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lunedì 30 gennaio 2012
The free range moms - Mamme senza paura
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Ha raggiunto il successo grazie alla.... cattiva reputazione. Lei
confessa di mettere alla prova il suo ragazzino e di farlo senza paura. Ora è considerata
un guru della formazione, scrive blog, articoli, forse libri e conduce
spettacoli televisivi. Chi è? E cosa ha fatto? Il suo nome è Lenore Skenazy una
volta conosciuta come la peggiore di mamma americana perché scrisse un articolo
per "The New York Sun" spiegando "Perché lascio che mio figlio di 9
anni prenda la metropolitana da solo".
Nella Grande Mela, naturalmente.
Va bene,ma... cosa c'è di strano?
Credo che tutti noi abbiamo letto e apprezzato quelle liste
divertenti di quello che eravamo abituati a fare nella nostra infanzia ... e alle quali siamo tutti sopravvissuti !
Non solo ce la siamo cavata, ma abbiamo imparato da
questo, si cresce grazie a tali rischi controllati, abbiamo sviluppato la
nostra saggezza e l'atteggiamento.
E sembra che la causa principale sia il fatto
che sono cresciuti nella bambagia.
Lenore ricordarci che dovremmo cominciare un modo diverso di
fare i genitori, non basato su prove di crudeltà o sciocchezza, una sorta di
calvario, ma alzando sempre l'asticella, chiedendo sempre qualcosa di leggermente
più impegnativo.
Il suo manifesto è semplicemente indicato nel suo blog, che
consigliamo a tutti di leggere.
Ecco cosa ha scritto:
“Io credo nella sicurezza. Io amo la
sicurezza, caschi, cinture, seggiolini, e credo nell’insegnare ai bambini come
attraversare la strada e come agitare le braccia per chiedere aiuto. Sono una
maniaca della sicurezza! Ma credo anche che i nostri bambini non abbiano
bisogno di raccomandazioni dettagliate ogni volta che varcano la soglia di
casa. I nostri bambini sono più al sicuro di quello che pensiamo e anche più
capaci di badare a se stessi. Loro meritano la possibilità di crescere e fare
quello che abbiamo fatto anche noi.”
Questo è il tipo di genitori che ci piace e il cui esempio cerchiamo di
seguire.
Sta a noi trovare il modo migliore per applicarlo alla
nostra situazione specifica e ai nostri bambini, detto ciò si consiglia
vivamente l'approccio dei ragazzi "free range" a
tutti.
She reached the top due to a bad reputation. She confess to test her little kid and act fearlessly. She is now considered an education guru, writes blogs, articles, maybe books, conduct tv shows. Who is she and what she did? Her name is Lenore Skenazy once known as the worst American mom because she wrote a column for The New York Sun on “Why I Let My 9-Year-Old Take The Subway Alone” in the Big Apple of course.
Now, what’s weird?
I believe we all have read, and appreciated, those funny list of what we used to do in our childhood and… we survived them all! We do think we didn’t just survive, we learnt from that, we grow thanks to those controlled risks, we developed our wisdom and attitude.
Italian teens and young adults are accused to be “bamboccioni”, that could be translated as simp but has also a taste of coziness included. And it seems the main cause is the fact that they are grown up in a “cotton wood” environment.
Lenore remember us that we should start a different parenting way, not based on cruelty or silly trials, sort of ordeal, but raising always the bar, always asking something slightly more.
Her manifesto is simply stated in her blog, which we suggest to everyone.
Here what she wrote:
“Do you ever...let your kid ride a bike to the library? Walk to school? Make dinner? Or are you thinking about it? If so, you are raising a Free-Range Kid! Free-Rangers believe in helmets, car seats, seat belts — safety! We just do NOT believe that every time school age kids go outside, they need a security detail. Share your stories, tell your tips and maybe I'll use them in a new book. Here's to common sense parenting in uncommonly overprotective times!” (è già tradotto qui sotto)
That’s the kind of parenting we like and we try to follow.
