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- Do you trust this blog? - Ti fidi di noi?
- Un ospite gradito - A cute guest
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- La sindrome dell'accudimento - The takecare syndrom
- Insight from TV - L'uso dei film nell'educazione
- Senza autorità - Authorityless
- Amicizia in famiglia - What is friendship?
- Siamo pratici - Does & Donts
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mercoledì 28 settembre 2011
Do you trust this blog? - Ti fidi di noi?
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Prossimo post/next post Sabato/Saturday October 1st
Perché state seguendo questo blog, o altri blog sui temi
educativi e sulla famiglia? Per cercare idee su come migliorare la vostra
famiglia?
Può sembrare una domanda imbarazzante e stravagante. Lo è,
confesso. Ma è anche necessaria. Me ne sono reso conto mettendo insieme il mio
atteggiamento nei confronti dei blog tecnici, sulla vendita e sui web media, e
una pagina pubblicitaria che annunciava l’arrivo della prima web tv per sole
mamme.
Perché qui c’è in gioco la credibilità e rischiamo di
sostituire quella che una volta (e anche oggi) era l’affermazione “l’ha detto
la TV”, che sigillava una verità ritenuta incontestabile, con “l’ha detto il
web” altrettanto perentoria affermazione di presunta veridicità.
Basta essere on
line per essere affidabili? Perché dovreste ritenere ciò che scriviamo degno di
attenzione e fiducia?
Non so evidentemente consigliando di diffidare
sistematicamente del web, solo di porre attenzione e di valutare la credibilità
di ciò che leggiamo, o per lo meno considerarne l’affinità, in funzione del nostro patrimonio di
valori, quelli che abbiamo posto a fondamento della nostra famiglia.
Rimasi affascinato anni fa dalla lettura di un saggio di
Patrick Lencioni sulle famiglie… agitate, frenetiche. Suggeriva in questo
interessante libro di applicare i medesimi forti principi che fanno stare in
piedi le aziende anche alla famiglia. Un suggerimento saggio.
Ne parleremo la prossima volta.
Nel frattempo se avete idee su quali criteri usare per
valutare i blog sull’educazione… le aspettiamo a braccia aperte!
Why are you
reading this blog? Or other parenting blogs, I mean talking about education and
kids and what you could and should do for your family?
Is that a
weird question? Yes, it is. But a necessary one. I was recently reading my
usual newspaper and I found out an advertisement for a brand new web Tv
channel: the “Mom Tv”.
That’s
great!
Wait a
minute. Are we just crediting what they will tell us because they are on the
web?
Being on
line is the only requirement needed to be trustworthy and reliable?
Why should
what we write on these pages be perceived as useful and unfailing to you?
I believe
this questions should bother all of us because we tend to suck up everything
just because “the web said it”.
I’m not
suggesting that we should mistrust everything posted on line, but I just like
to recommend that we judge the credibility of what we are reading by some
values, the one we built our family upon.
I was
fascinated some time ago by a book by Patrick Lencioni about hectic families,
and how he suggested to apply to families the same strong principles that we
could apply to companies.
Let’s talk
next time.
In the
meantime if you have any hints about the evaluation of parenting blogs, we will
welcome them!
sabato 24 settembre 2011
Un ospite gradito - A cute guest
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Prossimo post/next post Mercoledì/Wednesday September 28th
Abbiamo un ospite speciale a casa in questi giorni: il nostro nipotino che farà due anni appena dopo Natale. I suoi genitori sono fuori per un weekend lungo e noi abbiamo la fortuna di averlo con noi.
E' strano per noi avere di nuovo un trottolino per caso, è un bel po' che non avevamo a che fare con pappe, pannolini, risvegli notturni.... Se considerate che la nostra piccola compirà 19 anni lunedì....
Stiamo ovviamente imparando molto, in parte riscoprendo come avere a che fare con un cucciolo (preparandoci a fare i nonni...) e lui impara anche di più, non perché i suoi non gli insegnino, ma perché essere esposto ad un ambiente e persone diverse dal solito, costituisce una stimolazione enorme che questo piccolino coglie e sfrutta alla grande. Assorbe come una spugna tutto ciò che vede di nuovo intorno a sé e che i cugini volentieri gli propongono.
