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sabato 16 aprile 2011
Intervista a - Interview with Gloria Bevilacqua
Gloria Bevilacqua è molte cose, tutte interessanti e tutte così belle che vale la pena dedicarle dello spazio in questo nostro blog che parla di famiglia e della fatica -deliziosa, dovuta, generosa, ricca, ma sempre fatica- dell’educazione.
Autrice di studi di rilievo, come questa ricerca alla quale ha collaborato, attiva su internet in più blog –da segnalare questo pezzo sulla conciliazione tra vita privata e vita professionale- Gloria è anche…. No, non anticipiamo nulla, chiediamolo direttamente a lei
Ci puoi descrivere la tua attività?
Esercito la professione di psicologa da 10 anni, mi occupo di interventi di consulenza organizzativa e in parallelo di psicoterapia ipnotica.
Da quando è nata nostra figlia Gaia - nel 2009 - io e mio marito Enrico Lorenzi abbiamo fondato AttivAzione, uno studio associato di Psicologi. Ci proponiamo di fornire strumenti e consulenza per attivare e irrobustire le risorse e le capacità inespresse delle persone. I nostri interlocutori sono prevalentemente organizzazioni ma abbiamo mantenuto un piccolo spazio dedicato all’attività clinica e quindi agli individui.
Oltre ai classici ambiti psicologici ci siamo appassionati alla conciliazione tra privato e professionale: bilanciamento lavoro-vita privata, pari opportunità, benessere organizzativo, gestione del tempo e dello stress, gestione del ruolo professionale e personale, efficacia organizzativa e sostenibilità ambientale.
In pratica stiamo perennemente in bilico al confine di ambiti e mondi differenti, creiamo interconnessioni e ponti: lavoro entusiasmante e mai definitivo!
2) che tipologie di persone o famiglie o organizzazioni generalmente si rivolge a voi?
I nostri interlocutori sono prevalentemente organizzazioni che hanno bisogni legati alla gestione delle persone che lavorano per e con loro. Grazie agli interventi formativi possiamo confrontarci direttamente sia con i referenti aziendali sia con i collaboratori, in contesti di apprendimento e cambiamento, a volte voluto più spesso solo necessario.
Quello che sperimentiamo in azienda non è poi molto distante da quello che le persone portano in prima persona nella stanza di terapia: si può trattare di obiettivi nuovi da raggiungere o di insoddisfazione per la propria vita, in entrambi i casi un cambiamento diventa necessario e indispensabile.
Il fil rouge, a prescindere dai contesti, è il bisogno o il desiderio di cambiare qualcosa di piccolo o grande nella propria vita, con tutte le fatiche, le difficoltà, le paure che questo comporta.
3) dal tuo osservatorio che idea ti sei fatta della famiglia oggi: quali sono le sue
preoccupazioni? i suoi problemi?
Non lavoro direttamente con la famiglia ma ne vedo gli effetti e gli strascichi nella vita dei singoli: le persone parlano molto di famiglia, di quello che funziona e ancora di più di quanto non funziona, del desiderio che hanno di formarne una, della fatica che si fa a portarla avanti, delle difficoltà delle fasi di vita, della sofferenza di certi distacchi o separazioni.
Quello che mi stupisce sempre è che spesso questo argomento viene trasformato in gossip privato senza che le persone sappiano di poter fare attivamente qualcosa per stare meglio anche in famiglia: si pensa semplicemente che le cose vadano così e non possano andare diversamente. Le stesse persone che sul lavoro si preparano, studiano, si impegnano, provano strumenti e strategie per migliorare la propria professionalità in ambito privato e famigliare si lasciano vivere.
E spesso si confrontano con il cambiamento quando è già diventato un problema.
4) qual è la causa di questi problemi secondo te?
La sensazione è che le persone e le famiglie non utilizzino pienamente gli strumenti mentali e concreti a disposizione nella nostra epoca e cultura anche per la sfera privata.
Nonostante abbiamo tantissime possibilità a disposizione spesso le persone non sono sufficientemente allenate a scegliere, spesso lo fanno in modo inconsapevole senza conoscere i meccanismi e i valori che li portano in una determinata direzione.
L’atteggiamento di “andare avanti a testa bassa” poteva andare bene quando il mondo intorno a noi restava stabile e prevedibile, ma la realtà in cui viviamo è complessa e liquida, diventa necessario divenire consapevoli dell’esterno e contemporaneamente dell’interno, in ogni momento.
La particolarità è che il mondo esterno si fa sentire con una quantità elevata di attività e stimoli e spesso non viene dedicato tempo ed energia sufficiente a definire l’interno, a capire se quello che stiamo facendo è ancora la cosa migliore per noi o se va modificata, se siamo soddisfatti e lo sono le persone a cui vogliamo bene, se abbiamo chiari i nostri obiettivi e stiamo facendo qualcosa per raggiungerli.
