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martedì 8 maggio 2012

Teaching fortitude - educare alla fortezza


Next post Thursday May 10th 
Prossimo post giovedì 10 maggio

Testo in italiano qui sotto - 
scorrere per trovarlo - grazie





Is fortitude still worthy nowadays? Should we teach this virtue to our kids? Which will be the best way? Is sample enough?
I took part to a conference on this subject reserved to the fathers of the school where my kids went. About 50 men where there.
First: why just father? Well, maybe because the present Italian society seems lacking of dad power, men are someway running away from their duties. And because fortitude used to be not a male prerogative but a male unavoidable obligation.
What is fortitude? It can be define as the habit to withstand life, to strive for what is good with all one’s strengths.
We were told that fortitude walks on two legs: the defense and the attack. 
Defense means resistance, patience, endurance. The capability to stay motionless and emotionless while everything seems against us. It means stand firm in front of pain and sorrow.
Attack means courage, strive for finding what is good and pursuing it.
Do you agree with this? Do you believe we still need to understand and live this virtue? And therefore teach it to our kids? Because if we believe fortitude is a useful tool we need to coach and train our kids.
And how can we without exposing them to sorrow and pain and harsh situations?
We will talk again, I’d like first to collect your opinion about what I just wrote. Thanks for helping us!

A definition we love of fortitude is the one proposed by the New Catechism of the Catholic Church (§1808) Fortitude is the moral virtue that ensures firmness in difficulties and constancy in the pursuit of the good. It strengthens the resolve to resist temptations and to overcome obstacles in the moral life. The virtue of fortitude enables one to conquer fear, even fear of death, and to face trials and persecutions. It disposes one even to renounce and sacrifice his life in defense of a just cause.



Testo in italiano




La fortezza è ancora una virtù? Dobbiamo insegnarla ai figli? Qual è il modo migliore? L’esempio è sufficiente?
Ho partecipato ad un incontro per soli papà su questo tema, eravamo una cinquantina di uomini che avevano a che fare con le scuole che i nostri figli hanno frequentato.
C’è da chiedersi innanzitutto: perché solo papà? Beh, forse perché alla società italiana di oggi sembra mancare proprio della presenza forte e vigorosa dei papà, un po’ come se gli uomini avessero disertato e fuggissero i propri doveri. O forse perché la fortezza dovrebbe essere una virtù non dico prerogativa, ma irrinunciabile per un uomo.
Ma che cosa è la fortezza? Può essere definita come la virtù che affronta la vita, che lotta per ciò che è bene con tutte le proprie forze.  Ne parla ad esempio Josef Pieper in un suo mirabile saggio ricordato da questo articolo di Franco Manzoni.
Nell’incontro citato ci è stato chiarito che la fortezza è virtù che ha bisogno di due gambe per correre: la difesa e l’attacco.
La difesa vuol dire resistenza, pazienza, sacrificio. La capacità di resistere e restare saldo, senza cedere all’emotività, di fronte a ciò che ci viene addosso: sopportare dolore e sofferenza.
L’attacco significa coraggio e lotta per capire che cosa è bene e per perseguirlo con tutte le nostre forze.
Siete d’accordo? Ritenete che si debba darsi da fare per insegnare questo atteggiamento ai figli perché è necessario ed utile comprenderlo e viverlo? Siamo consapevoli che se questo è vero, allora insegnare la fortezza significa esporre i nostri figli alla fatica, al dolore, all’amarezza, al dispiacere. Alla ferita.
Ne parleremo ancora, prima però ci farebbe piacere avere il vostro parere, il vostro punto di vista.


Una definizione che amiamo della fortezza e quella proposta dal Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica (§1808) La fortezza è la virtù morale che, nelle difficoltà, assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene. Essa rafforza la decisione di resistere alle tentazioni e di superare gli ostacoli nella vita morale. La virtù della fortezza rende capaci di vincere la paura, perfino della morte, e di affrontare la prova e le persecuzioni. Dà il coraggio di giungere fino alla rinuncia e al sacrificio della propria vita per difendere una giusta causa.

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