Vorrei prenderlo come icona da utilizzare in questo post, per parlare di come questi piccoli siano pronti non solo ad apprendere nuove nozioni, a parlare, a riconoscere, ma siano anche pronti per apprendere regole, leggi, valori, ordine. Che raramente insegniamo loro.
Certo, fanno fatica, perché seguirebbero più volentieri il loro istinto e i loro desideri, ma possono imparare a disciplinarsi, ogni giorno un po' di più.
Ciò che notiamo con dispiacere è che i genitori di oggi, sempre più, sfuggono a questo doveroso compito, preferendo trasmettere nozioni e fatti che valori e finendo così per produrre conseguenze devastanti delle quali si renderanno conto solo quando i figli saranno adolescenti (o anche prima per la verità).
Perché secondo voi i genitori si ritraggono da questo dovere finendo per viziare e rovinare la vita dei loro figli?
Prima di darvi il mio parere in un prossimo post, vorrei fare una osservazione sulla quale ritorneremo:
vedo le mie figlie con questo piccolino, e non posso fare a meno di pensare quanto sia folle la posizione di chi sostiene che gli istinti materni non esistono....
P.S. E' il compleanno di Franca oggi: le trasmetto i vostri auguri
English version
We’ve got a
special guest this week at home. Our young nephew, who will be two just after
next Christmas. His parents are out of town for some days and we welcomed him
in our family.
It’s weird
to have such a cute and little kid around, it’s been a while since we had the
chance to deal with baby food and milk and napkins, and night awakening. Just
consider that our junior girl will be 19th next Monday!
We are
learning a lot, and he too, not because his parents do not teach him, but
because living in a different environment, with different people, out of any
flexible routing, is an indubitable way to be stimulated.
Now I’d
like to use him as an icon and a hints for some reasoning: he’s brilliant and
smart, and ready to learn quickly everything absorbing like a sponge all new
stimulus, and our three kids are willing and happy to feed their cousin.
But he, and
all the babies he stands for in this post, is ready to learn also values, and
rules. He may fight against, since he is inclined, like anyone else, to follow
is desires much more than regulations and laws.
What bother
us is that this second part of the parents’ duty seems to be denied and
rejected. With devastating consequences of which parents will be aware when
this little kids will grow teens….
I’d like to
know what do you think about and why you believe lot of (most of?) today’s parents
are spoiling their kids’ future in this way. Next time I’ll provide you my
point of view on this subject.
Just one
more remark remark: I can see how my daughters take care of this baby. How can
someone claims that there is no motherhood?
BTW: it's Franca's birthday... I'll forward her your wishes
BTW: it's Franca's birthday... I'll forward her your wishes
martedì 20 settembre 2011
The entitlement trap - Diritti o doveri?
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Prossimo post/next post Sabato/Saturday September 24th
Sono stato così incuriosito dal blog “La trappola dei diritti” (The Entitlement Trap), scoperto su Twitter, che ho deciso di vederlo più da vicino. In realtà è una tal miniera di suggerimenti e provocazioni che merita un vostro click.
Viviamo in una epoca che è costruita attorno a diritti, il che è buono, e nobile. Cerchiamo lo sviluppo e l’ampliamento dei diritti umani. Ma qualche volta ci lasciamo prendere la mano e siamo così sopraffatti e innamorati della nostra ricerca dei diritti che finiamo per dimenticarci che abbiamo anche dei doveri.
Sono rimasto sorpreso e confuso da una recente notizia letta su un giornale locale: una maestra che stava protestando contro la decisione presa dal direttore, della scuola dove insegnava, che stabiliva di sostituire il pranzo con appena un succo e un po’ di frutta per quei bambini i cui genitori non avevano pagato la dovuta retta per la mensa.
Questa donna affermava che questa decisione era contro i diritti dei bambini e discriminante nei loro confronti.
Non posso né suggerire una soluzione né decidere se quella del direttore fosse la migliore o la peggiore scelta, ma sono veramente infastidito dalla dichiarazione dell’insegnante. Mi sembra che si sia focalizzata troppo sui diritti dimenticandosi completamente dei doveri.
Quali sono le conseguenze di questo atteggiamento che stiamo insegnando ai nostri figli? Stiamo facendo loro un favore o stiamo fuorviandoli?
