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domenica 31 ottobre 2010
Falta de Etica
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Martedì/Tuesday 2 novembre
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Martedì/Tuesday 2 novembre
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All’origine c’è la persona. Che è il cuore della società. Siamo noi. Ognuno di noi. E se non funzioniamo come dovremmo, nulla va bene. In occasione di un incontro con Jorge Luis Borges, nei primi anni Ottanta, alla domanda su quale fosse il segno più forte del secolo che stavamo attraversando, il grande intellettuale argentino rispose: “Falta de etica”, mancanza di senso morale. Trent’anni dopo la situazione non solo non è cambiata, ma è peggiorata. Il sociologo Giuseppe De Rita, intervistato qualche settimana fa dal Corriere della Sera, rincara la dose: «Siamo nell'impero delle pulsioni interiori non più regolabili proprio da quelle norme che da sempre le contenevano. Quindi io posso rischiare la mia vita saltando da un balcone per il gusto di una scommessa e posso anche aggredire chi mi irrita e mi offende. L'unico metro morale sono io stesso. La parola "sregolato" rende bene, "s-regolato", privo di regole. Potrei dire che, in questo senso, siamo diventati tutti un po' matti proprio nell'accezione che si attribuiva un tempo a quella parola. Il matto, in fondo, era colui che rifiutava confini e argini»
Chi ha figli adolescenti conosce bene la difficoltà di trasmettere regole, di far comprendere il valore di quei no, che testimoniano molti autori, aiutano a crescere (Asha Phillips; Giuliana Ukmar; Jesper Juul; Osvaldo Poli). La famiglia fa fatica. Perché spesso è sola a combattere contro questo impero delle pulsioni, questa deriva del soggettivismo. Combatte contro la televisione, contro i cattivi esempi, contro le amicizie, contro la musica, contro la stampa.
E’ importante avere degli alleati in questa battaglia così decisiva per la felicità dei nostri figli.
Noi l’abbiamo trovata nel Faes, una associazione di genitori che gestisce tre scuole a Milano e offre assistenza a molti altri centri scolastici in tutta Italia. E che proprio in questi giorni si presenta attraverso due Open Days, il 6 e il 13 novembre, per far conoscere il proprio sistema pedagogico.
Per noi è stata un’esperienza vincente: grazie all’aiuto offerto da queste scuole alla crescita non solo culturale ma soprattutto umana, grazie alla condivisione del progetto educativo, per noi è stato meno complesso indicare ai nostri figli la strada che riteniamo migliore per lo sviluppo della persona. Ora che sono grandi, la “piccola” di casa è maggiorenne da poco, toccherà a loro fare le scelte che vorranno. Non sappiamo che cammino prenderanno. Magari non quello che auspicheremmo. Di una cosa siamo sicuri: insieme al Faes abbiamo fornito loro molti elementi per poter scegliere in coscienza. Crediamo che questo sia il principale dovere dei genitori.
E voi, dove avete trovato aiuto per combattere questa giusta battaglia?
English version
In the beginning there is the person. Which is the heart of the society. It’s us. Anyone of us. And if we do not behave, nothing works.
During a meeting with Jorge Luis Borges, early Eighty, someone asked the writer which was the most significant feature of the present century. His answer was quick and sharp: “falta de etica”: lack of moral sense.
Thirty years later the situation worsened.
The Italian sociologist Giuseppe De Rita, in a recent interview, is even more pessimistic: “we are in the kingdom of pure instincts now, passions not ruled by the traditional norms. Therefore I can risk my life balconing just for a bet and I can with the same irresponsibility attack someone I don’t like or who offended me. I’m the only master of myself, of morality”.
Those parents with teenagers knows very well the pain of setting rules, to explain the value of these rules, of saying no, as many authors suggest (Asha Phillips; Giuliana Ukmar; Jesper Juul; Osvaldo Poli). We are in pain. Families are in pain.
We are often left alone in this fight for the future happiness of our kids. We have to fight against television, bad models, songs, bad friendships, media.
It is so relevant to find out reliable allies in this war.
Franca and I founded a great support in Faes, a parent association running three schools in Milan and supporting several others in Italy, connected to schools organizations all around the world, in the US too.
For us that has been a true winning experience: thanks to the support given from these schools to the development of our children, not just from a cultural point of view, but what is more important from a human point of view, thanks to a shared educational plan, it has been more difficult for us to show to our children the way that we believed was the best.
Now they are grown –the little one is eighteen- it’s up to them to make their choices. And we do not know which will be their path. Maybe the one we dislike.
What we have for sure is that Faes helped us in providing them a huge number of tools and elements that can help them in making the best choice. We believe this to be the most relevant duty of parents.
Which have been your allies in this battle?
p.s. You want to learn more about Faes? Open days will be a chance. Click here to learn more.
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