a chi
lo merita.
Sono nata nel 1959 e sono stata per molti anni
educatrice di scuola dell’infanzia e tata in alcune famiglie.
Negli anni ho
approfondito i miei studi e la mia specializzazione sui temi della
comunicazione e del comportamento del bambino, sull’espressione creativa, in
particolare di disegno con il corpo. Ho frequentato corsi sull’educazione
sessuale per educatori di scuola dell’infanzia ed elementare, sulla fiaba e la
dimensione del fiabesco e sull’animazione musicale.
Di questa attività mi
piace la possibilità di aiutare le famiglie ad ottenere una vita quotidiana più
serena e felice e a migliorare il rapporto genitori-figli. E per ottenere ciò
credo nel giusto mix fermezza/amore e nella consapevolezza che l’infanzia è la
palestra della vita.
Offrire on line la soluzione ai tuoi problemi educativi,
con serietà professionale e dedizione, è la mia nuova entusiasmante sfida che
intendo affrontare.
Quali sono i
limiti delle famiglie oggi?
I grandi limiti a mio parere si possono così riassumere:
-
Insufficiente
comunicazione fra genitori e figli: troppe cose da fare e tutte di corsa
per ascoltare davvero i figli quando parlano (già comunichiamo poco causa TV e
attività su computer di vario genere) e non parlargli, spiegargli,
raccontargli. E’ aberrante vedere giovani genitori con bimbo in passeggino che
indossano gli auricolari dell’Ipod!
-
Insufficienti
regole di base del vivere comune, in casa e fuori, poche ma fondamentali:
qualche esempio? “grazie”, “prego”, “per piacere”, “ciao”, evitare di urlare a
squarciagola in luoghi dove ci sono altre persone (escludendo dal divieto
ovviamente i luoghi deputati ai giochi liberi dei bambini), non spintonare…
Banali e antiquati? Assolutamente no! Spesso i genitori interpretano queste
regole del vivere comune come inutili imposizioni e che i loro figli
impareranno quando saranno più grandi.
Il momento giusto non arriverà mai.
-
Insufficiente
educazione all’autonomia: genitori sempre di corsa che…vestono bambini di
4,5,6 anni o anche di più, altri li imboccano, chi gli porta lo zainetto di
scuola assieme ad altre quattro borse della spesa e il bimbo a mani vuote,
qualcuno spinge passeggini con
bambini di altezze inquietanti oppure danno il biberon con la colazione a bimbi
che fanno l’ultimo anno di scuola d’infanzia o iniziano a frequentarla a tre
anni ancora con il pannolone. Insegnare gesti autonomi al bambino richiede
pazienza, anche tempo, perché si dovrà attendere il suo tempo di esecuzione ma
si deve fare! Il percorso che porta all’autonomia di un individuo parte dai
piccoli gesti autonomi quotidiani.
Quali sono invece le loro preoccupazioni?
e le loro paure?
Beh, il genitore ne ha
tantissime, molte delle quali sono
talmente ovvie e naturali che non le citerò neanche. I genitori della nostra
contemporaneità vivono le paure agendo alle volte in modo poco coerente. Per
esempio, non si insegna ad un bambino a fare brevi percorsi in strada da solo,
magari per recarsi a scuola, per paura degli attraversamenti o di eventuali
incontri di malintenzionati e perciò si portano con l’automobile davanti
all’ingresso della scuola fino al momento delle scuole medie e poi
improvvisamente a 14 anni gli si regala lo scooter. Certo, sono preoccupati
ma…lo scooter lo voleva il figlio, mentre non insisteva di certo per andare a
scuola da solo. Si evidenzia quindi la tendenza a superare la paura quando
devono assecondare il desiderio (o capriccio) del figlio ma non si impongono
altrettanta autodisciplina quando sono loro a decidere un’azione, anche se
utile allo sviluppo del bambino,
se gli provoca preoccupazione.
Può raccontarci
qualche aneddoto della sua professione?
Uno degli ultimi che
mi viene immediatamente in mente è riferito ad una famiglia con una bambina di
due anni che ha ricevuto puntualmente gli insegnamenti dei genitori del
“grazie, prego, per piacere…” praticamente fin dalla culla, rafforzati
dall’asilo nido. Una sera all’ora di cena la mamma chiede al papà che le versi
un po’ d’acqua e nel frattempo si assenta un attimo per andare in cucina.
Quando ritorna a tavola prende il bicchiere per bere l’acqua che il marito le aveva versato e la
bimba, con voce imperiosa le dice “no! Grazie…” Mamma e papà non comprendono
subito ma la bimba insiste con il “no! Grazie…” ogni volta che la mamma porta
il bicchiere alla bocca. Improvvisamente intuiscono, si guardano, la mamma dice
al papà “grazie” e poi beve l’acqua…con il permesso soddisfatto della figlia!
In questo caso possiamo decisamente dire che l’insegnamento ha funzionato!
Etichette:
educazione,
Intervista
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1 commenti:
La sig.na Daniela è un vulcano di meravigliose indicazioni ed utilissimi consigli per tutti i genitori, grazie, ciao
M.G.
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