La nostra opinione è che questa è una diretta conseguenza dell’affermazione pretestuosa dei diritti personali, una pretesa che facilmente ci porterà (o forse ci ha già portati) verso l’egoismo totale.
Cosa possiamo fare per insegnare ai nostri figli che possono e qualche volta devono lottare per i propri diritti, ma che devono anche capire e rispettare i loro doveri e prima di tutto portarli a termine?
I’ve been puzzled by this blog, The Entitlement Trap I found on twitter that I decided to take a closer look. Actually is such a mine of hints and provocations it deserve a frequent click.
We are living in an age that is built around rights, which is good, and noble. We are seeking for developing and widening human rights. But sometime we overstate and we are so overwhelmed and delighted by our search of rights that we end up forgetting that we have duties too.
I was surprised and confused by a recent news a read on a local newspaper: a teacher was protesting against the decision of the school director to replace the common lunch with just juice and fruits for those guys whose parents hadn’t paid the due tuition for meals.
She was claiming that this was against the children’s rights and that was discriminating them.
I cannot suggest a solution neither decide if that was the best or the worst decision, but I was truly annoyed by the teacher’s declaration. It seemed to me that she was focusing too much on rights completely disregarding duties.
Which are the consequences of this attitude that we are teaching to our kids? Are we doing them a favor or are we misleading them?
Our opinion is that this is a direct consequence of a wrong claim of personal rights, a demand that will easily bring us (maybe it already brought us) toward the selfish planet.
What could we do to teach our kids that they can and some time must fight for rights, but they also have to understand and respect their duties and accomplish them first?
venerdì 16 settembre 2011
La sindrome dell'accudimento - The takecare syndrom
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Prossimo post/next post Lunedì/Monday September 19th delayed /rimandato a Mercoledì/Wednesday September 21st
Stavo accompagnando a Malpensa la “piccola”, quella che sta per compiere a giorni i 19 anni per intenderci. Sarebbe partita con alcune amiche per Parigi, come vacanzina premio per la superata maturità.
E ho iniziato a chiederle, per l’ennesima volta, se aveva preso tutto, carta di identità, soldi, macchina fotografica, e se si ricordava tutto quello che gli avevo detto, dalle indicazioni per il check in, ai suggerimenti per l’RER e i luoghi da visitare: “non dimenticarti di Rue du Bac, sì, come i fiori di Bac e Johan Sebastian Bach “.
Poi l’ho lasciata e me ne sono rimasto lì, per circa dieci minuti: sai, non si sa mai, magari ha bisogno e sono pronto a correre in aiuto.
Riluttante sono ripartito e dopo un po’, quando già ero intrappolato in uno dei peggiori ingorghi tangenzial-autostradali del secolo, mi è arrivato un suo SMS: siamo già al gate e aspettiamo l’imbarco!
Ora, il mio alibi è che Letizia non è una viaggiatrice frequent flyer come i suoi fratelli. Ma, ciò detto, devo solo iniziare a scusarmi. In primis con lei.
Sono confuso e imbarazzato di questo sentimento di protezionismo esasperato. Perché scoppia così violento ed indesiderato da essere incontrollabile. E questo non va bene. Va bene, dobbiamo farci carico, avere cura. Ma abbiamo anche bisogno di proteggere. E già usare la prima persona plurale invece che quella singolare è solo un modo per diluire e distribuire la colpa e l’errore.
Perché siamo così pronti a confondere la protezione con l’assillo soffocante, con questo assurdo e avvolgente atteggiamento come se loro senza di noi non riuscissero a sopravvivere?
La linea che divide il compito doveroso di farsi carico dall’ossessione genitoriale –che finisce per produrre danni incalcolabili e dolorosissimo- è non solo sottile, ma anche scura e così nebbiosa che dobbiamo realmente sviluppare un atteggiamento saggio e attento per scoprirne anche il minimo sintomo, dato che sa nascondersi e mascherarsi in molti modi, ed estirparlo subito.
Che cosa possiamo fare per allenare questo atteggiamento?
English version
I was taking my “little daughter” (well, actually she is almost 19) to the Malpensa airport where she was supposed to meet her friends and take a flight to Paris to spend a short vacation as a reward for her final high school exam.
I start asking her, for the umpteenth time I admit, if she had taken everything with her and she remember all the hints I had given her.
Then when she left, I remained almost ten minutes in the airport parking, waiting for her to call me for assistance. Just in case…..