Spesso siamo distratti e ricerchiamo l’intrattenimento, ma -se ci fermiamo un istante a pensare- sappiamo bene che non ci porterà una solida soddisfazione di noi, della nostra vita e della nostra famiglia.
5) quali sono invece i punti di forza della famiglia oggi?
Le persone e le famiglie oggi hanno tantissime possibilità realmente a disposizione: tante informazioni, tanti strumenti e varietà di ogni cosa.
L’abbondanza con cui ci confrontiamo quotidianamente è una risorsa importantissima che va ovviamente indirizzata in base al nostro benessere immediato e a quello a medio-lungo termine.
Certo scegliere può essere difficile ma non è una fatica neppure lontanamente paragonabile a quella di chi vive nell’impossibilità e nel bisogno.
6) chi o quali istituzioni possono aiutare realmente la famiglia oggi?
Per me è una domanda difficile: lavorando con le persone credo che le possibilità siano tutte in mano al singolo, è il primo che deve prendersi la responsabilità della propria vita e fare in modo di viverla nel modo migliore per lui. Il vero punto di svolta è rendersi conto che noi, il nostro modo di affrontare la vita, le emozioni che ci accompagnano fanno davvero la differenza.
Certo il contesto sociale ed economico può dare supporti concreti importanti ma i cambiamenti più importanti e solidi sono quelli interni, non certo quelli voluti per decreto o legge.
7) tre consigli per crescere una famiglia sana e serena
Non amo molto dare e ricevere consigli: sono sempre centrati su chi li dà e poco su chi li riceve! J
Se penso a cosa è utile a me quotidianamente nel mio percorso mi vengono in mente questi tre spunti,spero possano essere utili:
Guardare se stessi e gli alti come un infinito tesoro, solo così è possibile scoprire nuove capacità ogni giorno.
Chiedersi spesso e volentieri cosa vogliamo e cosa stiamo facendo per ottenerlo.
Dedicare tempo ed energia alle relazioni importanti: hanno bisogno di nutrimento quotidiano.
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English version
Gloria Bevilacqua is a psychologist and a mom and much more, what you can discover thanks to her Linkedin profile.
What she does is so relevant and charming that we cannot but interview her asking her to describe her wide activity just to introduce herself and her job.
I’m a psychologist since 2001 and my specializations are in organizational consulting and hypnotic psychotherapy.
Since 2009, when our daughter Gaia was born, I founded with my husband Attivazione, an associated team of psychologists whith the aim to provide tools and suggestions to everyone who needs and want to strengthen her/his inner unused talents.
We also work on the area of work-family life balance and other subjects connected to the professional role. This brings us almost always to the border with several different and yet interconnected words: and I believe this is a charming job that enthusiasms me!
Which is the kind of people or families or company who require your help?
Our main clients are companies which have to face problems linked to the handling of people. What we see inside these companies is not to far from what we see while dealing with people in the therapy room: it might be new goals to reach or a huge un-satisfaction for one’s life or something like that, In any case a quick change is required.
The connecting link is the fight against the change: need or desire against fear and fatigue.
From your watchtower which kind of family do you see? What concerns them, whicha re the problems families have to face and solve nowadays?
I do not work directly on families, but of course I can see the consequences of the families issues in the people’s life, people I met during my job I mean. Everyone uses to talk about the family: the one he have or had, the one he want to create, about the challenges, the pains and so on.
What bother me is the fact that this subject is often transformed in a private gossip,, a continuous complaint while actually people can do a lot to change situations . It’s like people believe that everything is fixed and they can’t change the destiny.
The same people that to improve their professionalism uses to study, to strive for learning, do not put the same efforts to improve their family life. It’s like they… let live.
Which could be the root cause?
My idea is that people tend not to use all the power of their brain and soul for their private life. They may, and actually, have a lot of talents and resources which tend to stay idle whe considering the family problems.
People seem unable to choose, although we have a lot of options: they are not used, neither trained to chose, and since we cannot live without making choices, they end up to choose unaware of the consequences of what they are doing, unable to tell which are the values they should lead them.
It’s no more the time of unaware decision, the time of “live and let live”: the liquid complex changing world in which we do live requires wisdom and awareness. It imposes them I have to say.
On the other side which are the strenghts of the family?
I can’t tell one, there are so many hidden inside each person and family that are just waiting for awaken…
Who can help the family nowadays?
It’s a difficult question. Based on my job I believe that every single person has the power to change the situation around, if she/he understands that the power of changing lies inside her/him.
Please, give us three suggestions for rasing an happy family
I hate suggestions because usually they are focused on our personal experience and not on the needs of the person to whom the hints are provided. Having said so, and due to your peaceful insistence, thinking of what helped me I can say:
1. Look at yourself and other people as if you all were an endless treasure: that the best way to discover new resources every single day
2. Ask yourself, very often: what Do I want and what am I really doing to get it?
3. Spend time to nurture important relations: they do really need daily nourishment
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