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martedì 29 marzo 2011
Raising CeoKids - Sviluppare il talento dei ragazzi
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Saturday/sabato April 2nd
Tra i più curiosi e affascinanti siti connessi con l’educazione merita un posto speciale quello di Sarah Cook, una intraprendente mamma di tra ragazzi, che tramite il suo RaisingCeoKids, come a dire “far crescere ragazzi presidenti” intende sostenere e promuovere la pro attività e il talento dei figli, fin dalla tenera età.
Per farci raccontare come è nata questa idea e che cosa può offrire come contributo, ho intervistato Sarah che mi ha fatto dono di un video, come risposta. Lo trovate qui sotto in versione originale inglese. Questa è la sua trascrizione.
Vi lascio con Sarah.
Buongiorno sono Sarah cofondatrice di Raising CEO Kids (RCK), oggi rispondo alle domande di Paolo, che mi arrivano direttamente dall’Italia,
mi rende orgogliosa il constatare che il messaggio di RCK si sta diffondendo nel mondo.
La prima domanda è a proposito del nostro inizio:
abbiamo iniziato 6 anni fa con mio figlio che allora aveva 8 anni, voleva cominciare a vendere su ebay e fece un sacco di ricerche al riguardo. Noi come genitori eravamo un po’ preoccupati e quindi abbiamo atteso qualche anno.
Quando ha compiuto 10 anni ha cominciato di fatto a vendere su ebay, il suo margine di profitto era fenomenale e ha imparato molto a proposito di tecnologia e customer service. A 12 anni ha cominciato a riparare computer, sia virtualmente dalla sua camera che materialmente. Adesso che ha 14 anni continua questa attività e ha costituito una rete di persone che lo aiutano a fare video editing.
All’inizio io e mio marito non sapevamo come aiutarlo per le questioni legali e finanziarie, come per esempio se dovesse pagare le tasse. Questi argomenti per noi erano un mistero, ma volevamo aiutarlo a crearsi un business che gli permettesse di guadagnare. Cercavamo le risposte alle nostre domande e ci è venuta l’idea di mettere tutto questo a disposizione di altre famiglie che avessero le stesse esigenze.
Quando avete avviato il sito RCK?
RCK il nostro sito internet è nato circa un anno fa e da allora è cambiato molto, qui potrete trovare interviste ai bambini e ai loro genitori, il parere di esperti, c’è la possibilità di fare direttamente le domande agli esperti e molto altro.
Qual è la mission di RCK?
La mission di RCK è quella di supportare non solo la famiglia, ma anche i bambini della famiglia,
Quale consiglio daresti alle famiglie?
Il miglior consiglio che posso dare alle famiglie è quello di aiutare i figli a scoprire la loro passione e i loro talenti; di indirizzarli quindi a trasformare la loro passione e le loro capacità in profitto. Credo fermamente che quando si riesce a far capire ad un bimbo che lavorare può essere divertente e redditizio allo stesso tempo, manterrà questo atteggiamento anche da adulto e lo trasmetterà a chi gli sta vicino.
Il consiglio più utile è quindi di scoprire cosa i vostri figli sanno fare bene e trovare il modo di rendere proficua questa loro attitudine.
Quali sono gli argomenti che i genitori cercano in RCK?
Il più discusso spiega come utilizzare le esperienze quotidiane per insegnare ai bambini qualcosa del mondo finanziario, il concetto di leadership e come essere buoni cittadini.
Un altro degli argomenti molto commentati è quello sull’opportunità che i bambini stiano in cucina. E come stare in cucina, e tutti gli altri momenti di vita quotidiana, diano ai figli modo di imparare “lifeskills” che gli saranno utili nel mondo del lavoro . Quindi guardatevi intorno, pensate a ciò che fate tutti i giorni in famiglia e cercate di introdurre argomenti di conversazione che riguardino la finanza e il mondo del lavoro.
Tre suggerimenti per crescere un figlio come un CEO.