I was on my way back home, actually trapped in a traffic jam, when I got an SMS from her: we are at the gate waiting to board!
Now my alibi is that Letizia is not a frequent international traveler as her brother and sister. But, having said that, I just have to start apologizing.
I’m quite entangled about this feeling. Because it blew up almost undesired and yet so powerful. We need to take care. And I said we instead of I just to try to dilute my fault.
Why are we ready to mistake protection with suffocation, if I can say so, with this absurd and overwhelming attitude as if without us they can’t survive?
The thin line that divides the necessary and due care from the parental obsession that will cause severe damages, is so dark and foggy that we have to be very wise and mindful to identify it, since it can be disguised in several way.
What can we do to train this attitude?
martedì 13 settembre 2011
Insight from TV - L'uso dei film nell'educazione
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Prossimo post/next post Venerdì/Friday September 16th
C’è una caratteristica che i genitori dovrebbero sviluppare:
l’abilità di analizzare fatti e comportamenti che sono dietro all’ovvietà così
da leggere ogni situazione ed essere pronti ad agire di conseguenza per il bene
del coniuge, dei nostri bambini e, perché no, dei nostri amici.
Questa caratteristica è chiamata insight. Non può essere
imparata leggendo libri saggi. Deve essere sviluppata attraverso
l’osservazione.
In questi ultimi anni ci è stato chiesto di condividere
questo metodo con parecchie coppie attraverso seminari e corsi basati
sull’osservazione e l’analisi di film e serie tv così che potessimo lavorare
anche sulle più complesse situazioni in un ambiente protetto, una sorta di
laboratorio dove i genitori potevano imparare ad andare oltre ciò che si vede a
prima vista.
Abbiamo usato parecchi film e serie tv, e ci piacerebbe
condividere con voi la nostra preferenza per due di questi che riteniamo
debbano essere presi in considerazione da ogni genitore. Troviamo che essi
siano davvero utili e saggi e, sebbene non possiamo accettare ed essere
d’accordo con tutto ciò che si vede negli spezzoni, rappresentano un mezzo
molto potente per sviluppare tale attitudine.
Il primo è Parenthood :
racconta la vita di cinque famiglie, Zeek e Camilla Braverman e le famiglie dei
loro quattro figli.
Il secondo è The middle che
parla della vita di Mike e Frankie Heck e dei loro tre figli.
Entrambi sono davvero d’aiuto e raccomandiamo di vederli e
usarli per migliorare il nostro livello di insight.
E, a proposito, avete qualche suggerimento? Altri film o
serie tv che posso essere una risorse per i genitori? I vostri consigli saranno
ben accetti.
There is
one feature that parents should develop: the ability to analyze facts and
behaviors going behind the obvious so to read every situation and be ready to
act accordingly for the good of our spouse, our children and, why not, our friends.
It is
called insight. It cannot be learned by reading wide books. It has to be
developed through observation.
In these
last years we have been asked to share this approach with several couples
through seminars and courses based on the observation and analysis of movies
and tv serial so that we can work out even the most complex situation in a
protect environment, a sort of laboratories where parents can learn out to go
behind the surface.
We used
several movies and TV series, and we would like to share our liking for two of
them which we believe should considered by every parent. We found them very
useful and wise and, even though we cannot accept and agree with everything you
can see in them, they represent a very powerful tool to develop such an attitude.
Parenthood
is the first one: it’s the life of five families, the Zeek and Camilla
Braverman and their four children’s ones.
The middle is
the second one, talking about the life of Mike and Frankie Heck and their three
kids.
Both are
very helpful and we recommend to watch them and use them to improve your
insight.
And, by the
way, do you have any suggestions? Other movies or tv series that can be a
resource for parents? We will welcome your hints!
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sabato 10 settembre 2011
Senza autorità - Authorityless
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Prossimo post/next post Martedì/Tuesday September 13th
Siamo colpiti e interessati da alcuni articoli pubblicati
dai giornali e riviste italiane circa alcuni episodi che riguardano genitori e
figli.
Il punto saliente di questi fatti è quasi lo stesso e può
essere così riassunto:
i ragazzi fanno qualcosa di sbagliato, a volte anche
illegale –ad esempio: imbrattare i muri altrui con schizzi di vernice affermando
che è una nuova forma d’arte ne– e i loro genitori risolvono personalmente il
problema per proteggere i propri figli – lavando loro stessi i muri per
riparare il danno, sempre per esempio.