It’s up to us to find the best way to apply it to our specific situation and our kids; having said so we strongly recommend the free range kids approach to everyone.
sabato 28 gennaio 2012
Massimo Bettetini
Re-blog - the best interview
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Re-plica - le interviste del blog
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Massimo Bettetini è psicoterapeuta, psicologo della fiaba e poeta. Collabora con riviste pedagogiche, ha vinto premi letterari ed è autore di libri per bambini, biografie e testi divulgativi di psicopedagogia. Ha curato la collana di successo L'arte di educare uscita con Famiglia Cristiana nell'autunno 2009; successo ripetutosi quest'anno con la nuova collana Essere genitori.
Su Facebook è il responsabile dell'omonima pagina, Essere genitori; la pagina del noto social network divenuta, con i suoi quasi 30.000 iscritti un autentico "caso".
Su Facebook è il responsabile dell'omonima pagina, Essere genitori; la pagina del noto social network divenuta, con i suoi quasi 30.000 iscritti un autentico "caso".
Da dove e perché è nata l’idea di una pagina Facebook dedicata alla famiglia?
"Poco più di un anno fa, la dirigenza della rivista Famiglia Cristiana ha ideato una Collana editoriale, affidandone a me la direzione e la cura. Si è dato corpo a un titolo suggestivo: L’arte di educare. Otto libri di successo e dal profondo contenuto, che facessero fronte all’emergenza educativa, di autori importanti, che lasciassero traccia, da distribuire, a prezzi stracciati, insieme alla rivista. Era di per sé una sfida, che ho subito accettato volentieri. Abbiamo cercato, adeguato, ampliato, ristretto, prefato, stampato, pubblicato… Nel produrre questo lavoro editoriale di libri al tempo di un settimanale, è venuta l’idea di stare ancora più vicino ai lettori tramite la dinamica rapida e aperta del social network. Così, tecnicamente ed eccellentemente supportati da Performedia, è nata la Pagina Facebook Essere genitori. È stato un immediato successo, di contatti, iscritti, e quant’altro, molto al di là delle nostre aspettative. Una chiave di lettura di questo successo perdurante nel tempo può essere il fatto che da subito ci siamo adeguati alla rapidità di Facebook, con risposte in tempo reale alle tante Discussioni aperte dai medesimi utenti. Il valore aggiunto è senz’altro dovuto alla semplicità e spontaneità dello strumento comunicativo e, ancora di più, ai contenuti che cerchiamo di trasmettere.
Attualmente abbiamo più di 30.000 iscritti: un piccolo record per una Pagina che vuole essere impegnata, ma non noiosa, simpatica, ma non leggera".
"A trecentosessanta gradi. Volendo, però, possiamo dire che le tematiche più importanti riguardano il rapporto autorità genitorialità, come e quanto controllare l’utilizzo degli attuali mezzi di comunicazione (tra cui spicca internet), la ricaduta dei conflitti genitoriali sui figli".
E le principali preoccupazioni che raccogli dagli interventi sulla pagina?
"Le Discussioni, o più semplicemente le domande, variano dai dettagli all’apparenza più piccoli di vita quotidiana, ai grandi temi di fondo, pedagogici, ma anche filosofici ed esistenziali. La maggior parte dei lettori scrive sulla Bacheca o nello spazio Discussioni. Con discreta frequenza, però, ricevo anche messaggi nell’area diciamo “privata” di Facebook; chiaramente si tratta di richieste di aiuto più delicate in situazioni talvolta difficili.
La preoccupazione principale concerne la crescita sana, sotto tutti i punti di vista, dei figli, e, oserei dire, la tenuta psico-fisica dei genitori. Insieme ad apertura e spontaneità, si nota infatti la consapevolezza della propria fragilità. Per questo gli interventi di risposta si basano frequentemente su un ottimismo radicato sulle reali capacità della coppia; un ottimismo, quindi, realista, che spinge papà e mamme a trovare dentro di sé le risorse per fare fronte a quelle che spesso sono vere e proprie emergenze.
