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lunedì 7 marzo 2011

The globe trotter families








Prossimo post Next post Giovedì/Thursday 10 marzo 2011

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Con Elena Frigoli esploriamo l'universo della famiglie... giramondo, quelle famiglie che, per motivi di lavoro, hanno sempre la valigia pronta e toccano diverse nazioni in tutto il pianeta. Vero segno della civiltà globale, e non globalizzata, sono fermento a se stesse e alle famiglie che vivono accanto a loro, dato che assorbono e apportano culture diverse, fertilizzando con le ricchezze che raccolgono nel loro
andare le comunità nelle quali si trovano a vivere.
Elena ha un suo personale blog nel quale, attraverso i suoi viaggi e la scoperta delle culture locali, in realtà parla in profondità di che cosa sia la famiglia e quale valore e peso dare all'educazione. Elisabetta Sorci, che abbiamo intervistato tempo fa, la descrive come donna potente nel suo blog e in un commento qui sotto. 


Poiché si parla di sintonizzare tra loro diverse culture, auspichiamo che i nostri lettori di tutto il mondo (sì, abbiamo visitatori anche dalla Corea, dalla Russia, dal Belgio alla Spagna, dalla Svizzera agli USA al Sud America) condividano con noi le loro esperienze, le loro difficoltà, il loro pensiero. 


Sentitevi interpellati uno per uno e dateci il vostro parere, per favore.


Con Elena abbiamo cercato di capire di più questo mondo
ci parli della sua famiglia: quanti siete? Dove avete vissuto in
questi anni di migrazione? Dove vi siete trovati meglio e dove meno bene e perché?

Sono sposata da 7 anni e abbiamo 4 bimbi dai 6 anni ai 18 mesi (3 maschi e 1 femmina). Appena sposati ci siamo trasferiti negli Stati Uniti per 3 anni (vicino a Washington DC e in Pennsylvania). 
Dagli Stati Uniti siamo andati in Thailandia, Bangkok, per altri 3 anni e adesso viviamo in Canada da un anno e mezzo. Ci siamo trovati bene in ogni paese e sempre siamo partiti a malincuore. Ovviamente all'inizio di ogni trasferimento ci é voluto tempo, fatica, energie per ri-adattarci e ri-costruire il nostro nuovo equilibrio famigliare e professionale. Abbiamo trovato lati positivi e negativi in ogni paese,
credo che il luogo perfetto non esiste! Sicuramente ci sono paesi dove per le condizioni presenti la vita famigliare é più promossa e sostenuta e i servizi sono più family friendly, gli orari di lavoro più o meno flessibili, il costo della vita più basso: sono i "developing countries"...  .






Oltre, immagino, ad apprendere più lingue, quali altri aspetti sono potenziati nei figli di famiglie che si muovono spesso tra i continenti?  

I figli, guardando i miei che sono ancora piccoli e figli più
grandi di altre famiglie amiche, hanno il vantaggio di gestire più lingue. Abbiamo avuto anche amichetti che gestivano 3 o 4 lingue a 5 anni. La loro quotidianità é fatta di tanti cambiamenti, per noi ogni 3 anni e fino adesso abbiamo vissuto i vantaggi di questa esperienza:
parlano del mondo come se per loro fosse il giardino di casa, hanno una capacità di adattamento notevole e sanno imparare, attraverso il gioco, le differenze locali. Sicuramente a tutta la famiglia é richiesto una capacità di distacco dalle condizioni di contorno: ogni volta che ci spostiamo, a seconda del paese, si può perdere qualche comodità e ritrovarne altre, senza lamentarsi. Ricordo Edoardo e
Benedetta, appena arrivati in Canada, cercavano il sole, la piscina, il mare, i sandali perché questo era la loro quotidianità in Thailandia.
Il primo inverno canadese é stato pesante, abituati a vivere all'aperto per 3 anni. Nel caso di figli più grandi crescono con percorsi accademici internazionali, spesso di alto livello e al momento del college la scelta accademica verte su Europa, Canada o America.
Sicuramente l'orizzonte diventa più ampio. Per il momento comunque i miei figli sono ancora nella fase in cui l'universo di riferimento é la famiglia!


