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mercoledì 11 luglio 2012

Quando il papà è un eroe (per le figlie femmine)






La paternità è sotto attacco: dall’interno e dall’esterno. Da fuori perché tutto sembra congiurare per derubare il padre del suo valore e del suo ruolo, dall’interno perché i padri stessi sembrano aver ormai alzato bandiera bianca e rinunciato a svolgere il loro compito di educatori. E l’affermazione che questo dipenda in gran parte dall’aggressività delle madri che si arrogano la tutela della prole cacciando il marito fuori da questo mondo dorato che lega strettamente mamma e pargoli, pur avendo fondamento onestamente mi sembra più un alibi che una causa prima.

Meg Meeker è una pediatra, oltre che mamma e scrittrice, blogger famosa e autrice di saggi che vanno diritti al punto. Come questo, Papà sei tu il mio eroe recentemente pubblicato in Italia da Ares, che spiega l’importanza delle figura paterna nella crescita delle figlie. Ho chiesto alla traduttrice Sossy Manoukian, di spiegarci il succo di questo testo. Pubblichiamo qui la prima puntata dell’intervista.

Ci puoi riassumere in 5 minuti il messaggio del libro?
Il messaggio del libro è far capire in modo accattivante ma senza mezzi termini quanto sia influente la figura del papà per le figlie femmine. L’autrice, madre e pediatra si rivolge ai padri proprio partendo dalla sua esperienza di medico e decide di tracciare una specie di prontuario per aiutare i padri a scoprire il “mistero” delle figlie senza delegare alla madre, che come donna è in grado capire la figlia meglio di lui. Il libro contiene 10 capitoli esortativi in cui l’autrice chiede ad ogni papà di intervenire ricordando loro le qualità di cui noi donne abbiamo bisogno. Cito le sue stesse parole: «Non ho scelto a casaccio attributi di padri: ho osservato e ascoltato le figlie per molti anni e ho sentito quello che dicono di te. Ho parlato a una miriade di padri. Ho letto testi di psichiatria, ricerche scientifiche, riviste di psicologia. L’ho fatto per lavoro. Ma ti dirò che nessun articolo di ricerca, né alcun manuale di patologia né alcuna istruzione può iniziare a cambiare la vita di una ragazza tanto quanto lo faccia in modo radicale una manciata di chiacchiere con suo padre. Niente da fare, poiché dal punto di vista di tua figlia non è mai troppo tardi per rafforzare la relazione con te. Quindi fatti furbo. Tua figlia vuole i tuoi consigli e il tuo sostegno; ha voglia e bisogno di un forte legame con te. E, come sanno tutti i bravi padri, sei tu ad aver bisogno di una relazione profonda con lei. Questo libro ti mostrerà come rafforzare questo legame oppure come ricostruirlo e come sfruttarlo per migliorare la vita di tua figlia e la tua».

Oltre che traduttrice, sei una entusiastica sostenitrice di questo libro, che promuovi con una serie di incontri. Che cosa ti ha fatto innamorare del testo?
Si è vero considero questo libro una bomba di consigli profondamente veri, di riflessioni utili e di storie realmente accadute molto appassionanti nonché commoventi. Inoltre io lo presento in quanto figlia, più che traduttrice, e posso testimoniare quando sia vero il fatto che le nostre convinzioni sono quelle del nostro papà e che le nostre scelte sono sicuramente guidate dalla fiducia paterna. In effetti io ho scelto di studiare lingue e di fare la scuola per Interpreti e Traduttori perché mio padre era convinto che fossi portata per le lingue e la sua fiducia mi è servita da motore. E se è vero il detto che “i libri ti scelgono” questo mio lavoro di traduzione rappresenta un pezzo di puzzle che unisce tante esperienze della mia vita e delle mie diverse attività professionali insieme alla mia condizione di figlia molto somigliante a mio padre.   









Il testo parla del rapporto speciale padre-figlia: perché è così speciale? e lo è davvero?
Si il rapporto col padre è speciale, lascia un imprinting unico. Non è facile spiegare il perché ma penso che sia estremamente legato al nostro codice femminile che è essenzialmente relazionale. Abbiamo bisogno di essere riconosciute, accettate, rassicurate proprio da chi è diverso da noi, paradossalmente è il padre che ci aiuta a costruire la nostra identità femminile. Riprendo le parole così belle dell’invito alla lettura: «le donne hanno bisogno dei loro papà, del loro amore e della loro presenza, della loro fiducia e della loro protezione. Per diventare una donna sicura e capace di scelte libere, la bambina ha bisogno infatti di crescere sotto lo sguardo di suo padre; ha bisogno di sentire che il padre la vede, si accorge di lei, ha stima delle sue capacità e del valore che possiede, non solo come persona ma proprio in quanto donna».

Che cosa sta succedendo ai papà oggi?
Forse questa domanda andrebbe rivolta a loro, ma posso solo dire che non hanno un compito facile perché il contesto culturale è cambiato molto e il ruolo dei padri è stato a lungo marginalizzato arrivando così a delegare alla madre. Ed è proprio qui che questo libro può ribaltare la situazione e far riscoprire che il papà è visto dalla figlia come  il suo eroe, è l’uomo più importante della sua vita, per il semplice fatto di essere suo papà.
Quali rischi corrono le figlie, e la società, dalla diserzione dei padri?
Non penso di essere in grado di rispondere a questa domanda, forse ci vuole il parere di uno specialista, ma penso che l’insicurezza sia il rischio maggiore, non poter avere un punto di riferimento solido, rassicurante che ti insegna a fare allenandoti alla frustrazione per poi poterti guardare con quel tipico sguardo di compiacimento che si manifesta nell’orgoglio di un padre!

La seconda parte dell’intervista verrà pubblicata sabato 14 luglio

3 commenti:

ale ha detto...

ok! lo compro subito. E' stato l'argomento del giorno con mio marito alle prese con due piccole pesti. Grazie del suggerimento

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