Sottolineo frequentemente la necessità di esigere dai figli, proprio perché si ha fiducia in loro: ti esigo questo perché so che ne sei capace. In fine, il condimento dell’ironia, che fa sempre bene e che permette di pensare, pur in mezzo alle burrasche quotidiane".
"Quest’anno abbiamo previsto l’uscita, già in atto, di dieci volumi, sempre unitamente alla rivista cartacea. La Collana si intitola proprio Essere genitori, come la Pagina di Facebook. Dieci libri sono tanti, ma d’altronde l’onda lunga della Collana precedente è durata più di un anno, con persone che chiedono anche oggi i libri usciti dodici mesi fa. Anche questo, per noi, è un grande successo. Si tratta di dire ai genitori che non solo il carico che hanno sulle spalle è condiviso, ma che è possibile portarlo e portarlo alla meta.
Questo significa che l’emergenza educativa c’è. La qualità dei libri scelti indica in modo palese che non vogliamo cavalcarla commercialmente, ma metterci al servizio dei genitori per infondere loro coraggio. La famiglia è stata colpita alle fondamenta, i cecchini hanno centrato il bersaglio, d’accordo; ma la famiglia in quanto tale ha tutte le risorse per uscire dal guado".
In tre parole, un consiglio per i genitori.
"Primo: amare i propri figli (non sto scherzando: i figli hanno bisogno di sentire sulla propria pelle di essere voluti bene).
Secondo: comunicare valori ai propri figli e imparare a esigere senza fare male (ti esigo perché so che ne sei capace); ovunque io vada a parlare, prima o poi si parla dei valori e della scala che permette di raggiungere le mete alte di cui sopra. Bisogna perdere la paura dei valori.
Terzo: utilizzare tutti i mezzi a disposizione, culturali, legali, comunicativi, per realizzare una contro-rivoluzione silenziosa, ma efficace, la rivoluzione del cuore che porterà vita nuova all’istituto familiare".
English version
Massimo Bettetini is a psychotherapist and fairy tales psychologist. He writes on pedagogic magazines. He has been awarded several literary prizes and published many books: children stories, biographies, psycho-pedagogic texts. After having been the editor of the series The art of education in 2009, this year he brought to success the new series named Being parents. He administrate the homonymous Facebook page: a true event with more that 30.000 subscribers.
Why you decided to open a page on Facebook about parenting?
"Less then an year ago, the magazine Famiglia Cristiana launched a new series of books about being parents, and gave me the responsibility to manage it. We published since then eight books under the name of The art of education, to face the educational emergency . These books were written by well known solid pedagogues, we wanted them to leave a legacy, and sold at very low price together with the magazine. I confess it was a true challenge that I immediately accepted. During the hard work connected with the series we had the idea to find a way to stay closer to the readers, and Facebook was the first choice. With the excellent support of Performedia our FB page was born!
We got an instantaneous success, far exceeding expectations: maybe because we respond with the same pace of the social network, that means prompt answers to the wide range of discussions proposed by the readers. At present we have more than 28.000 subscribers: quite a record for a webpage which wants to talk seriously about the family".
Which are the subjects that the readers love the most, are mostly interested in?
"I have to say all of them. To streamline, I’d like to point out three of them:
The authority of the parents
The use, and misuse, of the media, internet first
The consequences for the kids of the conflicts between parents".
Which are the most relevant issues that surface from the blog?
"Although the subjects are discussed on the suitable web page, I often receive also private messages asking for help to handle specific concerns, very difficult situations.
The main anxieties are about the healthy growth of the kids, meaning by healthy not just the physical aspects, but mainly the psychological ones, and the psycho-physical power of the parents. Parents tend to discover and become aware of their fragility. This is why our answers are based on a realistic optimism: we want to point out that parents must and can find inside the couple the needed resources to handle every situation, emergencies too.
I stress the one specific concept : you have to be demanding! You have to ask showing in this way that you trust your children. And I suggest to use irony as a wonderful tool to show love and appreciation!"
To wrap up, which are your three suggestions for parents?
"One: love you kids. I’m not joking, I mean show your kids you love them. Show. Say words of love. Do actions of love.
