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giovedì 24 marzo 2011

Is fatherhood missing? Ma il padre è davvero assente?

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 domenica/Sunday march 27th

Scroll down for English version 







L'Italia sta affrontando una grave mancanza: la figura del padre è assente

Ci auguriamo che questo non sia un problema globale, quindi ci piacerebbe raccogliere la vostra opinione al riguardo. 
I padri stanno davvero negando il loro ruolo? Si stanno davvero allontanando dalle loro responsabilità scacciati dalle supermamme? 

Diciamolo chiaramente: le mamme sono più forti. Questo è chiaro. 
E cominciamo a credere che la faccenda dell’uguaglianza sia un brutto scherzo. Come afferma francamente Costanza Miriano nel capitolo Antonio,  del suo libro Sposati e sii sottomessala condizione di parità che va ricercata deve riguardare la dignità non l’uniformità. Abbiamo diversi ruoli: i papà non possono competere con le mamme per quanto riguarda l’accudimento, non ne siamo in grado. Sappiamo cambiare pannolini, sappiamo guidare passeggini, ma questi sono lavori, non ruoli. Il nostro ruolo è fissare regole, mostrare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, esercitare l'autorità e insegnarla. Per favore, facciamolo! Non evitiamo di esporre i bambini agli ordini.
Noi non amiamo l’autoritarismo, ma amiamo ancora meno la democrazia nell’educazione. I genitori non devono essere democratici, devono essere giusti, che è completamente diverso. E i padri dovrebbero essere dei giudici giusti. Ora, abbiamo già parlato nei nostri post di supermamme e superpapà e della loro lotta (prima e seconda parte). Vogliamo però sottolineare il concetto. Un recente articolo apparso sul più importante quotidiano italiano ha discusso le conseguenze della mancanza del padre. 
E sembrano essere devastanti.
Siamo consapevoli di questo? Stiamo valutando i danni che causiamo ai nostri ragazzi coinvolgendoli in tutte le decisioni, rifiutandoci di imporre loro le nostre decisioni? Non riguardo il loro futuro, ma su quello che devono mangiare, quando devono andare a letto, dove devono dormire, quanto possono divertirsi con i videogiochi o guardare la TV? Abbiamo davvero rinunciato al nostro ruolo di educatori per una confusa interpretazione di giustizia che non è per nulla democrazia?
Quale potrebbe essere la soluzione a questo problema? Si tratta di un problema solo italiano o è comune ad altri paesi? 
Fateci sapere che cosa sta succedendo nella vostra cultura in modo che possiamo condividere idee per le soluzioni.








English version 







Italy is facing a severe deficiency: fatherhood is missing. 

We hope this is not a global problem, so I’d like to collect your opinion about. 
Are fathers really denying their role? Are they withdrawing to their responsibility chased by supermoms? 
Let’s state clearly: moms are tougher. This is clear. 

And we start believing that stuff of equality is a bad trick. As Costanza Miriano claims straightly in the chapter named Antonio, in her book Sposati e sii sottomessa, the even condition that must be searched is dignity not evenness. We do have different roles: dads cannot compete with moms in nursing (accudimento), we are not able to. We can change diapers, we can drive baby buggies, but these are jobs not roles. Our role is to set rules, to show what is right and what is wrong, to exert authority and to teach it. Please, let us do it! Do not prevent us from exposing kids to the word.
We do not love authoritarianism, we do love even less  democracy in education. Parents must not be democratic, they must be righteous, which is completely different. 
And fathers should a righteous judges. Now, we already discussed this in our posts about wondermoms and superdads and their fight (part one and part two). We want though to stress the concept. A recent article appeared on the most important Italian newspaper discussed the consequences of the father’s absence. And they seems to be devastating.

Are we aware of this? Are we considering the damages that we causing to our kids involving them in any decisions, refusing to impose our decisions? Not about their future, but about what they have to eat, when they have to go to bad, where they have to sleep, how much they can play videogames or watch tv? Have we really declined our education role for a confuse understanding of righteousness, which is not at all democracy? 