• Capire quali sono le attitudini di vostro figlio e capire come trasformarle in occasioni di profitto.
• Di fronte alle richieste di acquisto per esempio di un giocattolo, non dire semplicemente di no, ma piuttosto:”Come posso aiutarti a perché tu riesca a comperarlo da solo?”.
• Non è una buona cosa rispondere che non possiamo permetterci l’acquisto, è molto più educativo spiegare al figlio che se comincia a guadagnare qualcosa ogni giorno , poi potrà comperarsi quello che desidera.
Dove si possono trovare informazioni a proposito di RCK?
English version
One of the most fascinating and interesting website I met surfing the net for parenting pages, is the one founded by Sarah Cook, a charming lady who intends to support families in nurturing the talents and entrepreneurship of their kids, from the very beginning.
So I ask her to be interviewed and I got back this special gift: a video answer, that I pleased to share with you.
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domenica 27 marzo 2011
The proudness of young moms - Orgoglio e gioventù
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Wednesday/Mercoledì March 30th
Giornalista free lance di moda, blogger, scrittrice, ma soprattutto mamma a sorpresa, Chiara Cecilia Santamaria, più famosa come Wonderland e come autrice del mammablog machedavvero, nel quale sa mescolare frivolità e spensieratezza con argomenti decisamente di rilievo come i disordini alimentari e l’educazione, appartiene all’ormai ristretto numero di giovani mamme italiane, che si fidano della vita e che sanno accettare anche le sfide più ardite: avere un figlio, anzi una polpetta, a 28 anni.
Molto nota in rete, dove “googlandola” si trovano videointerviste (ad esempio uno due tre) biografie, articoli e molto di più, ha pubblicato di recente anche un testo di grande successo del quale ci parla qui sotto.
Da pampero a pampers a... palcoscenico: come spiega il suo successo (un libro richiesto dall'editore, interviste e notorietà)?
Probabilmente si sentiva il bisogno di iniziare a parlare di gravidanza e maternità in modo diverso: ironico, totalmente sincero e lontano dallo stereotipo di mamma 'perfetta'. È per questo che il blog ha avuto successo: molte donne si sono ritrovate nelle mie parole. Questo passaparola ha permesso a machedavvero.it di essere notato dalla mia editor, che mi ha proposto di scrivere un libro. "Quello che le mamme non dicono" è piaciuto molto ed è attualmente in quarta edizione :)
Ci vuole coraggio ad essere moglie e mamme oggi così giovani, chi glielo l’ha fatto fare? qual è il segreto della sua... Forza?
Sono stata allenata dal Maestro Yoda. Aehm, no, scherzi a parte... mi sono buttata a occhi chiusi in quest'avventura e - senza negare alti e bassi - è andata bene. Adesso ho una bellissima 'Polpetta' di due anni e mezzo, che adoro.
Che cosa significa oggi la rete per le donne e per le mamme? Utile? Inutile? ladra di tempo? Risorsa?
Se usata nel modo giusto è senz'altro una risorsa. Permette di restare in contatto con gli amici anche nei momenti in cui i bimbi non permettono troppa vita sociale, ti tiene informata, permette di trovare persone con interessi simili ai tuoi. A livello professionale, poi, è una vetrina per mostrare le proprie capacità, trovare nuovi contatti nel proprio settore e a volte anche occasioni di lavoro.
Che mondo vede dall'osservatorio del suo blog? quali le preoccupazioni e gli interessi delle famiglie italiane?
La conciliazione lavoro/famiglia resta sempre un nodo cruciale per le famiglie, e ovviamente sono le mamme quelle a farne le spese. Come ho detto spesso, purtroppo non abbiamo soluzioni e incentivi al pari delle altre nazioni europee, ed è qualcosa a cui si dovrebbe pensare seriamente.
Quali sono i temi che interessano di più, suscitano più commenti, sono più caldi?
