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lunedì 30 maggio 2011

Intervista a/Interview with Anna Talò

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 thursday/giovedì June 2nd
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Anna Talò è un personaggio intrigante. Giornalista e scrittrice, molta attiva sul web, affascina per la profondità dei suoi commenti. Di recente ha pubblicato un libro dedicato alle donne – Meditazioni per donne sempre di corsa- al quale è collegato un blog da non perdere. Dal libro nasce lo spunto per questa intervista.

Da dove nasce l’idea del tuo libro?
E' stata una lunga genesi, nel senso che mi ha sempre affascinato il funzionamento del cervello umano. Spesso siamo sorpresi dalle nostre stesse azioni, senza sapere che - in realtà - sono reazioni a un preciso stimolo. Il cervello è, per buona parte, come un computer: è acritico, e funziona, governandoci, per come è stato programmato. Ci sono gli istinti (di sopravvivenza, di perpetuazione della specie), ma ci sono anche le abitudini che ci permettono di fare tante cose senza stare a pensarci troppo: da guidare a lavarci i denti.
Il guaio è che, per il cervello, non c'è differenza fra rifare i letti e, per esempio, reiterare continuamente modelli di relazioni distruttive. Quando ci chiediamo: "Ma io i fidanzati psicopatici (o le amiche traditrici, o i capiufficio schizzati...) li cerco con il lanternino?" la risposta è, inaspettatamente, sì.
Fino a che non saremo consapevoli di come siamo fatti, saremo schiavi di comportamenti che ci possono danneggiare, come possono danneggiare le persone intorno a noi. Se capiamo il meccanismo, invece, possiamo porvi rimedio.
Poi, dato che mi piace scrivere di quello che conosco e sperimento, ho portato questi concetti nel mondo femminile, per vedere come funzionano per noi e come, eventualmente, correggere il tiro.

Perché le donne sono sempre di corsa?

Perché siamo ancora in un momento storico di passaggio. Se la pari cittadinanza è stata formalmente assodata, non è stata raggiunta anche da un punto di vista sostanziale. Non sono scandalizzata, perché ci vuole molto tempo per trovare un nuovo equilibrio, disegnare nuovi ruoli. Al momento, le donne che lavorano fuori casa - spesso non per inseguire un'ambizione, ma perché avere due stipendi è fondamentale - si sobbarcano anche la stragrande maggioranza delle incombenze domestiche. E' stato calcolato che se gli uomini lavorano 40 anni, le donne 43 e rotti, proprio perché tornano a casa e devono preparare il minestrone per tutti.
C'è anche una ragione più profonda: ci sentiamo rinfacciare così spesso che le donne non esistono più, che sono diventate uomini, troppo aggressive, troppo pretenziose, che se non siamo perfette da ogni punto di vista, ci pare di essere monche.
Io, per esempio, che pure vivo sola in un microappartamento, lo tengo uno specchio; sono brava a cucinare, so fare un rammendo... E' curioso: ma se delegare il pagamento delle bollette alla banca non mi fa sentire in alcun modo carente, se delegassi i compiti casalinghi, mi sentirei in colpa. E senza neppure avere un pubblico (un marito o dei figli) a "giudicarmi"!

Perché la meditazione è una soluzione?

Ci sono fior di studi scientifici che dimostrano come una qualsiasi forma di meditazione sia utile ad abbassare il livello di stress, e a mantenere buona la salute. Ma il titolo del mio libro gioca sul doppiosenso della parola "meditazioni": contiene esercizi molto semplici per rilassarsi nel corso della giornata, o per lavorare al cambiamento di una di quelle brutte abitudini a cui accennavo prima. Sembra una sciocchezza, ma imparare a riconoscere le contratture muscolari delle spalle o della mandibola, come nella "Meditazione del semaforo", è uno strumento per evitare che cronicizzino, con tutti i problemi che ne seguiranno.
Però, una volta che si capisce come funziona, ognuno di noi può trovare la propria strada. C'è chi va a correre, chi prega, chi fa giardinaggio: l'importante è ricavarsi momenti di consapevolezza nel corso di una giornata. Non vivere sempre fuori, ma osservare anche dentro. In questo caso, ho cercato di dimostrare che si può fare persino mentre si lavano i piatti; quindi la scusa "Non ho tempo" non vale più.
Però si tratta anche di riflessioni sulla vita che stiamo facendo, oppresse da aspettative sociali (dovremmo essere eternamente giovani, sexy, al top, perfette, alla moda, toniche, ottime professioniste, madri inappuntabili, mogli, compagne, amanti, amiche... l'elenco è lungo) che ci stanno facendo ammalare. Solo per ciò che riguarda le patologie più tipicamente femminili, negli ultimi anni si è registrato il raddoppio dei casi: parliamo di 6 milioni di donne nei guai, non di bruscolini. Nessuna di noi - e nessuno di voi - potrà mai essere senza difetti.