Which could be the solution to this problem? Is this only an Italian issue or is common to other countries? Please tell us what’s happening in your culture so that we can share ideas for solutions. 






6 commenti:

Corie ha detto...

secondo me il cuore della discussione é quando dici: si stanno allontanando scacciati dalle supermamme?

A volte é orgoglio, a volte é vera o presunta lungimiranza, ma noi mamme siamo sempre convinte di sapere qual é il meglio per i nostri figli: perché noi li conosciamo, noi ci stiamo di più, noi andiamo + spesso a colloquio con le maestre etcoetera etcoetera ..
e spesso riteniamo sotto sotto nostro marito un adolescente neanche troppo cresciuto che avrebbe lui bisogno di una brava mamma, come noi lo siamo per i nostri figli
(...)

E forse quello che suggerisce Costanza Miriano è il vero modo di far crescere i mariti: lasciamo decidere a loro, che si assumano loro le responsabilità sui notri bambini: i papà cresceranno in fretta, e saremo tutti più felici.

Elena ha detto...

Successo a scuola mentre io ero in Italia con un figlio malato e mio marito rientrato in Canada con i due figli piu' grandi di 6 e 5 anni. All'uscita da scuola, Benedetta corre incontro al papa' ma inciampa, cade, si rialza ma la testa era un po' messa male e sanguinante. Maestra in panico, compagnetti piangevano, infermiere e preside arrivano. Chiedono a mio marito: "Come sta la bimba?". Mio marito, preoccupato, ma pratico risponde: "Non sta bene. Vado all'ospedale.". "Ma senza sua moglie??". Prima che mio marito potesse rispondere, era' gia' al pronto soccorso (con tre punti in testa). Ha fatto tutto quello che sapeva e doveva fare. Due giorni dopo il preside mi ha fermato: "Signora, lei non c'era. In 15 anni di presidenza non ho MAI incontrato un padre cosi'. La calma, la fermezza e la decisione di suo marito, se potesse venderle, gli farebbero fare un sacco di soldi!".

A noi madri, un grande incoraggiamento: insegnamo ai nostri figli maschi a diventare uomini...faremo felice la nostra futura nuora...un giorno!

Paolo Pugni ha detto...

che belle cose.... grazie! e speriamo di avere tanti padri così...

http://leggendoquaela.blogspot.com ha detto...

Mi sento una delle tante eccezioni che conferma la regola. :-)

Paolo Pugni ha detto...

grazie padreatempopieno, e mettiamole in mostra queste eccezioni positive, riscopriamo il ostro orgoglio!
Grazie
ciao
Paolo

pate ha detto...

Anche per me il concetto di "Supermamme" è quello centrale. Ma è una trappola soprattutto per le donne che sono costrette (soprattutto dal giudizio di altre donne) ad essere madri perfette, lavoratrici dal pari rendimento e orari degli uomini, amanti ideali e casa sempre pulita.
Donne: non ce la potete fare...
E poi sicuramente la "presunzione" di saper accudire meglio i neonati e di avere il monopolio sulle scelte negli anni successivi.
La controparte paterna, ammettiamolo, di tutto questo se ne approfitta ed effettivamente è latitante. Ma forse dipende anche dal fatto che, abbandonato il modello di padre autoritario dei decenni (millenni) scorsi, noi uomini non siamo ancora riusciti a ritergliarcene uno nuovo. Sarà vero?
Forse no. Ormai non è più così raro incontrare padri amorevoli sì, ma anche capaci di impersonare un padre autorevole che le regole le sa ancora insegnare e far rispettare.
Personalmente (e come Associazione) ritengo che le cose siano più rosee di quanto sembrino.
Insieme, uomini e donne, mamme e papà, possiamo farcela ;-)
www.paternitaoggi.it (Federico)