Parliamo di scuola: che cosa si aspetta dalla scuola una famiglia come la vostra abituata a girare e quindi a modificare il contesto culturale nel quale vive?

Come genitori la scuola é una scelta importante e spesso dipende, nel bene e nel male, dal paese di assegnamento. A volte la scelta é più ampia: si può scegliere tra scuole internazionali con programma americano, inglese, francese o miste. Altre volte la realtà magari é più piccola e c'é una sola scuola internazionale. A seconda delle circostanze, possono esserci anche valide scuole locali se la lingua é
inglese, francese o comunque la lingua che i bambini si porteranno dietro negli anni. Sicuramente cerchiamo una base di background internazionale dove ogni cultura é rappresentata e valorizzata e quindi per i miei figli anche quella italiana; una conoscenza e una esperienza di studenti bilingue; un percorso didattico per i genitori per conoscere il metodo e la grammatica della lingua insegnata (di
solito inglese o francese) perché spesso non é la lingua madre; disponibilità da parte degli insegnanti a incontrare i genitori e lavorare insieme con lo studente/figlio; partecipazione e coinvolgimento da parte dei genitori nell'avventura scolastica dei propri figli. Non per ultimo, la condivisione nella scuola di valori morali.




Culture diverse: che cosa comporta? Quali le sfide da affrontare?


Mentre rispondo ho in mente un'amica che mi diceva sempre: "Tu vai, guarda, osserva come vivono le persone accanto a te, chiedi, non giudicare, prova e piano piano trova il tuo modo di vivere lì, che faccia stare bene te e la tua famiglia". Questa amica ha abitato in Africa, nel Sud Est Asiatico, a New York e ora é in Cina. Le sfide sono tante, l'avventura a volte é da capogiro ma fino adesso per me e
mio marito é stata un'esperienza positiva, personale e di coppia. La sfida più grande, come donna, é accettare di costruire e smontare casa in poco tempo e in contesti sempre diversi. In Thailandia,l'inizio é stato un vero e proprio shock culturale. Cambiare paese, dove i paesi di origine e di arrivo possono essere molto diversi, significa per un certo periodo vivere un po’ confusa, prima di trovare un proprio spazio nel nuovo contesto locale. E sempre significa fare
uno sforzo per cambiare qualcosa di sé, altrimenti é come vivere lontani da casa ma restando a casa (e non riuscire ad essere felici).  
La difficoltà maggiore é ricominciare sempre nuove relazioni, nuove amicizie che richiedono il tempo della condivisione e della conoscenza; ricostruire una nuova mappa del vicinato per muoversi e sentirsi a casa. Come mamma, la sfida più grande é mantenere forti le nostre radici italiane, passando ai figli tradizioni, racconti, vissuti legati alle nostre origini per costruire una cornice ferma e una identità culturale precisa, anche se probabilmente parleranno meglio l'inglese dell'italiano...  
La sfida importante come coppia é crescere nel  confronto con altre famiglie, riconoscere e valorizzare ciò che c'é (e c'é tanto) di bello, divertente e magari più funzionale nelle altre culture e farlo proprio avendo sempre presente chi siamo e chi vogliamo essere noi due. É una palestra che aiuta ad accogliere l'altro senza pregiudizi, arricchendo la propria identità culturale senza perderci.


Girando così tanto avrà trovato nei paesi e nelle culture nelle quali si è trovata a vivere o che ha incontrato in famiglie che ha conosciuto  differenze e punti comuni nell'educazione dei figli: quali sono i valori sempre presenti o comunque fondanti?
Quali sono le sfide più importanti che affronta una famiglia che viaggia così tanto e in che cosa invece ritiene che questa vita sia di aiuto per la famiglia e per l'educazione?