Quali sono le preoccupazioni delle donne? e le sfide che devono affrontare?

Farcela. Il livello di occupazione femminile, in Italia, è uno dei più bassi a livello europeo; molto spesso le donne si devono accontentare di occupazioni a tempo determinato o parasubordinato perché se rimangono incinte è più facile lasciarle a casa; corrono un rischio doppio di diventare povere, rispetto agli uomini. Questi i dati oggettivi. Aggiungerei dati un po' meno oggettivi, ma che ogni donna potrebbe raccontare: quando il modello di donna con la D maiuscola che ti viene propinato, come dicevo, è quello di una perfezione irraggiungibile, sentirsi sempre in difetto diventa un'abitudine. Una di quelle di cui liberarsi.

Oltre a quello di leggere il libro, al quale mi associo, quali sono tre consigli secchi che daresti alle donne per vivere con più serenità?

a) venire a patti con le proprie imperfezioni, che siano fisiche o di altra natura. Uno studio della Università della California ha dimostrato che ammettere di provare sentimenti negativi serve a renderli meno potenti. Guardarsi in faccia può essere doloroso, ma è utile.
b) sorridere o ridere molto, anche quando non ci pare di averne motivo. Ne parlo nel libro in maniera più precisa, ma è stato dimostrato che atteggiare le labbra a un sorriso finisce con il migliorare anche l'umore.
c) accettare e arrendersi. Lo diceva l'attore Michael J. Fox a chi gli chiedeva come si sopporta la diagnosi di una malattia degenerativa e incurabile come il morbo di Parkinson. Che non significa stare sul divano a fare zapping (Fox ha creato una fondazione per cercare una cura alla sua malattia), ma non ostinarsi a combattere contro i mulini a vento. E' fatica sprecata.





English version



Anna Talò is an extraordinaryl woman. She is a journalist and a writer, and she is very active on the web where her daily comments are intriguing and profound. She recently wrote a book for hectic women from which we took the hint for this interview.

Where did your book comes from?
It’s a long story. I’ve been always puzzled by the human brain and how it works. We are often surprised by our own deeds. That’s because we do not know they are just natural response to a precise stimulus. The brain is actually like a computer: it works the way it has been planned. There are instincts and there are habits. These last ones allow us to act without real conscience.  The problem raises from the fact that the brain cannot distinct facts: cleaning up the table can be the same that going on with the same destructive behaviors that can mess with relationships. So when we are puzzled by the fact that it looks like we are used to find out harmful people, well we have to blaim our brain because… we are actually looking for those people. We need to be aware of ourselves to avoid hurting ourselves.
Why women are always in a hurry?
I believe it depends on our specific historical situations. Even though they work in an office, women want to take care personally of the household. And men uses to attack women saying that they have become like men, that they are aggressive and challenging.  As a consequence we search for perfection. I personally live alone in a very small apartment. I can cook.  I feel no pain in delegating some jobs, like going to the bak, but I feel upset if I have to delegate the housekeeping. And I do not even have husband or kids to blame me for it!

Why do you suggest meditation as a solution to that?
Many studies suggest that any kind of meditation can reduce the level of stress. My joke is that if you can really step out from what you are doing, become aware of what you are doing, you kind find your way to overcome problems.  My book is not just a manual about techniques. It is also a meditation on our life and on the charges that we are facing to fulfill the social expectations that hurt us. None of us could never be perfect! We have to cope with this.

Which are the main issues that women face and which the main challenges?

“We can do it”. Never fail. The level of women occupancy in Italy is one of the lowest in Europe. Women who want to work have often to accept low quality jobs. And with limited employement because they can become pregnant and therefore you need to fire them easily. Thus they are usually poorer than men. These are facts. I can add the sindrom of perfection, as I mentioned before.

Which could be three suggestions you woiuld like to give to our readers?

a)    Cope with your limits.  Understand and be aware of what you really are can help you a lot.
b)   Smile and laugh. Often. Even when you see no reasons. This has a huge impact on your mood.
c)    Give up. This is what Michael J. Fox used to answer to those asking him “how can you handle you disease?”. He did not mean to avoid doing anything, actually he create a foundation to fight Parkinson. What he meant was to avoid fighting ghosts. 








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