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lunedì 3 gennaio 2011

I cinque linguaggi non bastano - Five love languages? Not enough!

Prossimo post Next post Friday/Venerdì 7 gennaio 2011

Scroll down for English version



Diciamolo senza paura: i cinque linguaggi dell’amore non bastano. 
Non che ne serva un sesto. Non è questa la soluzione al problema. Il conto corrente emotivo? Bella intuizione, grande applicazione. Non basta comunque. Fatti e non parole? Non basta.

Ne abbiamo avuto la conferma preparando la prossima sessione del percorso che stiamo tenendo a Lugano quest’anno. La sfida è costruire una storia partendo da un telefilm o da un film, una storia che parli di educazione, che permetta di vedere la comunicazione in atto e decidere quale linguaggio usare. Ci siamo imbattuti in Parenthood, un interessante serial tv che parla proprio di famiglia ed educazione e ci siamo resi conto che i cinque linguaggi sono insufficienti.

E allora? Abbiamo sprecato tre mesi parlando di… nulla?
Ovviamente no.

Volevo solo salire di un livello, “andare a monte” se preferite. Tutto quello che abbiamo visto fin qui sono atteggiamenti necessari. Ma non sufficienti. Perché? Perché si tratta di tattiche. Ma ogni famiglia ha bisogno anche di una strategia.

Abbiamo bisogno di un piano, un piano educativo. Per parlare d’amore è necessario scegliere il giusto registro comunicativo, preparare la scena, allenarsi a usare la lingua più adatta… e adesso: quale commedia mettiamo in scena? Quale scopo abbiamo? Quale obiettivo vogliamo raggiungere e realizzare? Ovviamente non stiamo parlando del nostro vantaggio ma quello del nostro interlocutore.

Attenzione: non vorremmo essere fraintesi. Pianificare non significa imporre tirannicamente. Vuol dire mettere i nostri talenti al servizio dell’altro. E questo vale per dei lattanti, dei bimbi, dei ragazzini, degli adolescenti, anche per il coniuge.  E per noi stessi, ovviamente. Il punto è che non possiamo solo agire, anche nel modo migliore, reagendo alle situazioni, è necessario pianificare, o per lo meno avere una direzione d’azione, uno scopo, una stella che ci guidi.

Ma come si può pianificare, che cosa vuol dire, che cosa serve?
1.     Analizzare la situazione:
a.     Raccogliere tutti i fatti: i fatti, non le nostre idee o congetture
b.     Organizzarle in modo razionale
c.      Dedurre le cause prime e le conseguenze problematiche
2.     Identificare i punti di debolezza e quelli di forza della situazione e delle persone coinvolte
3.     Definire quali obiettivi, di miglioramento, possono essere ragionevolmente raggiunti in tempi brevi
4.     Pianificare le azioni necessarie a raggiungere il risultato atteso.

In un film veramente notevole, che tra l’altro vi suggeriamo per una visione in famiglia The blind side, l’acuta professoressa di Big Mike, il ragazzone protagonista del film, si rende conto della sua incapacità di svolgere in modo corretto i compiti in classe per mostrare la sua reale conoscenza. Si accorge anche che, se guidato, può rispondere correttamente in una interrogazione orale. E scegliere questa strada per aiutarlo a cambiare. Ecco un semplice esempio di quello che intendiamo come piano educativo.
Ci rendiamo conto di quale sia l’attuale situazione, e quindi quale dovrebbe essere l’obiettivo prioritario de:

  • La nostra famiglia
  • Ognuno dei nostri figli
  • La nostra coppia
  • Il coniuge
  • Me stesso

Investire tempo per pensarci, e condividere idee, può essere il modo migliore per iniziare questo anno: che ne dite?





English version





Let’s say it: the five languages of love are not enough.
Not that you need a sixth one. That’s not the solution. Emotional bank account? Sharp intuition, great application. Not enough too. Deeds not words? Not enough too.

We were confirmed of this while preparing the next sessions of our cycle of conferences for Lugano. The challenge is to select scenes from a movie or from some tv-serial, talking about education, even in a weird way, and use them to discuss about the five languages and how loving this way can help to solve problems. We felt on Parenthood, a nice tv serial talking about family and education, and… we discover that the five languages are not enough. 

So what? We wasted three months talking of nothing? 
Not at all. 

I just want to take our vision one step further on. Uphill if you wish. All these stuffs are actually necessary but not sufficient. Why? Because they are all tactics. But we need a strategy too.
We need a plan: an education plan. Talking love is necessary to implement the play, to build the best communication stage, but now, what would you play on that stage? Which will be your aim? Which goal you want to reach and fulfill? Not for your benefit, but for hers/his.
Planning does not mean to exert tyranny: just means to use all your talents to help. And that is true for a baby, for a child, for a teen, for a grown kid, even for your spouse. And for your self too. We cannot just act, even in the best situational way, reacting to the situation. We need to plan.

And what do we need to plan?
1.     Analyze the situation
a.     Gather all the facts: facts, not ideas or assumptions
b.     Put them together in a rational way
c.      Deduce causes and issues
2.     Identify then weaknesses and strengths of the situation and the people involved
3.     Define which goal could be reasonably be reached in a short time
4.     Plan actions to reach that goal

 In the excellent movie The blind side, the cute professor of Big Mike notices that he can play at his best if he talks instead of writing, and thus starts examining him in this way instead with class-works. That a very simple example of what we mean.
Are we aware of what is the situation and which should be the priority goal of

  • our family?
  • each one of our children?
  • our couple
  •  our spouse?
  •  ourselves?



Spending time to think about, and share ideas, will be the best way to start this new year…


5 commenti:

Carmen ha detto...

I cinque linguaggi dell'amore hanno un problema: sono solo 5, soffrono cioè di uno schematismo tipicamente americano. Mancano le sfumature, per dirla da docente di una scuola che usa il 51/2 e 5/6 e risulta difficile capire la differenza. Nelle questioni emotive però le sfumature sono essenziali, così come la tempistica. Sostanzialmente sono un tipo che ha bisogno di rassicurazione, ma quando ho bisogno di un regalo extra? Solo a Natale?
E la comunicazione in famiglia, la più bella e la più difficile, perchè va in profondità, ha bisogno di queste sfumature.
Buon anno a tutti
Carmen

Paolo Pugni ha detto...

I cinque linguaggi dell'amore all'italiana sono come gli ingredienti di una torta: a volte servono tutti, a volte ne bastano meno, e vanno dosati in funzione del destinatario.
Per dirla da chimico, con H,O,N,C,S che sono solo cinque elementi, ne fai di molecole!
Per questo concordo con Carmen: la comunicazione in famiglia è molto più bella e colorata.
Ma ci vuole ordine anche nell'arte: l'architettura è anche progetto non solo talento estroso.
Questo quello che intendiamo dire oggi.
Che ve ne pare?

isabel ha detto...

Bellissimo post. La tattica deve essere teologicamente orientata e comunque rimane una tattica, uno strumento non un fine.
La pianificazione di cui parli, Paolo, presuppone necessariamente che tu abbia chiara la meta. Questa spesso noi genitori non l'abbiamo poi così chiara, forse perché implica una riflessione sul senso dell'esistenza, riflessione troppo spesso soffocata dall'azione.

isabel ha detto...

Scusate volevo dire "teleologicamente orientata"...

Paolo Pugni ha detto...

Grazie isabel e scusa per il ritardo nel commento. E hai ragione a dire che dobbiamo pensare prima di pianificare. E' un punto chiave, non sempre chiaro.