Questo è solo un sintomo della terribile malattia che sta
infettando la nostra società. Sfortunatamente poiché non è possibile vedere
chiaramente le conseguenze di comportamenti tali, ma solo percepirle, sembra
che siano solo poche le persone capiscano il pericolo che stiamo affrontando e
spesso questi sfortunate persone vengono per di più derisi e trattati come una
moderna Cassandra.
Questo virus può essere descritto come “mancanza di
autorità”. I genitori preferiscono declinare i loro doveri e i loro diritti e inchinarsi
davanti al forte desiderio dei loro bambini.
Si comportano come se ogni cosa che provi a ostacolare i
desideri dei loro figli possa essere visto come un tentativo di attacco al loro
bene. Non devono essere danneggiati in nessun modo da niente che vada contro i
loro desideri, i loro piaceri.
Sporcano il muro di una casa o di un monumento? Stavano
soltanto cercando un po’ di divertimento, “son ragazzi” perché prendersela con
loro?
I genitori sembrano così ciechi da avere perso ogni capacità
di ragionamento.
Perché succede tutto ciò?
Non abbiamo risposte, né siamo in grado di rispondere a chi
chiede cosa dobbiamo fare.
Questo post è una specie di richiesta o di supplica: cosa
possiamo fare per combattere questa infezione?
Crediamo fortemente che non è più sufficiente provare a
gestire questo problema in famiglia: siamo chiamati dall’amore affinché la
società faccia qualcosa, agisca subito. Ma… come?
Siete così gentili da condividere con noi i vostri
suggerimenti e i vostri pensieri in merito?
Saranno più benvenuti che mai.
English version
We are
puzzled and interested by several articles published by Italian newspapers and
magazine about facts that pertains to kids and their parents.
The core of
these facts is almost the same and can be summarized this way:
Kids did
something wrong, sometime even illegal –smudging walls with paints claiming
this is a new form of art as an example- and their parents solve the problem
personally to protect their children –personally washing the walls to remove
the patch, as an example.
This is
just a symptom of a dreadful disease that is infecting our society.
Unfortunately since it’s not possible to clearly see the consequences of such
behaviors, but just perceive them, it seems that only few people are aware of
the dangers we are facing and those unlucky people are often mocked and treated
like a modern Cassandra.
The virus
can be described as a “authorityless” or lack of authority. Parents prefer to
decline their duty and their right too and bow in front of the strong desire of
their kids.
They are
acting as anything that can deflect from their kids’ desire could be described
as a major attempt against their good. They should not be harmed in any way by
anything going again their will, their pleasure.
They soiled
a house wall or a monument? They were only trying to have some fun, they are
kids so why bother them?
Parents
seems so blind to have lost all the capability of reasoning.
Now, why
that happened?
We do not
have answers, and neither we can answer to what we have to do.
This post
is a sort of pleading: what could we do to fight this infection?
We do
strongly believe that it’s no more enough to try to handle this problem in our
family: we are called by the love for the society to do something, to act
promptly. But…. how?
Could you
be so kind to share with us your suggestions and thoughts?
They will
be more welcomed than ever.
Tweet
martedì 6 settembre 2011
Amicizia in famiglia - What is friendship?
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Prossimo post/next post Sabato/Saturday September 10th
Cos’è l’amicizia? Intendo un famiglia. I genitori e i figli
dovrebbero essere amici? In che modo?
L’amicizia è una virtù e come tutte le altre virtù è
affiancata da due diversi vizi: ostilità (carenza) e complicità (eccesso).
Nei giorni nostri sembra che l’amicizia sia qualcosa di più
vicino alla complicità di quanto dovrebbe essere.
L’amicizia in realtà dovrebbe essere una relazione tra due
persone che si sostengono a vicenda per migliorare e sforzarsi per il bene.
È questo un tipo di relazione che può unire genitori e
figli?
Si, è così, ma mettiamoci d’accordo: mentre l’amicizia è
necessariamente basata sull’uguaglianza, nella nostra situazione, intendiamo
dire fuori il caso genitore-figli, questo non può accadere.
I genitori possono essere amici dei loro figli ma devono
sempre rimanere genitori.
