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lunedì 4 febbraio 2013
The abolition of education - La guerra tra famiglia e scuola
To reach the Italian version: scroll down -
Which is the role of the
school in the education plan? Does the school have a role to play? How could
families and teachers find a common path for the good of the children?
This seems to be the main
problem of the school system in Italy, maybe in Europe too: and the behavior of
teachers with the pupils is often a good incentive to fights. Parents accuse
teachers to oppress their kids, teachers blame families to prevent them from
doing their job. This
article is a good sample of the battle firing up il bel paese. Who is wrong?
Not my job to find out. But to
suggest some reasoning about the core problem which caused the war.
What is education? Which is
its goal? Could a school just teach or inevitably it also educate, or
manipulate, souls?
The answers comes far behind:
you can read it in the wise and sharp pamphlet written by C.S.Lewis The
abolition of man Professor,
writer, philopsopher, Tolkien’s friend point out very penetratingly the aim of
education “Aristotle says that the aim of education is to make
the pupil like and dislike what he ought. When the age for reflective
thought comes, the pupil who has been thus trained in 'ordinate affections' or
'just sentiments' will easily find the first principles in Ethics; but to the
corrupt man they will never be visible at all and he can make no progress in
that science”. And he also clarifies that any teacher does not just “instruct” his/her
class but (s)he also inspire therefore shape the conscience and the principles
of her/his pupils. Therefore no school can be considered neutral, and this is
the main reason why parents should make a careful choice of the school for
their kids.
The problem in Italy is amplified by the fact that parents seems to have
lost the true meaning of education, the one stated by C.S.Lewis, and the way to
do it: which is not preparing a path for their own kids, but preparing their
children for the path, for any path, for the path they will chose for
themselves and by themselves.
What’s happening around the world? What are your feeling about?
Versione italiana
E’ interessante riflettere sull’articolo apparso di recente sul Corriere della Sera, l’ennesimo che contrappone genitori ad insegnanti e che ha scatenato battaglie infuocate sul web tra coloro che sostengono a spada tratta i docenti, o che prendono posizione per i genitori, senza dimenticare quelli che intervengono per dire. “da me è diverso” o anzi per meglio dire “io sono diverso” nel senso ovviamente di migliore, qualche che sia il ruolo ricoperto.
Non mi interessa tanto discutere di chi abbia ragione o se ci sia qualcuno che non ce l’ha, quanto di esaminare il problema che sta alla radice di questa questione e vale a dire: che senso ha l’educazione e chi la deve orientare.
Perché questo è il punto chiave: a che cosa serve educare? Che cosa vuol dire? E che ruolo ha la scuola in tutto questo? Questa vicenda è chiave perché oggi è saltata l’alleanza scuola-famiglia e le aberrazioni descritte nell’articolo citato come in molti altri ne sono la diretta conseguenza.
Nel suo intervento, che ha avuto luogo durante l’Open Day delle scuole Faes di Milano in novembre, la neuropsichiatra dell’età infantile ed evolutiva Mariolina Migliarese, ha chiesto ai suoi ascoltatori se preferiscono una scuola che si limiti ad insegnare o una che anche educhi.
Domanda provocatoria da un certo punto di vista. Oggi si presume che la scuola abbia come solo compito quello di trasmettere del sapere. Il che è falso. Non è possibile trasmettere solo nozioni senza influenzare sempre gli alunni con una visione personale. Lo spiega benissimo C.S.Lewis, filosofo e scrittore autore del famoso ciclo di Narnia e membro degli Inklings, nel suo bel libro The abolition of man introvabile nella sua versione italiana (qui trovate la sua descrizione, qui qualche citazione e un qui un riassunto – nel link precedente, quello del titolo, trovate la versione integrale del pamphlet in versione pdf) dove con una serie di esempi spiega come l’educazione stia corrompendo l’uomo privandolo della sua capacità di conoscere il bene, il bello e il vero. Se si considera che il testo è del 1943 possiamo comprendere l’attualità del saggio, la medesima di quei libri che parlano della verità sull’uomo.
C.S.Lewis ci spiega anche nel medesimo saggio che cosa sia l’educazione e il suo scopo: “Aristotle says that the aim of education is to make the pupil like and dislike what he ought. When the age for reflective thought comes, the pupil who has been thus trained in 'ordinate affections' or 'just sentiments' will easily find the first principles in Ethics; but to the corrupt man they will never be visible at all and he can make no progress in that science” (Aristotele dice che lo scopo dell’educazione è far comprendere al fanciullo ciò che deve apprezzare e cosa rifiutare. Quanto arriverà l’età della ragione il ragazzo che è stato educato secondo una ordinata comprensione delle cose o secondo "un sentimento ordinato" facilmente scoprirà i primi principi dell'etica, ma per l'uomo corrotto questi non saranno mai visibili e non riuscirà mai a progredire in questa scienza)
Se mettiamo insieme le due cose ci rendiamo conto di quale sia il vero problema del conflitto in atto tra genitori e professori e ne scorgiamo anche la vera radice. Vale a dire l’esaltazione dell’io, anzi dell’ego.
Ma torniamo al punto: per riscoprire non dico la sintonia, ma addirittura la sinergia, famiglia e scuola devono accordarsi sul senso dell’educazione e sui ruoli che tocca ad ognuno di loro, per raggiungere il medesimo scopo.
E devono soprattutto ricordarsi, soprattutto i genitori, che educare non significa dire sempre di sì e spianare tutte le strade. Semmai esattamente il contrario: preparare i figli per il cammino.
Ecco perché personalmente abbiamo scelto le scuole Faes.
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1 commenti:
Grazie del link all'opera di CS Lewis!
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