I più 'caldi' sono sicuramente quelli in cui racconto di come a volte, con tutto l'amore per mia figlia, sento la mancanza di alcune cose della vita di prima: uscite tra amiche, totale libertà, divertimento. E' considerato ancora un tabù fare pensieri del genere, invece confessare anche debolezze e incertezze del mestiere di mamma aiuterebbe a liberare le donne da molti inutili sensi di colpa.
Quali consigli darebbe ad un'amica per la vita di famiglia? Può darcene tre in sintesi?
Ascolta. Annunisci. E poi fai come ti senti.
Perché sono tutti bravi a dirti cosa fare, ma la verità è che ogni donna è mamma a modo suo, e non ce n'è uno sbagliato.
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English version
She is a free lance journalist, a blogger, a writer, in the webspace she is known as wonderland or "ma che? davvero?", a typical Italian expression to shout our surprise (what the hell? could be a good translation) and this was her first reaction when she discovered to be pregnant. Actually Chiara Cecilia Santamaria, living in Rome, is much more a mom, and a young mom, than anything else. Young for the Italian average, having chose to accept the challenge of life at the age of 28.
If you google her you can discover a lot of news about her: here we will just provide the link for one, two and three You Tube videos. You might not understand Italian, but at least you can see her face!
Her blog subtitle is quite evocative: from Pampero to Pampers, being Pampero a quite famous rum and Pampers a napkins brand. She made actually a third step: to stage and spotlights. So we start asking her how she could explain her success
I believed I covered the need to talk about maternity and pregnancy with irony, sincerity and far away from the icon of a “perfect mom”. This is why my blog machedavvero.it was, and is, successful: a lot of women identify themselves in the description of what happened to me. The word of mouth was so wide that a published offered me to write a book. And I’m proud to say that we alredy reached the forth edition of "Quello che le mamme non dicono"
You need to be brave to be, in Italy, wife and mom before being 30: how came? Which is the secret of your “Force”?
Well, that’s easy: I’ve been trained by Yoda! And apart from that I just accepted the challenge, blind eyed, and… well.. it was a success, and I can say this without denying the efforts and the pains. Now I’ve got a wonderful “polpetta” (meat ball) aged two and a half, whom I love so much!
What’s the net for women and for moms? A resource? A (un)useful tool? Just a time thief?
If you use it in the right way, actually is a resource. It helps you to stay in touch with your friends even when kids do not allow you to have a full social life. You can find people with your same interests. Professionally is a chance to show your talents, to find out new contacts and, why not, even new jobs
What looks like the world that you can see from your point of view? Which are the concerns and the interests of the Italian family?
I believe issue number one is how to balance and reconcile one’s job and the family life. And usually moms are the one who suffer the most. In Italy unfortunately we have not the same supports and incentives that elsewhere are available to working moms.
Which are the subjects that your readers love the most?
I believe when I share my personal difficulties: especially the fact that sometime I miss some part of my pre-mom life: meeting friends, no limits at all, amusement. And I can say this loving intensively my daughter. It’s not politically correct to say this loudly. I believe that sharing weaknesses and doubts can be useful also to remove some devastating senses of guilty that moms can have.
Three suggestion for a better family life
Listen. Agree. And then act as you believe will be the best.
I say this because there is a lot of people that seem to be ready to tell you what to do and why and to criticize what you are doing. I believe that every women is a different mom and she is not basically wrong.
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giovedì 24 marzo 2011
Is fatherhood missing? Ma il padre è davvero assente?
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domenica/Sunday march 27th
L'Italia sta affrontando una grave mancanza: la figura del padre è assente.
Ci auguriamo che questo non sia un problema globale, quindi ci piacerebbe raccogliere la vostra opinione al riguardo.
I padri stanno davvero negando il loro ruolo? Si stanno davvero allontanando dalle loro responsabilità scacciati dalle supermamme?
Diciamolo chiaramente: le mamme sono più forti. Questo è chiaro.
