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martedì 22 febbraio 2011

the parents' nightmare - l'incubo dei genitori


Prossimo post Next post Venerdì/Friday 25 febbraio 2011

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Basta navigare nel web, leggere una rivista o un quotidiano per iniziare a credere che il nostro peggiore incubo da genitori si sia alla fine dimostrato realtà.
Questo è stato il nostro primo pensiero leggendo questo interessante articolo  di Christine Martinello a proposito delle alte aspettative che hanno i genitori immigrati, negli Usa, per i loro figli e come questo abbia impatto sulla loro educazione.
E qui viene fuori l’incubo che può essere espresso così: “ho sbagliato tutto”.
Ne parlava anche Mariolina Migliarese nel suo ultimo imperdibile saggio La famiglia imperfetta del quale abbiamo già parlato in questa occasione.
Finiamo così per sentirci come “tutto è andato storto e la colpa è solo mia”.
Vorremmo gridare a gran voce che non  vero, non del tutto insomma: non che non si sia fatto errori, forse anche tanti. Ma non abbiamo sbagliato tutto.

E allora, quello che si legge su articoli e nel web? Ogni giorno sembra che ci sia una teoria nuova! Non vogliamo dire adesso che siano loro ad avere sempre torto, diciamo solo che quelle sono idee da soppesare, suggerimenti da valutare e non procedure alle quali ubbidire ciecamente.

Crediamo che ci sia una tracci da seguire nell’educazione, che sia tale da sopportare deviazioni ed errori, quando sia seguita con costanza e coraggio: è costruita su alcuni principi irrinunciabili e che sgomberano il campo da ogni errore:

1.     Definiamo il nostro obiettivo: qual è quello della nostra famiglia? Perché siamo una famiglia, perché ci siamo sposati? Che cosa vogliamo ottenere? Che cosa speriamo per i nostri figli?
2.     Definiamo i nostri principi: quali sono i valori nei quali crediamo, quelli che non tradiremo mai? In che cosa crediamo realmente? Qual è il modello che vorremo seguire? Che cosa significa per noi essere persona e qual è il traguardo che ogni persona dovrebbe raggiungere?
3.     Definiamo le priorità: che cosa ci manca ora? Che cosa ci impedisce di essere una famiglia perfetta, come quella della nostra visione, l’obiettivo finale? D’accordo il concetto di famiglia perfetta è un limite concettuale, una prospettiva, ma se non puntiamo ad un target infinito non raggiungeremo mai quello finito.
4.     Per definire le priorità della famiglia dobbiamo prima analizzare la situazione, della famiglia in sé e di ogni singolo componente: quali sono le nostre forze e debolezze? Che cosa dobbiamo cambiare? In che cosa cambiare? Come facilitare il cambiamento?

Ora tutto questo può apparire teorico e difficile, ma senza questo fondamento tutto sarà molto più complesso ed inefficace. Ci vuole questo fondamento per affrontare ogni bufera. E non essere distratti dai nuovo modelli educativi, come quello della Tiger Mother citato nell’articolo.
Vorrei approfondire prossimamente come le applicazioni di management, specie quelle della Theory of Constraint, possono aiutarci a crescere una famiglia.
E voi che cosa ne pensate?





English version






If we, as parents, surf the web or just read enough magazines and newspaper, we can easily come to a conclusion that our worst nightmare is finally reality. This was my first thought as I read the  very interesting article by Christine Martinello talking about the high expectations of immigrant parents and their implication on education and parenting, with direct reference to the Tiger Mom.
The worst nightmare of every parent can be spelled this way: “All I did was wrong”. 
Sometime we feel that way, we are in the mood for “everything went wrong, and it was my fault”.

Now I want to state clearly that is not true, might not be totally true. I do not mean we haven’t made mistakes. Many I believe. But not every single thing.

And what about the news and articles we read? I’m not assuming that THEY are always wrong, but what I want to claim is that they should be taken as suggestions and not a orders or procedures we must follow.

I believe we have to find out our way to educate our kids, based on several unmistakable and irremissible principles.

1.     Set your goal: which is the goal of our family? Why did we ends up being a family? What do we want to achieve? Why are we together? What do we desire for our kids?
2.     Set the principles: which are our values, the ones we would never betray? What do we believe in? Which is the role model we want to follow? What does it means to us being a person? Which is the goal of a person?
3.     Set priorities: what are we lacking now? What prevent us from being a perfect family, the family we would like to be, the family of our vision? Of course, I know this is a limit concept, but if we do not aim to the infinite target we will never achieve the finite one.
4.     To set priorities we need to analyze our situation as a family and for any single person inside the family: which are our weaknesses and our strengths? What we need to change? What we need to change to? How we do cause and ease the change?

It may sound a little to theoretical and difficult, and believe me it’s not, but in our eyes it’s the foundation to be ready to face and overcome any storm. It’s the rock where we should build on. Not to be distracted by any new education theory, like the Tiger Mother’s mentioned in the article, and pitch straight to the target.
I’d like to go deeper into the way the managament approach called Theory of constraints can help us raise a family in future posts.
Now, what is your opinion about? We really like to know.

4 commenti:

Rossella - Casa Lellella ha detto...

come al solito sei preciso e puntuale. e come al solito condivido tutto!
le domande che poni sono le stesse che ci siamo poste noi.

buona giornata

Paolo Pugni ha detto...

Grazie mammaLellella, con diversi anni in più sulla groppa le cose assumono prospettive diverse e si lavora sull'esperienza. ;-)
F&P

isabel ha detto...

Questi punti potrebbero a buon titolo essere considerati come l'indice di un trattato su "l'orientamento strategico dell'impresa" e la famiglia e' la più grande ed importante impresa della nostra vita...
Il pericolo del pragmatismo che tu evidenzi molto bene e' piu' insidioso che mai. La famiglia ha bisogno innanzitutto di trovare orizzonti e non solo metodi. In una recente presentazione del libro " la famiglia imperfetta" che ho avuto l'onore di moderare le domande dei genitori riflettevano bene questo approccio: "ma e' meglio il nido o la tata? In Stanza da solo o con i fratelli?
Cosa e' meglio per i nostri figli nel quotidiano vivere? Come rispondere a questa domanda a valle, se non si e' risposto a quelle a monte?
Grazie per essere sempre così incisivo. Dev'essere un dono di natura...

Paolo Pugni ha detto...

Un dono di sicuro, di quelli da non mettere nella sabbia perché sennò sono guai quando torna il re...
Credo che questa epoca sia caratterizzata dalla fede negli esperti, qualifica che chiunque può ottenere specie se appartiene a quelle categorie incensate che cominciano spesso con psi.... E perdiamo di vista il senso, lo scopo, il fine.
E il rapporto causa-effetto.
Cerco solo di ricordarlo a noi per primi e poi a tutti....
grazie ancorfa
Paolo