Second: show the values you believe in and be demanding. Follow the right values and do not be afraid of talk values. They are mandatory!
Third: use all tools you have –culture, law, communication- to realize a new revolution, bloodless and effective, to restore the importance of the family and give a new life to it".
giovedì 26 gennaio 2012
Mooreeffoc: the mystery post
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Giovedi Mooreeffoc
Che cos'è? Si racconta che una volta Charles Dickens stesse bevendo un
tè in un caffè di Londra e stesse serenamente guardando, attraverso la
finestra del locale, la vita frenetica di Londra che scivolava via, fuori, e fosse immerso nei
suoi pensieri quando, come colto da una illuminazione, scoprisse che l'insegna del pub proponeva una scritta strana. Era
semplicemente invertita, leggendola dall'interno verso l'esterno, a formare
questo mooreeffoc: curiosa parola (ovviamente le lettere erano anche scritte al contrario). Lo scrittore la prese come
un'icona, un simbolo per "invertire il punto di vista": guardare il mondo con uno sguardo forse più profondo, in ogni caso diverso dal
mainstream.
Che ciò che vogliamo fare ogni Giovedi, fino a che troviamo
qualcosa da dire "mooreeffocly",
naturalmente. Non è una pretesa di verità, né un attacco a chi la pensa
diversamente, chiarisco subito in modo che si può definire politicamente corretto.
È stimolo per i pensieri,
una sorta di lieve provocazione per dare fuoco sì, ma con tranquillità condividere idee, rilanciare discussioni, confrontare idee divergenti.
In una serena, calma, equa, ragionevole, amichevole, calda
atmosfera. Non tollereremo commenti duri, non importa se saranno d'accordo o in
disaccordo con il nostro punto di vista. Il punto non è quello di affermare chi
ha ragione e chi ha torto. Non possiamo pretendere di essere gli unti del Signore che sono
venuti qui in questo blog per dirvi cosa dovete fare. Il punto è quello di
creare un focolare familiare dove tutti possono sedersi e parlare e condividere
ed essere in (dis) accordo come siamo soliti fare nelle nostre famiglie.
Quindi diamo inizio!
Il primo argomento è la mamma perfetta: esiste? Ne parla qui un post edito sul blog di Costanza Miriano
Sembra essere uno dei temi più discussi in questi giorni.
Almeno se hai dato uno sguardo a blog e giornali. Famose giornaliste, donne,
discutono il modello di mamma tigre, il modello di mamma cocker, il modello campo libero, il modello francese chic e così via.
Il punto di vista roomeeffoc
non vuole esplorare tutti i modelli per evidenziare il migliore, in quanto
crediamo che non ci sia una "one-fit-all" soluzione. La nostra
domanda è: perché si disputa senza fine sui modelli di
mamme e ruoli? Può essere perché la società attuale sta cercando di
manipolare il ruolo della mamma, che la separa dalla cura del bambino, e la
natura reagisce? Potrebbe essere questa la ragione per cui è facile trovare una
mamma che sembra essere turbata, perché non riesce a trovare il miglior
equilibrio tra la sua persona, la vita professionale, la sua famiglia e la vita
di mamma?
English version
Thursday Mooreeffoc
What’s that? Once upon a time Charles Dickens was having a tea in a London Coffee Room and he was serenely looking outside through the window of the café, the frenzy London life sliding away, plunged in his thoughts when he discovered that the signboard of the pub looked weird. It was just reversed, read from inside out, to form this strange word mooreeffoc (of course the letter were typed in the other side). The writer took them as an icon, a symbol for “the reverse point of view”: maybe a deeper one, in any case a different one from the mainstream.
That what we want to do every Thursday, till we could find out something to say “mooreeffocly” of course. It’s not a claim of truth, neither an attack to those who think differently, let’s say in politically correct way. It’s food for thoughts, a sort of mild provocation to set peacefully the fire, share ideas, raise discussion, share divergent ideas.
