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martedì 15 febbraio 2011

Educare al pensiero - Thinking Kids




Prossimo post Next post Venerdì/Friday 18 febbraio 2011

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I nostri cuccioli sono diversi? Ovvio che sì, alla stessa età in cui noi giocavamo con biglie e pallone loro smanettano computer e giocano ai videogiochi.
Questa cultura digitale respirata, fin dalla gestazione, ha modificato il loro modo di pensare, di imparare, di vivere la realtà (reale e virtuale)? Di studiare e apprendere?
Sono senza dubbio più proattivi e più propensi alla noia delle generazioni precedenti e questo significa che dobbiamo trovare un modo nuovo di insegnare loro.
Ci fa sicuramente molto piacere conoscere la vostra esperienza ed raccogliere aneddoti e situazioni nelle quali vi siete trovati. Intanto vorremmo suggerire che sicuramente dobbiamo aiutare i nostri figli a sviluppare un modo migliore di pensare e ragionare e collegare logicalmente i fatti, cosa che questa epoca sembra aver disimparato a fare.
E’ interessante che cosa si trova sul web a questo proposito. Vi proponiamo tre link per iniziare a parlarne insieme:



Thinkparenting è un website che incoraggia i genitori a dedicare del tempo tutti i giorni ad insegnare i ai nostri figli a ragionare e ad applicare ciò che hanno appreso nella loro vita di tutti i giorni: trasformare cioè la cultura in azione e saggezza.

RaisingCeoKids è un sito affascinante che propone un approccio volto a stimolare contemporaneamente la riflessione e l'imprenditorialità dei figli. Abbiamo intervistato Sarah Cook che ci ha spedito un video: il tempo di tradurlo e lo pubblicheremo. La sua proposta è intrigante e stimolante: merita approfondimenti e discussioni.

Infine Toc for education sito che illustra come i Thinking Processes della Theory of Constraints possano essere utilizzati nell'educazione per gestire problemi, conflitti, situazioni complesse e semplici e ricondurre tutto alla ragione.

Interessate: che cosa ne... pensate?





English version




Are our kids different? Of course they are: while we played with balls and  marbles, they play videogames and learn how to use a PC writing and reading.
Does this develop a different brain attitude? Does this change the way they can study and learn?
They are indubitably much more proactive and easy to be bored than previous generations and thus this means we have to find out a different way to teach them.
While we’d like to understand what do you think about and which are your experiences, we’d like to point out that for sure we should help our kid to develop a better way to think and reason.
It’s interesting what you can find on the website about this subject.

Three links to start a discussion:



Thinkparenting  a website that encourage parents to spend time daily in teaching new way to develop thinking in our kids. And to apply what they have learnt in their daily life.
RaiseCeoKids a ashinating approach to develop both thinking skills than entrepreneurial skills in our kids. We interviewed Sarah Cook and soon the video she sent us will published in this blog. There is a lot to discuss about Sarah’s approach, she’s very sharp in proposing her suggestions.
And finally Toc for education which offers the principles of Theory of Constraints, and the thinking process, to solve problems, conflicts and all other hurdles that can fill a kid’s life.
Now it’s up to you: what do you…. think?


2 commenti:

Corie ha detto...

In qualche post di famiglie felici che evidentemente mi sono persa, ma che perfortuna ho recupeto tramite il blog http://paginediviaggio.blogspot.com, c'era un interessante confronto tra i modelli educativi generazionali:
Oggi:
1. Valutazione del rischio e sua gestione
2. Scoperta personale della realtà
3. Iniziativa e pro attività
4. Sguardo globale: ricerca di una visione sempre più ampia
5. Modo diverso di connettere le idee: iperlink più che sillogismo
6. Modo diverso di prestare attenzione
7. Atteggiamento da problem solver
8. Capacità di analizzare le situazioni puntuali (a volte senza sguardo sulle conseguenze, ma questo è un problema anche degli adulti)
9. Competizione e appartenenza alla squadra

Prima:
1. Rassicurare, garantire sicurezze e certezze
2. Raccontare la realtà (ehi piccolo, io sono più grande , ho più esperienza, ho visto e so come va il mondo)
3. Reattività e disciplina
4. Impatto locale
5. Pensiero lineare, studio di libri, lezioni frontali
6. Attenzione continuata per lunghi periodi senza interruzioni
7. Esecuzione di ordini
8. Presentare la soluzione pre-masticata
9. Imposizione di standard ai quali uniformarsi

Finora non avevo mai guardato le cose in questa prospettiva. Confesso di non aver neanche mai cercato di avvicinare la mia quattrenne alla realtà digitale. Mi fa paura. Soprattutto l'idea che fin da così piccola potrebbe costruirsi una identità virtuale: potrebbe essere altro da stessa, senza sapere neanche chi é esattamente se stessa. Non si tratta solo di sorvegliare il suo tempo al pc, si tratta di crescere con un altro approccio alla propria identità e al modo dell'informazione.
Se basta un clic per sapere tutto di una determinata cosa, come può nascere quella corretta studiositas, base della scoperta delle passioni, che faranno poi la nostra identità?
Faccio molta fatica a confrontarmi con questo nuovo modo di educare, ma credo che sia necessaria una riflessione sul tema molto approfondita, e più positiva della mia attuale visione.
PS: mi dispiace ancora per la prolissità, ma in questo blog non é possibile commentare in poche righe ...

Paolo Pugni ha detto...

Grazie Corie, mi sembra che ci stai lanciando un interessante spunto per proseguire a riflettere. Lo faremo!
Paolo