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lunedì 1 ottobre 2012
Giovanna Abbiati e l'Istituto Superiore di studi sulla Donna
Imbattersi nell’Istituto Superiore di Studi sulla Donna sicuramente incuriosisce, dato che se è vero che un uomo non riuscirà mai a comprendere una donna, specie la moglie, è anche vero che a progettare addirittura un Istituto non ci aveva pensato ancora nessuno. Scoprire poi che al vertice c’è uno staff di donne guidato dalla spagnola Marta Rodriguez stimola decisamente la curiosità. Ecco la ragione per l’intervista a Giovanna Abbiati Fogliati, vice direttrice, personaggio decisamente popolare in rete, dato che collabora con TED la TV della rete che propone grandi lezioni di grandi esperti, anche in YouTube è presente con diversi video, ve ne propongo qui a distanza di un click uno e due, ed è tra gli ispiratori di un master in scienze della rete e dei media.
Il nostro Istituto
innanzitutto è composto da donne e uomini e questo perché la “misura”
di riferimento è la nostre comune umanità, quella dell’uomo e della donna. Noi pensiamo alla donna come
una vera “forza della natura”, ma è anche vero che nella società sono molte le
circostanze in cui le donne rappresentano i membri dei gruppi più vulnerabili e
quindi vanno protette, noi lo facciamo a livello culturale.
Quale obiettivo si pone l’istituto?
Siamo un Istituto di
formazione accademica che appartiene ad un Ateneo Pontificio. Il nostro sforzo è
quello di formare, ispirare, aprire orizzonti nuovi a donne nuove capaci di essere agenti di cambiamento , ognuna con il proprio talento, nella propria comunità. Lo facciamo
attraverso la formazione di alta qualità e progetti che noi chiamiamo “brain
food” capaci di ispirare e trasformare…sia per uomini che donne naturalmente
Qual è la sua immagine di donna nel 2012?
Una donna che non misuri il
suo successo solo in termini di “posizionamento” sociale, di leadership o di carriera, ma sia felice e appagata delle relazioni
importanti che è riuscita a
costruire nel tempo.
Quale futuro per le bambine di oggi? In occidente e nel resto del mondo
La bambina occidentale dovrà
proiettarsi in un contesto
globale, dialogare con altre culture, non chiudersi in un
modello consumistico e relativista basato sul vuoto, dovrà recuperare una sua
identità cercarla nella ricchezza della nostra tradizione .La bambina del mondo
in via di sviluppo dovrà essere pronta a combattere per i suoi diritti:
istruzione e uguaglianza, prima di
tutto.
Perché la donna va trattata diversamente dall’uomo?
E’ una questione di
funzioni e valori. E’ ancora importante che la donna sia la protagonista della
generazione, educazione crescita della prole? Se questo è un valore importante
per l’umanità e la società, esso va tutelato, valorizzato, protetto con ogni mezzo.
Leadership e femminilità: che cosa differisce dal modello maschile?
Ritengo la parola leadership
abusata. Preferisco definire la
donna “una forza umanizzatrice” nel mondo non ancora del tutto scoperta. La
dedizione, la compassione, l’altruismo, la maternità affettiva, il prendersi
cura dei deboli. Sono forze del mondo, importantissime e indispensabili in
qualsiasi società, e sono forze tipicamente femminili.
Madre e professionista: è possibile trovare una conciliazione?
Assolutamente sì. Penso al
computer, lavorare in casa oggi è possibile e molte aziende sono family
friendly, una dirigente di Microsoft mi ha detto un giorno che le più
importanti decisioni le ha prese in videoconferenza mentre aspettava i figli
alle lezioni di nuoto.
Ci può spiegare meglio il progetto WomanWorldWeb
in che cosa consiste?
Nella creazione di un
centro di eccellenza informatica per donne. Abbiamo notato che le donne sono
sempre più attive protagoniste sul web, molto capaci a creare community. Le
donne che formiamo entrano automaticamente a far parte di un circuito virale in
cui poter condividere progetti comuni, a livello globale e locale. L’inter
connettività fa miracoli!
Quale azioni concrete sono ispirate dal lavoro dell’istituto
In questo momento siamo
fiere di aver coinvolto come docenti Google, Microsoft e Facebook, per la prima volta insieme, per parlare di responsabilità e etica della rete in un
Master sulla Comunicazione che ha attirato l’attenzione di molte realtà del
Terzo settore e della Chiesa.
Che cosa consiglierebbe alle bambine, alle ragazze e alle giovani donne di
oggi per raggiungere la propria felicità?
Credo che nella vita di noi
donne il momento più bello sia
stato quando siamo state innamorate. Innamoratevi veramente, giorno dopo giorno,
se si ama davvero una persona,
credo sia facile capire cosa è bene e cosa è male, facendo il bene, per
amore, si può essere felici.
Alle donne di ieri che cosa rimprovera? Che cosa invece hanno fatto bene
per affermare la loro dignità e i loro talenti?
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