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giovedì 5 gennaio 2012

Suzanne Remington





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Sono tempi duri anche per le mamme. E in questi ultimi dieci anni del nuovo millennio, che era stato immaginato brillante e magnifico e invece è stato abbastanza duro, abbiamo avuto tante difficoltà che potremmo definirci felici di essere sopravvissuti alla prima decade e di essere entrati in una nuova. Siamo sempre sorpresi dalla creatività e forza della mamme che vogliono cogliere delle opportunità costrette dalla crisi a reinventare la loro professionalità senza rinunciare alla maternità. Questo è stato il caso di alcune delle mamme che abbiamo intervistato in questo mese ed è il caso di oggi.
Suzanne Remington ha perso a metà 2008 il suo lavoro presso un’azienda del settore manifatturiero. Dopo aver cercato a fatica un nuovo lavoro e aver passato un’intera estate a casa con i figli si è accorta di quanto le fosse piaciuto stare con loro, giocare, imparare e crescere insieme.  Così ha deciso di dedicarsi completamente ad un’attività in proprio che aveva solo iniziato, “The Boy’s Store”, affiancato all'omonimo blog.
Oggi è orgogliosa di possedere uno dei pochissimi negozi online rivolti esclusivamente ai bambini e ai ragazzi. 



1     Sei una mamma che lavora da casa: perché hai fatto questa scelta, e quali ne sono i vantaggi?
Non sono io ad aver scelto di lavorare da casa, è stato il lavoro da casa che ha scelto me. Ho iniziato la mia attività mentre lavoravo a tempo pieno per un’azienda del settore manifatturiero pensando che sarei stata in grado di lavorare da casa quando i miei figli sarebbero stati adolescenti, così da poterli aiutare nelle difficoltà degli anni della pubertà. Sono stata uno dei milioni di americani che hanno perso il lavoro a partire dalla metà del 2008. Dopo aver lottato per trovare un lavoro e aver passato un’intera estate con i miei figli mi sono resa conto di quanto mi fosse piaciuto stare con loro, giocare, imparare e crescere insieme. Così ho deciso di dedicarmi a far crescere Ia mia attività per riuscire a mantenere una relazione così stretta con loro. Io amo il mio negozio, specialmente l’interazione con i miei clienti, ascoltare le avventure con i loro ragazzi. Il negozio mi consente di avere la flessibilità di fare volontariato a scuola, di andare a fare viaggi con i miei figli e di essere a casa quando ci sono loro. Nessuna fretta al mattino per poter correre a lavorare 8 ore per qualcun altro e perdere tutti i momenti speciali delle loro vite.

1.   Quanto è stato difficile creare una tua attività in proprio?
Trovare qualcosa di adatto sia alle mie esigenze sia alle mie passioni è stata una sfida. Fortunatamente un mio caro amico mi ha aiutato ad arrivare ad una decisione spingendomi delicatamente verso la giusta direzione. Trasformare l’attività in un'impresa di successo era / è una lotta lunga e dura. Noi tutti pensiamo di sapere abbastanza da essere in grado di avere successo. Veniamo a conoscenza di così tante storie improvvise di successo e pensiamo “perché non io, lavoro duro, sono bravo…”  In realtà ci va molto più di questo per aver successo, soprattutto quando l’economia mondiale è in difficoltà. Io sono fortunata ad avere una rete di conoscenze, sia di persona che on line (attraverso i social media) che desiderano condividere con me i loro consigli, suggerimenti, trucchi, successi e mi offrono costante sostegno e incoraggiamento nella mia "avventura".



2.   Quali tipi di famiglie contattanto solitamente te ed il tuo  blog?
Solitamente si tratta di mamme e papà, genitori di maschi, persone che proprio come me sono sono frustrati dalla mancanza nei grandi magazzini di scelte di abbigliamento alla moda per i ragazzi.