Significa che avranno più potere?
No, ma avranno sempre più responsabilità e il dovere di
educare, il che significa che in alcuni casi devono applicare il potere, un
potere che deve necessariamente essere avvolto da giustizia e amore.
Ora, come possiamo far nascere un’amicizia simile nel rapporto
con i nostri figli?
Facciamo cose insieme: giocare a tennis, a baseball,
correre, nuotare, sciare, praticare hobby, fare shopping. Tutto ciò che ci
viene in mente che può far crescere la loro fiducia e stima in noi. Inizieranno
ad accorgersi che è divertente e utile –c’è dentro valore- parlarci e fare
affidamento su di noi.
Dobbiamo anche scoprire come fare a frequentarli e a così come
conoscerli meglio anche se siamo direttori generali e trascorriamo tanto tempo lavorando
fuori città. Insomma se abbiamo davvero (davvero?) poco tempo.
Alcuni nostri amici hanno risolto questo problema in modi
singolari:
q
Prendersi un momento per una pausa pranzo tra
tutti gli appuntamenti della loro fitta agenda ;
q
Scrivere email e utilizzare Skype per collegarsi
mentre si è lontani da casa, magari all’estero;
q
Invitare i figli, uno alla volta, a cena fuori
per una pizza o per un happy hour al mese (non dite che non avete tempo!);
q
Trascorrere un weekend insieme in occasioni
importanti (per i vari compleanni per esempio, o per una celebrazione sportiva
o religiosa, o per una ricorrenza particolare).
Cosa state facendo per incoraggiare la vostra amicizia con i figli? Che
suggerimenti avete da darci?
English version
What is
friendship? In a family I mean. Should parents and kids be friends? In which
way?
Friendship
is a virtue and like every other virtue it is sided by two different vices:
hostility (deficiency) and complicity (excess).
Now it
seems that in our days friendship is something more close to complicity that to
what it should really be.
Friendship
actually should be the relationship between two people who support each other
to improve and strive toward the good.
Is that a
kind of relationship that could link parents and kids?
Yes it is,
providing we agree that while friendship outside the parents-kids case is necessary
based on equality, in our situation this cannot apply.
Parents can
be friends of their kids but they will always remain parents. That means they
will have more power? They will always have more responsibility and the duty to
educate, which means that in some case they should apply power, a power which
should necessary be wrapped with justice and love.
Now how can
we raise such a friendship with our kids?
Let’s start
doing things together: play tennis, baseball, running, swimming, skiing,
practice hobbies, shopping.
Anything came to your mind that can help them trust you, esteem you and start
discovering it’s fun and valuable talk to you and rely on your suggestions.
As they
grow and become teens or even young adults, do not preach, rather suggest and
also ask for their suggestions.
And find
out ways to meet them even if you are a top manager and you spend a lotmof time
working or out of town.
Friends of
us solved this problem in quaint ways:
q taking appointments in their hectic
agenda (actually it was his secretary) for a lunch break
q writing emails and Skype connecting
while being far from home, maybe abroad
q invite them, one by one, to dinner
for a pizza or na happy hour one a month (don’t tell me you can’t make it!)
q spend a weekend together on some special
occasion (birthdays for example)
What are
you doing to promote your friendship with your kids? Which suggestions can you
give us?
Tweet
domenica 4 settembre 2011
Siamo pratici - Does & Donts
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Prossimo post/next post Mercoledì/Thursday September 7th
Siamo genitori e non abbiamo bisogno di troppe chiacchiere o
teorie. Noi vogliamo, e abbiamo bisogno, di suggerimenti pratici. Dovete dirci
cosa dobbiamo fare! Ok, abbiamo anche bisogno di sapere perché dobbiamo farlo.
Ora, negli ultimo due post abbiamo discusso le ragioni del
perché dobbiamo evitare di sgomberare dagli ostacoli la strada ai nostri figli.
Adesso parliamo di come possiamo fare ciò. Ecco quindi una doppia lista di
idee, raccolte attraverso l’esperienza e attraverso studi, che vogliamo
condividere con voi, così che possiate aggiungere quello che vi sembra
opportuno e aiutare tutti noi per essere più efficaci e giusti.
