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sabato 14 luglio 2012
Un eroe di papà... seconda parte
Ecco la seconda parte dell’intervista a Sossy
Manoukian a proposito del libro da lei tradotto sul rapporto tra padre e figlia.
(qui trovate la prima puntata)
(qui trovate la prima puntata)
La paternità è sotto attacco: dall’interno e dall’esterno.
Da fuori perché tutto sembra congiurare per derubare il padre del suo valore e
del suo ruolo, dall’interno perché i padri stessi sembrano aver ormai alzato
bandiera bianca e rinunciato a svolgere il loro compito di educatori. E
l’affermazione che questo dipenda in gran parte dall’aggressività delle madri
che si arrogano la tutela della prole cacciando il marito fuori da questo mondo
dorato che lega strettamente mamma e pargoli, pur avendo fondamento onestamente
mi sembra più un alibi che una causa prima.
Meg Meeker è una
pediatra, oltre che mamma e scrittrice, blogger famosa e autrice di saggi che
vanno diritti al punto. Come questo, Papà sei tu il mio eroe recentemente pubblicato in Italia da
Ares, che spiega l’importanza delle figura paterna
nella crescita delle figlie. Ho chiesto alla traduttrice Sossy Manoukian, di
spiegarci il succo di questo testo. Pubblichiamo qui la prima puntata
dell’intervista.
Che cosa
si aspetta una figlia dal proprio padre?
Si
aspetta quelle qualità di cui lei ha bisogno: forza, coraggio, determinazione, fermezza,
pragmatismo, razionalità e oggettività, incoraggiamento ma anche limiti e barriere
poiché lei può capire il suo valore da quanto il padre la vuole proteggere o le
mette limiti. Voglio anche
aggiungere che una figlia ha bisogno di sentirsi unica e importante per suo
padre, ma questo non significa permetterle di diventare egocentrica. Il
suggerimento che l’autrice rivolge ai padri in questa linea è di aprirle gli
orizzonti al di là di sé stessa e dei suoi talenti. Di aiutarla con delicatezza
a riconoscere i suoi punti di forza e i suoi limiti. Lasciarla sbagliare.
Dimostrarle che non smette di volerle bene anche se sbaglia. Fare in modo che
sappia di valere non solo per quello che fa, ma per quello che è. Ma
soprattutto cogliere l’opportunità di insegnarle una delle cose più importanti
della vita: le persone valgono per ciò che sono, non per ciò che fanno.
Che tipo
di reazione ottiene dalle presentazioni che sta effettuando?
Ciò che ottengo o che desidero ottenere è
incoraggiare i papà e far prendere loro coscienza del fatto che le figlie hanno
bisogno di loro. Lo dice in modo magistrale l’autrice in queste righe:
«Papà, vorrei che ti guardassi con gli occhi di tua
figlia. E non solo per il suo bene, ma per il tuo, perché se riuscissi a vederti
come ti vede lei, anche per solo dieci minuti, la tua vita non sarà più la
stessa. Tua figlia si alza ogni mattina perché ci sei tu. Il centro del suo
piccolo mondo sei tu. Amici, parenti, professori, docenti o tutor influiranno
su vari livelli, ma non formeranno il suo carattere. Sarai tu a farlo. Perché
sei il suo papà. Essere un eroe per tua figlia può sembrarti una cosa di
difficoltà spaventosa, ma in realtà può essere davvero facile. Non c’è bisogno
di una laurea in psicologia per proteggerla e darle insegnamenti su Dio, sesso
e umiltà. Significa semplicemente essere un papà…».
Ci sono
papà a questi incontri? come reagiscono?
Si ci sono papà ma anche coppie. Nei papà vedo
un’aria di celata soddisfazione e sorpresa soprattutto quando parlo del
capitolo: “Cerca di essere l’uomo che lei vorrebbe sposare”! Perché una donna
cerca sempre ciò che le è familiare, cerca quello che conosce e nella misura in
cui un padre ama la figlia, la rispetta ed è onesto, allo stesso modo
riconoscerà queste qualità negli uomini che incontrerà nella sua vita. Inoltre
quando parlo loro dei bisogni di una figlia in quanto donna, cercando di
tradurre ed esemplificare i due codici: maschile e femminile allora nascono i
sorrisi tra il pubblico, perché una figlia si accorge subito quando il papà non la sta ascoltando, ma non avendo ancora fatto il callo, non lo
perdona! Oppure quando parlo dell’immenso aiuto che può dare un padre alle
figlie per uscire dalla spirale emotiva del vittimismo e passare all’azione e a
soluzioni pratiche insegnando a cogliere le sfide, vedo i loro occhi
illuminarsi per il compito di insegnare a combattere.
Ci può
raccontare un episodio, un suggerimento, un dato del libro che l'ha colpita
particolarmente?
Si certo, si tratta del racconto di un papà di
una bambina di sei anni che non voleva più andare a scuola perché la maestra trattava
male gli alunni e di come lui affronta il problema patteggiando con la moglie
che, come tutte le mamme, cerca di togliere la frustrazione alla figlia, mentre
il padre coglie l’opportunità di farla crescere. È interessantissimo vedere in
questo episodio come agiscono il codice paterno e quello materno e di come la
fiducia reciproca col patteggiamento e la complementarietà possono essere
elementi indispensabili nell’educazione. Questo racconto si trova nel capitolo
“Pragmatismo e determinazione: le tue migliori caratteristiche”. Mi ha commosso
vedere come questo papà, nonostante la tenera età di sua figlia di prima
elementare, abbia trovato il modo di insegnarle quella famosa preghiera:
“Dammi, Signore, la serenità di accettare le cose che non possono cambiare, il
coraggio di cambiare ciò che può essere cambiato e la saggezza di distinguere
le une dalle altre”. Sono certa che ognuna di noi possa raccontare con fierezza episodi simili in cui è
stata incoraggiata da suo padre a tener duro.
Tre suggerimenti
ai papà e tre alle figlie per migliorare il loro rapporto
I miei suggerimenti sono tutti nella linea di
rafforzare il legame perché il codice femminile è un codice relazionale e
pertanto si costruisce nel fare insieme.
Primo: trascorrere tempo assieme perché gli
hobby delle figlie sono sempre quelli dei padri che sono maestri nell’appassionare
alle cose più diverse.
Secondo: “resta connesso” nel senso di mantenere
e rafforzare la relazione proprio per non farsi sostituire dalle amicizie
virtuali.
Terzo: mantenere un momento speciale per lei,
nel senso di esclusivo con lei perché alle donne piace molto essere cercata.
Alle figlie mi sento di dire:
Primo: non smettere di chiedere aiuto a tuo
padre senza pensare che non ha tempo, perché il suo miglior investimento sei
tu.
Secondo: quando devi prendere una decisione
rivolgiti a lui perché ha più esperienza di te, poi sarai tu a decidere ma puoi
scoprire orizzonti che tu non riesci a vedere.
Terzo: quando ti fa arrabbiare perché ti mette
dei limiti, ricordati che lo fa perché sei molto importante per lui.
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1 commenti:
dalla Signorina Daniela di
http://www.genitorisulserio.it/signorina_daniela.html Genitori sul serio
interessante! Cari Papà di bambine...leggetela e...se non lo sapevate ancora, prendete coscienza che agli occhi della vostra bambina siete Eroe/Unico Uomo Perfetto di questo mondo!! Ora non montatevi la testa però ;-) Scherzi a parte: avete un ruolo di fondamentale importanza per la futura Donna che è quella bimba che trotterella in casa!
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