In a serene, calm, fair, reasonable, friendly, warm way. We won’t tolerate harsh comments, no matter if they will agree or disagree with our point of view. The point is not to affirm who’s right and who’s wrong. We cannot claim to be the anointed ones who came here in this blog to tell you what you have to do. The point is to create a familiar fireplace where everyone can sit and talk and share and (dis)agree as we usually do in our families.
So let’s get started!
It seems to be one of the most discussed topic in these days. At least if you gave a look to blogs and newspaper. Famous journalists, women, argue about the tiger mom model, the cocker mom model, the free range model, the french chic model and so on.
The roomeeffoc point of view do not want to explore all the models to sort out the best one, since we do believe that there is no a “one-fit-all” solution. Our question is why do they dispute endlessly about moms model and role? Could the reason be because the present society is trying to manipulate the role of the mom, separating it from the care of the baby, and the nature fight back? Could this be the reason why it’s easy to find a mom who seems to be upset, because she is unable to find out the best balance between her persona and professional life and her family and mom life?
mercoledì 25 gennaio 2012
Talking female - Parlare al femminile
Dato che sembra essere così difficile gestire le nostre differenze nel consolidamento delle relazioni –le donne lo fanno parlando, gli uomini fanno fatica ad ascoltare e preferiscono risolvere problemi che le mogli hanno già risolto- ecco un semplice e potente strumento proposto da John Gray: il dialogo venusiano.
Consigli semplici per un ascolto maschile del linguaggio femminile .
Per gli uomini:
- prendetevi il tempo per ascoltare le vostre mogli per almeno dieci minuti, in silenzio, con tutto il vostro cuore, la vostra attenzione e la vostra passione.
- Non interrompetela assolutamente se non per porre domande, e non sui dettagli quanto per permetterle di approfondire.
- Va benissimo “dimmi di più”.
- Non osate fornire soluzioni o contestare affermazioni.
Per le donne:
- sì, capisco, all’inizio può sembrare un po’ falso e meccanico, ma dateci tempo e lasciateci imparare.
- Cercate, per favore, di apprezzare lo sforzo e aprite il vostro cuore per dirci che cosa vi disturba, vi opprime, vi angoscia.
- Drenate il dolore dalla vostra anima e mettete alla prova la nostra capacità di ascoltare.
Non è troppo difficile, può funzionare.
Vogliamo provare?
English version
Since it’s so difficult to cope with our differences in building relations, women need to talk to strengthen a link while men usually don’t love to listen and want to solve problems, here a simple and powerful suggestion from John Gray: the Venusian dialogue.
Simple hints to start listening and sharing feelings.
Husbands:
- set the time to listen to your wives for at least ten minutes, with all your hearth, your attention and your passion.
- Do not interrupt her, just ask some questions, not on details but on emotions or to let her go deeper into the situation.
- Best possible one is “tell me more”.
- Don’t dare providing solutions or arguing.
Wives:
- yes, at the beginning it might seems not so sincere and natural, but give us a chance, we can learn from it.
- So, please, try to appreciate this effort and open your heart and tell us what bothers you, what hurts you, drain pain from your soul and
- test our capacity to listen.
Not too difficult, it can work.
Do you wanna try?
martedì 24 gennaio 2012
Le mamme del parco - The perfect mom
Navigando in rete a volte si trova qualche divertente perla sull'educazione e la genitorialità. Questo è un esempio. Si tratta di un post divertente pubblicato nel blog italiano su ciò che potrebbe accadere ad una mamma "normale" quando incontra chi l'autore chiama "le mamme del parco": mamme di una perfezione irraggiungibile in ogni aspetto della vita. Sono attraenti, rilassate, riposate, educatrice immacolate, intelligente e così via. E focalizzate sul futuro dei loro bambini. Come le mamme che Diane Keaton incontra in questa clip esilarante del film Baby Boom.