E cominciamo a credere che la faccenda dell’uguaglianza sia un brutto scherzo. Come afferma francamente Costanza Miriano nel capitolo Antonio, del suo libro Sposati e sii sottomessa, la condizione di parità che va ricercata deve riguardare la dignità non l’uniformità. Abbiamo diversi ruoli: i papà non possono competere con le mamme per quanto riguarda l’accudimento, non ne siamo in grado. Sappiamo cambiare pannolini, sappiamo guidare passeggini, ma questi sono lavori, non ruoli. Il nostro ruolo è fissare regole, mostrare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, esercitare l'autorità e insegnarla. Per favore, facciamolo! Non evitiamo di esporre i bambini agli ordini.
Noi non amiamo l’autoritarismo, ma amiamo ancora meno la democrazia nell’educazione. I genitori non devono essere democratici, devono essere giusti, che è completamente diverso. E i padri dovrebbero essere dei giudici giusti. Ora, abbiamo già parlato nei nostri post di supermamme e superpapà e della loro lotta (prima e seconda parte). Vogliamo però sottolineare il concetto. Un recente articolo apparso sul più importante quotidiano italiano ha discusso le conseguenze della mancanza del padre.
E sembrano essere devastanti.
Siamo consapevoli di questo? Stiamo valutando i danni che causiamo ai nostri ragazzi coinvolgendoli in tutte le decisioni, rifiutandoci di imporre loro le nostre decisioni? Non riguardo il loro futuro, ma su quello che devono mangiare, quando devono andare a letto, dove devono dormire, quanto possono divertirsi con i videogiochi o guardare la TV? Abbiamo davvero rinunciato al nostro ruolo di educatori per una confusa interpretazione di giustizia che non è per nulla democrazia?
Quale potrebbe essere la soluzione a questo problema? Si tratta di un problema solo italiano o è comune ad altri paesi?
Fateci sapere che cosa sta succedendo nella vostra cultura in modo che possiamo condividere idee per le soluzioni.
Italy is facing a severe deficiency: fatherhood is missing.
We hope this is not a global problem, so I’d like to collect your opinion about.
Are fathers really denying their role? Are they withdrawing to their responsibility chased by supermoms?
Let’s state clearly: moms are tougher. This is clear.
And we start believing that stuff of equality is a bad trick. As Costanza Miriano claims straightly in the chapter named Antonio, in her book Sposati e sii sottomessa, the even condition that must be searched is dignity not evenness. We do have different roles: dads cannot compete with moms in nursing (accudimento), we are not able to. We can change diapers, we can drive baby buggies, but these are jobs not roles. Our role is to set rules, to show what is right and what is wrong, to exert authority and to teach it. Please, let us do it! Do not prevent us from exposing kids to the word.
We do not love authoritarianism, we do love even less democracy in education. Parents must not be democratic, they must be righteous, which is completely different.
And fathers should a righteous judges. Now, we already discussed this in our posts about wondermoms and superdads and their fight (part one and part two). We want though to stress the concept. A recent article appeared on the most important Italian newspaper discussed the consequences of the father’s absence. And they seems to be devastating.
Are we aware of this? Are we considering the damages that we causing to our kids involving them in any decisions, refusing to impose our decisions? Not about their future, but about what they have to eat, when they have to go to bad, where they have to sleep, how much they can play videogames or watch tv? Have we really declined our education role for a confuse understanding of righteousness, which is not at all democracy?
Which could be the solution to this problem? Is this only an Italian issue or is common to other countries? Please tell us what’s happening in your culture so that we can share ideas for solutions.
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martedì 22 marzo 2011
Mastering time - Governare il tempo
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giovedì/Thursday march 24th
L’importante è studiare. Di continuo. Avere una mentalità di studio, di approfondimento. Leggere e non solo libri, ma la realtà stessa per capire. Crediamo che questo sia uno dei compiti primi dei genitori. Specie in questo mondo dinamico, del quale abbiamo appena parlato.