Dal punto di vista dell'educazione credo che i dubbi, le domande, gli argomenti, le difficoltà sono comuni a tutti i genitori: un nuovo fratellino che arriva, l'ordine e la responsabilità nello studio, un equilibrato spazio per lo sport, il tempo per la famiglia, come risolvere i capricci per citarne alcuni. L'amicizia, la condivisione, la lealtà, la generosità, la comprensione, la disponibilità nel far conoscere dettagli materiali ma utili del contesto locale e tanti altri sono valori sempre ritrovati. 
Ho sempre invitato a casa amiche - mom's clubs -  di diverse nazionalità e il desisderio di educare bene i propri figli é comune. Variano i backgrounds di ognuna, é diversa a
volte la chiara consapevolezza dei valori di riferimento ma quando si é in un paese che non é il proprio, cresce anche il desiderio di aprirsi, di condividere e di aiuto reciproco. Questo punto diventa una grande forza per costruire amicizie forti.





Immagino che avrà sviluppato una forte esperienza in blog e siti web  di importanza per la famiglia: può suggerircene alcuni?

Famiglie Felici é stata una grande e utile scoperta formativa- bilingue.
Parentleadership, offre grandi spunti di riflessione.
Viaggio in alto mare  mi piace molto per la grande capacità di scrivere e per i notevoli contenuti.


Può darci tre consigli per crescere una famiglia felice?

Rispondo con le parole della protagonista di "Appuntamento sotto
il letto":
- Una grande dose di amore.
- Un po' di disciplina.
- Un marito che non mi critica mai ( e viceversa)! Critica solo costruttiva.






English version











With the help of Elena Frigoli let’s analyze the world of globe trotter families: those families that, for working reasons, are used (and ready) to pack and move and can travel all around the world.

They can be an icon of the true globalised world and can sustain the growth of our society being vehicles of cultures and values, cross fertilizing families and societies.


Since we are talking of synchronizing cultures we would really welcome, and therefore ask firmly, any comments and experience sharing: this blog is in some way truly international. 


We have, of course, many Italian readers and we have clickers from many other countries: number 2 the US, then Swiss and then even unexpected countries like South Corea, Russia, close to more likely ones: Belgium, Spain, UK, Germany. 


So we’ve got really the opportunity to gather a lot of stories and challenges, won or lost, that can provide nice clues to everyone. 


So please, don’t be shy and tell us something. 


We started asking Elena to describe her family:

I’ve been married for seven years and we’ve got four kids (6years old down to 18 months: 3 boys and a girl). As we got married we moved to the US, where we lived for three year (Washington DC and Pennsylvania). Then we moved to Bangkog, Thailand and finally we came to Toronto about 18 months ago. We loved every place we’ve been and we always left unwillingly. It’ clear that we had to strive to adapt to the new culture, every time we moved, and to realign the family life finding a new balance. It’s hard to chose the best place: what I can say is that there are places where the family life is promoted and sustained and service are more family friendly, while working time more flexible and cost of living is cheaper. I’m talking of the developing countries.






It’s easy to imagine that learning more languages it’s an added value of your way of living. On top, which other benefits do you believe your family, and your kids, got and will get from this… globetrotting?
Our kids, and the children of similar families we met, can surly manage easily several languages: I can talk of 5 years old kids speaking 3 or 4 different tongues. Their daily life is made of so many changes that consider the world their own home, their own playground. They have developed a special ability in adapting and learning, mainly playing, the local specificities. And the all family learnt a lot about… parting. We need to develop such a skill. Every time we move, we will lose some comfort and find new ones, and we have to learn to adapt. I remember that, when we came to Canada from Bangkok,  Edoardo and Benedetta were complaining about sun and sea and the pool. The first Canadian winter was really tough, considering they were used to live in the garden. If I consider their future, or the experience of families with grown up kids, well international studies are a great opportunity.  

Let’s talk about the school: which are the expectations of a globe trotter family?

That’s an important point. We would love to be able to always chose what’s best for us, but sometime the range of possibilities is narrow. When we have the chance to select a school, we  look for several factors, including the preparation of the teachers and of course we look for the values we have built our family on.