English version
Surfing the net we sometime find some weird pearl about education and parenting. That’s the case. It’s a fanny post published in and Italian blog about what could happen to a “normal” mom when she met whom the author calls “the moms of the park”: moms of unreachable perfection in any aspect of life. They are attractive, relaxed, rested, spotless educator, smart and so on. And focused on the future of their kids. Like the moms Diane Keaton meets in this exhilarating clip of the Baby boom movie.
lunedì 23 gennaio 2012
Aiutare i ragazzi a porre l'ultima pietra - Help kids accomplishing their tasks
Scroll down for English version
Questa sera 23 gennaio 2012 tutti con Costanza Miriano, a Milano, scuola Faes Monforte, ore 21.00 per parlare di matrimonio, educazione, famiglia
Grazie a questo
articolo apparso nella pagina web School
Family, abbiamo discusso nell'ultimo post di quanto sia importante aiutare
i bambini a portare a termine quello che hanno iniziato.
Ma come possiamo motivarli e aiutarli ?
Questi sono i suggerimenti forniti
nell'articolo originale ... con qualche "bonus track" aggunto da noi:
Prima di tutto uno dei principali
motivi per cui avviene l'interruzione delle attività extrascolastiche, come lo
sport, le passioni artistiche e tutti quegli interessi che i ragazzi sembrano
avere sta proprio nell’attività stessa che finisce per essere presto considerata
noiosa e fastidiosa.
In realtà il punto è uno solo:
verificare che lo sport o altre attività che proponete ai vostri figli sia
quello che i figli vogliono, non solo quello che volete voi.
Dopo aver confermato ciò:
lasciate che il vostro bambino provi l’attività
prima di iscriversi a tempo pieno. Spesso i bambini smettono perché non sanno
in anticipo quello che cosa sia realmente l'attività che hanno scelto.
Sollecitate i progressi e lo sforzo,
non la perfezione. A volte i bambini smettono perché pensano di dover essere
perfetti da subito. E la concorrenza dovrebbe essere un fattore salutare non
una cattiva ragione per raggiungere il successo che voi desiderate per loro.
Lodate, con frequenza elevata, i
successi anche piccoli e gli sforzi, non solo i risultati.
Trovate il modo per essere di supporto.
Quando il vostro bambino si annoia suonando uno strumento, per esempio,
sedetevi accanto a lui e fategli compagnia.
Evitare commenti atti a giudicare come
"Tu non devi essere rinunciatario, non devi mollare". Cercate di
capire perché il bambino vuole smettere. A volte i bambini, tutti, hanno
bisogno di attenzione e sensibilità e di un piccolo incoraggiamento.
Cercare di capire se e quando è il
momento di smettere. Alcuni bambini dotati e creativi imparano quello che
vogliono e lo imparano molto in fretta, allora è necessario andare avanti.
È bene inoltre di considerare il costo
di queste attività: dal momento che si paga per loro, insegnate ai bambini il
valore del denaro essendo decisi: dopo aver deciso insieme a loro cosa fare e
aver pagato il corso, sarà uno spreco rinunciare prima della fine.
Thanks to
this article appeared
in the School Family webpage, we discussed last post how is it
important to help children finish what they started.
But how could we motivate and help
them? These are the suggestion provided by the original article with some… “bonus
track” provided by us:
First
of all one
of the main are where interruption happen is the extracurricular activities,
like sports, arts and all those interests kids seem to have.
Actually
point one is: make sure the sport or other activity you are offering to your
kids is what your children want—not just what you want.
Having
confirmed that:
Let your child sample the
program before enrolling full time. Often children quit because they don’t know
in advance what an activity is really like.
Stress progress, not
perfection. Sometimes children quit because they think they have to be perfect
right away. And competition should be an healthy factor not a mean… mean to
reach the success you want for them.
Frequently praise small
accomplishments and efforts, not just outcomes.
Look for ways to be
supportive. When your child is bored practicing an instrument, for example, sit
next to him and keep him company.
Avoid judgmental remarks
like “You shouldn’t be a quitter.” Try to understand why your child wants to
quit. Sometimes all children need is a sensitive ear and little encouragement.
Know when it is time to
quit. Some gifted and creative children learn what they want to learn quickly,
then need to move on.
Please also consider the cost of
these activities: since you pay for them, teach you children the value of money
by being firm: once you have decided together with them what to do and bought
the course, it will be a waste to give up before the end…
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