E’ leggendo un libro nuovo, geniale nella sua semplicità, ancora di più nella sua provocazione –stiamo parlando di Sposati e sii sottomessa di Costanza Miriano- che ci è venuta l’idea per questo post. Tra le pieghe di altri interessantissimi argomenti l’autrice sostiene che le donne, e mamme più in generale, si fanno travolgere dall’azione di accadimento da perdere, di frequente, di vista il senso di ciò che fanno.
Non è un problema solo delle mamme. Secondo Goldratt è il problema del management di oggi: sarà per la difficoltà di delega, sarà per lo schiacciamento sull’istante che sfugge, ma facciamo fatica a gestire il tempo e le attività in esso.
Quindi un breve ripasso di due concetti chiave per aiutarci a capire che non tutto va fatto e soprattutto non tutto adesso: urgenza e importanza.
Niente di nuovo quindi? Forse. Un suggerimento: capire bene che cosa sono queste due cose. E per l’urgenza è facile. E’ funzione, direbbe un matematico, della scadenza di tempo. Una cosa è urgente quando… scade. E questo è un elemento ben visibile: una lancetta che scorre veloce verso la sua destinazione, come in un film thriller.
E l’importanza, di che cosa è funzione? Che cosa misura l’importanza?
Le conseguenze. Di fare o non fare.
Quindi una cosa è tanto più importante tanto maggiori possono esserne le conseguenze.
Certo bisogna fermarsi un attimo a pensare e a valutare. Se questo ci può aiutare da dare le priorità e vivere con meno stress e più felicità, vale la pena.
Che cosa ne pensate? Che cosa fate per gestire le vostre priorità?
English version
We have to study: that’s important. Always keep this attitude: to improve, to deepen. Read books and much more: read reality, situations, facts. This is one of the duties parents have to consider. Especially in this dynamic world, as we have recently considered .
It was reading a new stimulating book, unfortunately not yet traduced in English (if you can read Italian here you can find more about) that we got the idea for today’s post.
Costanza in her book suggest that women, and particularly moms, tend to be overwhelmed with things to do, to take care of those they love, and sometime –let’s say often-they are so concentrated in what they are doing, so meticulously and quickly, lost the meaning of what they are doing.
That’s not just a moms’ problem by the way. Goldratt says that this is the main problem of management, which can be inducted by will of control and pressure of the elapsing time.
That’s why we would like to suggest and easy way to evaluate our deeds considering urgency and importance.
Now what? It that easy? Nothing new then. Perhaps. Or perhaps we can consider the true meaning of this words… from a mathematician point of view: we mean, which is the independent variable that determines the value of urgency and importance?
For urgency it’s easy: deadlines. And you can easily see deadlines: like an axe cutting our time.
But what about importance? Which is the independent variable determining importance?
Our suggestion: consequences. Something can be more or less important, relevant, following the consequences of action or inaction.
We have to stop and think before doing or not doing to understand which is the true vale of our efforts: does it worth them? We do believe this can help us and relieve our stress.
What do you think? What are you doing to master time?
Tweetvenerdì 18 marzo 2011
Are digital kids different? La generazione digitale
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martedì/tuesday march 22nd
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Giuseppe Romano e Stefania Garassini sono due brillanti giornalisti che dovrebbero essere inclusi nella lista dei primi ad aver studiato e parlato saggiamente delle nuove tecnologie fin dagli anni '80, con una particolare attenzione per l'impatto dei videogiochi sul mondo di bambini e adolescenti.
Dal momento che abbiamo scoperto che oggi il mondo virtuale, il fattore IT e Internet hanno implicazioni non solo sulle nostre vite, ma anche sulla struttura di pensiero dei nostri ragazzi, che sono stati definiti la generazione digitale, è stato naturale intervistare Giuseppe chiedendo lui di aiutarci a sviluppare più consapevolezza, e speriamo anche saggezza, per la comprensione e il modo di gestire questa nuova situazione, che può a volte spaventarci così tanto da portarci a rifiutare il lavoro di approfondimento della sua influenza sulla formazione e vita dei nostri figli.