Which are the challenges that living in different cultures you have to face?

I can quote a friend of mine who used to say: “Listen, look, watch carefully like people live, ask, don’t judge and slowly and softly find out your way of living there. A way that make you and your family feel comfortable”. She lived in Africa, Far East, New York and at present she is settled in China. There are so many challenges that you can be shocked. My personal challenge, as a woman and a mom, is to dismantle and rebuild home in such small time and very different environment. In Bangkok the impact was really hard at the beginning: a true cultural shock. At the beginning, after you moved, you are indubitably very confused and you have to find out your room in the local context. And you are pulled to change something inside, change your way of being, if you don’t want to live in a bubble, there but not really there and, let me tell you, never happy.
The main challenge in the end is to establish new relationship, new friendships: it takes time. You have to remap the neighborhood and start meeting everyone to feel at home. As a mom, my biggest challenge is to keep alive our Italian roots, forwarding to our kids traditions, histories, cultural identity, even the language although I’m pretty sure they will be able to speak English much better than Italian. As a couple we have to learn to deal with our couples and give values to what they have to share with us: it’s a way to welcome their richness without prejudice.  

Tell us something about education and the differences and similarities you found in all the countries you lived in

All families all around the world share the same concerns and problems, and questions and doubts: a new kid, order and responsibility at school, balance between sports and family time, handling maggots. There are several values I found in each and every culture: friendship, honesty, loyalty, generosity, sympathy, availability. I always sheltered other moms to share the issues and solutions. I believe that globetrotters families end up being more open and ready to ask and share with other families.

You surely developed a huge experience in parenting blog and websites for the family: can you suggest some?
Famiglie Felici was a lovely surprise: bilingual and with good discussions. Parentleadership  offers  great clues and I love Viaggio in alto mare  for the content and the style.






Can you give us three straight suggestions for raising happy families?
Let me answer with Lucille Ball’s words in “Mine, yours and ours”:
-       a huge quantity of love
-       a little discipline
-       and an husband who never criticize (and I promise to never criticize him of course, unless it’s a positive and constructing critique)


9 commenti:

Unknown ha detto...

È LA PRIMA VOLTA CHE SCRIVO, HO 5 BAMBINI E IL TEMPO È POCO... MA VI LEGGO DA TEMPO E DEVO DIRE CHE IL VOSTRO BLOG MI AIUTA A RICENTRARMI, PERCIÒ GRAZIE CHE LO SCRIVETE!!
BELLA QUESTA INTERVISTA, HO SEMPRE INVIDIATO UN PO' QUESTE FAMIGLIE GIRAMONDO, PENSO CHE LA COPPIA E COMUNQUE IL NUCLEO FAMIGLIARE DIVENTI UN IDENTITÀ MOLTO FORTE. IO VIVO NEL LUOGO DOVE SONO CRESCIUTA E IL FATTO DI AVERE VICINO LE NOSTRE FAMIGLIE DI ORIGINE È SICURAMENTE UN VANTAGGIO, MA PUÒ FACILMENTE ESSERE UNA SCAPPATOIA... NON SO SE MI SPIEGO... NON RISOLVO I PROBLEMI IN CASA MIA, CON MIO MARITO /FIGLI HO FRATELLI/GENITORI CON CUI TROVARMI, FARE COSE...MENTRE SE SONO VIA LONTANO LA MIA FAMIGLIA È QUELLA E BASTA, E PERCIÒ LE COSE DEVONO FUNZIONARE, SENNÒ NON HO "CASA". COSA NE PENSATE?
E POI COMUNQUE BELLO IL POTER CONOSCERE CULTURE E PERSONE DI OGNI DOVE!
A PRESTO CAMILLA

Paolo Pugni ha detto...