3.   Quale genere di preoccupazioni percepisci solitamente nelle famiglie in USA? Questa è una domanda in po’ difficile per me che sono nata e cresciuta in Svizzera. Il mio background, curriculum scolastico, esperienze, credenze ed etica sono in realtà svizzeri (tedeschi).  Io ritengo che come americani a volte diamo più importanza agli oggetti materiali che alle relazioni con le persone. Mi mancano i giorni in cui andavo a cena fuori con gli amici e conversavo fino alle prime ore del mattino.  La responsabilità personale a volte è gettata sul ciglio della strada.
4.            Tre suggerimenti che daresti ai nostri lettori come genitori per diventare una famiglia migliore
Passate del tempo con la vostra famiglia; sono le perosne più importanti della vostra vita.  La vita passa così velocemente; potrebbero non esserci domani e vi trovereste a rimpiangere le occasioni perse in cui godere semplicemente della reciproca compagnia. Giocate con i vostri figli, sedetevi e parlate con loro, prendetevi il tempo necessario per conoscerli, resterete sorpresi da quali grandi intuizioni hanno, potrete imparare così tanto da loro se tenete gli occhi e le orecchie aperti. Prendetevi il tempo di scrivere un biglietto a qualcuno se vi ha toccato in qualche modo; vi porterà via solo un minuto e averlo riconosciuto avrà fatto un mondo di differenza. Non abbiate paura di fare qualcosa che non avete mai fatto prima, potrebbe diventare l’”avventura” preferita della vostra famiglia. Soprattutto non perdete occasione per far sapere alle persone quanto significano per voi e che le apprezzate.


Trovate Suzanne anche 


English version





Even moms face hard time. And in these last ten years the new millenium, which was suppost to be bright and magnificent and instead bit harshly, we had so many hard time that we could be happy to have survived the first decade and in the new one
We are always surprised by the creativity and the strengh of mothers who want to catch the opportunity forced by the crisis to reinvent their professionality without giving up their matherhood. This has been the case of several of the moms we interviewed in this month and it’s today’s case.
Suzanne Remington lost her job for a manufacturing company in mid-year 2008. After struggling to find work and spending a full summer at home with her children she realized that loved being with them, playing, learning and growing together.  So she decided to grow her business, The Boy’s Store and also opened a connected blog.
Now she is proud to be one of the very few online shopping destinations exclusively for BOYS. 



1.   you are a work at home mom: why you made this choice, which are the advantages of your choice?
I did not choose working from home, working from home chose me.  I started my business while working full time for a manufacturing company thinking that by the time my children would be teens I would be working from home and available to help them through the difficult years of puberty.  I was part of the millions of Americans that lost their jobs starting in mid-year 2008.  After struggling to find work and spending a full summer at home with my children I cam to realize that I loved being with them, playing, learning and growing together.  So I decided to shift my attention to growing my business to maintain this close relationship.  
I love my store, especially interacting with my customers hearing about their adventures with their boys.  The store allows me the flexibility to volunteer at the school, go on field trips with the kids and to be home when they are.  No rushing in the morning to get the kids to a latch key program just so that I can work 8 hours for someone and miss all special moments in their lives.


2.            how difficult it was to create your own business?
Finding something that suited both my needs and my passion was a challenge.  Fortunately a very dear friend of mine; helped me come to a decision by gently steering me in the right direction.  Making the business a successful venture was/is a long hard struggle.  We all think we know enough to be able to succeed.  We hear of so many “overnight” success stories and think “why not me, I work hard, I am smart…”  It takes so much more than that to succeed especially when the whole world economy is suffering.  I am fortunate to have a network of people, both in my personal and online (through social media) relationships, that are willing share with me their advice, tips, tricks, successes and offer me constant support and encouragement in my “adventure”.   
3.            which kind of families do usually contact you and your blog?
I deal mainly with Moms or Dads, parents of boys, people who just like me were frustrated with the lack of fashionable clothing choices for boys in the department stores. 

4.            which kind of concerns do you usually perceive in the families in the US?
This is a little tricky question for me as I was born and raised in Switzerland.  My background, schooling, experiences, morals and ethics are very Swiss (German).  I have a tendency to think that as Americans we sometimes value material objects more than personal relationships with people.  I miss my days of going out to dinner with friends and conversing in to the early morning hours.  Personal responsibility sometimes is also thrown out by the wayside; we choose to pass laws to make sure everyone knows the government will make sure things are just as they should be, but are they???
5.            three suggestion you can give as a parents to our reader to be a better family
Spend time with your family; they are the most important people in your life.  Life happens so fast; they might not be there tomorrow and you will regret those missed occasion to just enjoy each others company.  Play with your children, sit down and talk with them, take the time to know them, you will be amazed at what great insights they have, you can learn so much from them if you have your eyes and ears open.  Take the time to write a note to someone if they touched you in any way; it only takes a minute and you will have made a world of difference by acknowledging them.  Don’t be afraid to do something you have never done before it might become your family’s favorite “adventure”.  Most of all do not miss a chance to let people know how much they mean to you and that you value them.


You can find Suzanne also 

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