1) Qual è lo scopo del vostro blog Digital Kids (http://digkids.wordpress.com/)?
Su Digital Kids Stefania Garassini e io ci preoccupiamo di fornire informazioni e consigli a genitori e insegnanti che avvertono il disagio di confrontarsi con i nuovi linguaggi legati alle tecnologie digitali, ma vogliono comunque fare lo sforzo indispensabile per accompagnare i più giovani.
2) Ma questa generazione digitale è davvero diversa da quelle precedenti?
Moltissimo per quanto riguarda le modalità di apprendimento. Fino a vent’anni fa l’alfabetizzazione era un fatto graduale, lineare e accompagnato; oggi è multicentrico, autogestito e sottoposto a un diluvio di immagini e di parole “per adulti”.
3) In quale modo i videogames e internet hanno cambiato il modo di ragionare o addirittura di vivere dei ragazzi?
Sta succedendo tuttora: dobbiamo ancora misurare l’effetto dei territori “sociali” che si svelano nei social network, nei mondi online dove si gioca e ci si incontra, nelle relazioni stabilite e mantenute via smartphone.
4) Videogames: sono un aiuto o un pericolo per l'educazione?
Il pericolo vero è l’ignoranza, sia quando porta al pregiudizio e alla diffidenza, sia quando invece accetta distrattamente di tutto. Un altro pericolo è la solitudine del bambino e del ragazzo. Se ha chi gli vuol bene e gli sta vicino, niente è pericoloso.
Detto questo, i videogames sono vari e stimolanti esattamente come i libri e i film. E sono interattivi, chiamano a svolgere un ruolo di protagonista e sollecitano la partecipazione attiva.
5) Oltre alle implicazioni sul modo di ragionare, di comunicare, di stabilire relazioni, il mondo digitale ha implicazioni anche sull'etica, sul senso della verità?
Ha enormi implicazioni anzitutto sulla realtà della vita. È illusoria la distinzione che molti fanno tra “vita reale” e “realtà virtuale”. La realtà è una sola e le azioni che compiamo ci accompagnano sempre, col loro carico di bene e di male. C’è grande responsabilità personale in ciò che facciamo e subiamo in rete. Ma questo non l’abbiamo capito, altrimenti su internet non ci concederemmo azioni che di norma riteniamo inaccettabili: per esempio gente “per bene” scarica serenamente – cioè ruba – film, giochi, software. O insulta, mistifica, violenta.
6) Ci puoi segnalare applicazioni, giochi on line, videogames che non solo le famiglie non devono temere ma che anzi possono essere d'aiuto?
Una fra tutte: “Art Academy” per DS Nintendo. Un corso di pittura in cui si è guidati a capire i segreti del pennello e dell’arte. L’Accademia di Brera lo usa per visite guidate in cui si “entra” nei quadri, grazie alla telecamera della console.
Per altri consigli frequenti e puntuali suggerisco anche il mio blog Family game su Famigliacristiana.it:
7) Ci puoi segnalare i 3 migliori post, del vostro o altri blog, su questo argomento?
Su questi temi consiglio:
e, da Family Game,
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English version
Giuseppe Romano and Stefania Garassini are two brillant journalist that should be included in the list of the first ones to study and wisely talk about the new technologies since the 80’s, with a special attention to the impact of videogames into the children’s and teens’ world.
Since we have discovered nowadays that the virtual world, the IT factor and the Internet have much more implications not just on our lives but even in the thinking structure of our kids, who have been defined the digital generation, it was natural to interview Giuseppe asking him to help us to develop more awareness, and we also hope wisdom, on understanding and dealing with this new situation, than can sometime frighten us so much to decline the job of mastering its influence in our kids’ education and life.
1) Which is the goal of your blog Digital Kids?
In this blog we strive to provide clues and information to parents and teachers who, while don’t feeling at easy dealing with the new languages inducted by the digital word, nonetheless are seriously committed to education.
2) Do you really think digital kids are different from the previous generations?