Non fare
q
Portare pesi per loro: cartella di scuola, gli
sci, zaini e così via;
q
Combattere le loro battaglie: meglio lasciarli
provare e fallire prima di farlo per loro (vestirsi/svestirsi,
allacciare/slacciare vestiti, cucinare, riparare..);
q
Lasciare a loro il comando: decidere quando e
cosa mangiare a pranzo/cena, quando guardare la TV, quando andare a letto;
q
Correre ad aiutarli non appena iniziano a
piangere;
q
Dirgli “Bravo!” per ogni minima cosa essi
facciano, specialmente quando la frase più corretta sarebbe “Ma che diavolo hai
combinato?!”
q
Supportarli in ogni disputa (contro gli insegnanti
per esempio) solo perché sono i nostri bambini, li riteniamo svegli e
dovrebbero essere protetti dal mondo cattivo, particolarmente quando…… sono proprio dalla parte del torto;
q
Sostenere le loro debolezze o i loro vizi;
q
Incoraggiarli continuamente;
q
Fargli credere che siano i migliori al mondo;
q
Farli sempre vincere quando giochiamo insieme;
q
Non lamentarsi di continuo per tutto: mostrare
loro che le sfide e le difficoltà possono essere affrontate sempre dal lato
positivo, con divertimento.
q
Non lasciar loro credere che siamo concentrati
solo sulle difficoltà che attraversano la nostra giornata.
Fare
q
Insegnar loro cosa significhi la pazienza in
molte situazioni: aspettare che un desiderio si avveri, ed essere capaci di
sopportare le altre persone;
q
Dar loro un lavoro/incarico con il quale possano
capire cosa significhi fare qualcosa per la famiglia;
q
Considerarli
responsabili dei loro doveri e comportarsi da giudice corretto quando non si
comportano come ci si aspetta facciano;
q
Lasciare che ci aiutino;
q
Rimproverarli quando non si comportano bene;
q
Insegnar loro cosa sia l’umorismo e fargli
capire che la prima e l’unica persona che possono prendere in giro è se stessi,
con gli altri è meglio una blanda ironia ed è da evitare il duro sarcasmo;
q
Vincere contro di loro così posso imparare cosa
significhi perdere (calcio, tennis, ping pong, scacchi…)
q
Porre loro delle sfide e agire di conseguenza
dopo il risultato;
q
Incoraggiarli quando stanno facendo qualcosa di
corretto;
q
Sostenerli quando se lo meritano.
Cosa si può aggiungere a questa lista? Che cosa avete sperimentato
funzioni?
English version
We are
parents and we do not need too much talking and theories. We want, and need,
practical suggestions. Tell us what we have to do! Ok, we need to know why we
have to.
Now, in the
last two posts we discussed about the reasons why we do have to avoid clearing
the path to our kids. Now let’s talk about how we can do this. So here a couple
of bullet points lists the we have collected by experience and through studies
that we want to share with you so that you can add on to help all of us to be
more effective and more righteous.
Don’ts
q Carry weights for them: the school
bag, the skies, the backpack and so on.
q Fight their battles: let them try
and fail before do for them (dress/undress, button up and unbutton, cook,
repair..)
q Let them be in command: decide when
and what have for lunch/dinner, watch the TV, go to bed…
q Run to their help as soon as they
start crying
q Tell them “bravo!” for any stupid
thing they did, especially when the best cheer should be “what the hell have
you done?!”
q Support them in any dispute (against
the school teachers for example) only because they are your cute kids and they
should be protected against the wicked world and especially when they are
totally wrong
q Encourage their weaknesses or even
vices
q Cheer them continuously
q Make them believe they are the best in the world
q Make them always win when playing
q Don’t moan and curse: show them
challenges and difficulties can be faced in a positive way, with fun.
q Don’t let them believe you are
focused only on the contrariness that cross your day
Do’s
q make them learn what patience means
in many ways: wait till the satisfaction of a desire and be able to bear other
people
q give them a job that will teach them
how they can contribute to the family’s life
q consider them responsible for their duties and act as a
righteous judge when they do not perform as expected
q let them help you
q scold them when they do not behave
q teach them what humor is and that
the first and only person you should laugh at is yourself
q beat them so that they can learn
what losing means (football, tennis, table tennis, chess….)
q challenge them and act accordingly
to the results
q cheer them when they do something
well
q support them when they deserve it
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