Buongiorno Camilla e grazie mille di avere lasciato il tuo commento. Un po' tutti invidiamo queste famiglie giramondo e al tempo stesso siamo felici di non dover traslocare ogni 2-3 anni, perché abbiamo radici solide. Ecco, forse invidiamo loro questa capacità di distaccarsi dalle cose, dalle situazioni, sicuramente un dono non comune né frequente.
Personalmente credo che ci sia una ricchezza in tutte le situazioni, dobbiamo solo fare la fatica di scoprirla e tirarla fuori. perché nella nostra vita abbiamo sperimentato che davvero tutto concorre al bene.
Hai ragione quando dici che la vicinanza delle famiglie d'origine può diventare "comoda", ma penso tu sappia bene come sia a volte difficile convivere e gestire queste stesse famiglie di nonni. E se la lontananza aiuta a risolvere tutto nel proprio nucleo famigliare, è certo una perdita di radici. Ognuno può, e credo deve, trovare il bene lì dove sta, dove è stato messo. Dobbiamo averne voglia anche quando non ne abbiamo voglia.
Complimenti per i cinque bambini, ci vuole coraggio oggi e ti ammiriamo molto. Raccontaci qualcosa di loro, se ne hai voglia.
Grazie e a presto
Paolo

isabel ha detto...

Conosco e apprezzo molto non solo il blog di Elena, ma Elena come mamma in carne e ossa, come amica e donna potente (v. Post "donne potenti" a lei dedicato sul mio blog).
Suggerisco di seguire le sue pagine di viaggio perché, a differenza di quello che il titolo del blog potrebbe suggerire, non sono solo cronistoria di famiglia ma riflessioni di una madre che sogna sui propri figli, sul proprio marito, senza dare troppa importanza alle difficoltà lungo il percorso. Ottimista e creativa, bella ed elegante come si vede nella foto, Elena ci regala un esempio luminoso ma concreto di come una famiglia possa essere felice anche in situazioni difficili.

Paolo Pugni ha detto...

Grazie Isabel... hai rimediato ad una nostra carenza.
Provvedo ad inserire nel testo i link che tu hai citato.
Paolo

Elena ha detto...

troppo buona la mia amica Elisabetta che come me e tante altre meravigliose mamme credono che la realta' possa superare i nostri sogni...anche in situazioni e circostanze scomode e fuori dal comune. Concordo con Paolo: ognuna di noi puo' costruire un meraviglioso capolavoro esattamente dove e' e dove sta il centro del suo cuore. Le circostanze, nella vita, cambiano in continuazione. Siamo noi che dobbiamo avere solidi punti di riferimento. Grazie Elisabetta, amica lontana ma presente.E grazie a Paolo per questo prezioso spazio.

Elena ha detto...

Grazie Camilla! Mi piace pensare che ogni situazione che mi accade e' il luogo perfetto per me, per costruire la mia famiglia. Una grande avventura come lo e' ogni famiglia. Non avrei mai pensato di lasciare l'Italia ma per amore....questo e altro!!!!! E' sempre un bilancio: la coppia e' rafforzata ma al tempo stesso manca il quotidiano rapporto dei nipoti con i nonni che tu invece hai. La lontananza, come ogni situazione difficile, ingegna la creativita' per dimostrarsi l'affetto, anche da lontano e sempre e' un arricchimento. Ma tutte le situazioni arricchiscono, quando il cuore e' aperto. In bocca al lupo e complimenti per la big family!!!!

Paolo Pugni ha detto...

Come padrone di casa faccio un passo indietro felice per questa ricca pagina di commenti.
Grazie a tutte voi.
Paolo

isabel ha detto...

Caro Paolo,
Grazie per il riferimento nel testo al mio post. Ti ho pure depistato sul suo titolo effettivo...
Che pazienza e che lavoro dietro il tuo blog! I contenuti, la traduzione in inglese, la partecipazione attiva nei commenti... E' edificante l'amore e la professionalita' che profondi. Ed i frutti, che certamente saranno tantissimi, magari non li saprai mai...
Se mai dovessi scoraggiarti, parliamone!

Paolo Pugni ha detto...

;-) arrossiamo tutti e due...