Yes they are: dramatically in the way the learn. Till twenty years ago literacy was a gradual process, linear and leaded: nowadays it’s multicentre, self-controlled, and what is worst flooded by images and words targeted to adults.
3) In which way videogames and the Net changed the way of thinking and even living of the kids?
Actually it’s happening: we do still have to measure and evaluate the effect of the “social countries” that are revealed in the social network, in the on-line world where you play and meet new guys, in the relations build and kept by smartphones.
4) Videogames: are they an opportunity or a danger for education?
The true danger is ignorance: it could bring you both to prejudice and suspicion, than to an uncontrolled and unlimited acceptance. Another great danger is the solitude: the kids need someone near them to play with them. Then nothing can be dangerous. Having said that I should add that videogames can be manifolds and stimulating like books and movies can be. And they are interactive, so call you to be an hero and call to action.
5) Does the digital world impact also the moral sphere, distorting the sense of truth?
It has strong and profound implication on the real life. It’s just an illusion the difference that someone uses to do between real life and virtual reality. Reality is just one and any action we perform follows us with its moral implications, with its burden: evil or good. We have a great responsibility for what we do and what we suffer in the Net. And we didn’t understand that, otherwise we won’t do something the usually we want consider totally unacceptable, like stealing (downloading film, games, software) or insulting, mystifying even being violent.
6) Could you suggest us on line games, videogames or applications that families can trust and that even be an help to parents?
My preferit one: “art academy” for DS Nintendo. It’s a training on painting where you learn all the secret of art. The famous Brera Academy uses it to guide visitors and let them “walk into” the paintings. For other suggestion let me recommend to read frequently my blog Family game here: Family Game
7) Could you prompt us your three best post on this subject ?
These are my four suggestions:
Digital kids e digital parents: chi sono gli immigrati digitali?
Come Internet cambia il nostro cervello (e quello dei nostri figli)
1) Which is the goal of your blog Digital Kids?
In this blog we strive to provide clues and information to parents and teachers who, while don’t feeling at easy dealing with the new languages inducted by the digital word, nonetheless are seriously committed to education.
2) Do you really think digital kids are different from the previous generations?
Yes they are: dramatically in the way the learn. Till twenty years ago literacy was a gradual process, linear and leaded: nowadays it’s multicentre, self-controlled, and what is worst flooded by images and words targeted to adults.
3) In which way videogames and the Net changed the way of thinking and even living of the kids?
Actually it’s happening: we do still have to measure and evaluate the effect of the “social countries” that are revealed in the social network, in the on-line world where you play and meet new guys, in the relations build and kept by smartphones.
4) Videogames: are they an opportunity or a danger for education?
The true danger is ignorance: it could bring you both to prejudice and suspicion, than to an uncontrolled and unlimited acceptance. Another great danger is the solitude: the kids need someone near them to play with them. Then nothing can be dangerous. Having said that I should add that videogames can be manifolds and stimulating like books and movies can be. And they are interactive, so call you to be an hero and call to action.
5) Does the digital world impact also the moral sphere, distorting the sense of truth?
It has strong and profound implication on the real life. It’s just an illusion the difference that someone uses to do between real life and virtual reality. Reality is just one and any action we perform follows us with its moral implications, with its burden: evil or good. We have a great responsibility for what we do and what we suffer in the Net. And we didn’t understand that, otherwise we won’t do something the usually we want consider totally unacceptable, like stealing (downloading film, games, software) or insulting, mystifying even being violent.
6) Could you suggest us on line games, videogames or applications that families can trust and that even be an help to parents?
My preferit one: “art academy” for DS Nintendo. It’s a training on painting where you learn all the secret of art. The famous Brera Academy uses it to guide visitors and let them “walk into” the paintings. For other suggestion let me recommend to read frequently my blog Family game here:
7) Could you prompt us your three best post on this subject ?
These are my four suggestions:
Digital kids e digital parents: chi sono gli immigrati digitali?
Come Internet cambia il nostro cervello (e quello dei nostri figli)
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