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giovedì 6 gennaio 2011

The empty nesters syndrome - La sindrome del nido vuoto

Prossimo post Next post Monday/Lunedì 10 gennaio 2011

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Sembra che molte coppie scoppino una volta che l’ultimo figlio ha lasciato la casa. Anche in tarda età, come può capitare in questa nostra Italia. E che molte ritardino il momento dell’abbandono dei figli proprio per difendersi dal deserto che vendono aggressivo all’orizzonte, come se dopo non ci fosse più nulla, una sorta di vuoto cosmico.


Perché le coppie sembrano disfarsi nel momento in cui rimangono in un certo senso nude, senza più la protezione di un figlio in casa?
Una sola ragione, osiamo affermare: la coppia non ha investito su di sé.

Si sono come scordati di essere marito e moglie, pensando solo di essere mamma e papà. L’unico progetto comune che hanno avuto è stato l’essere genitori. E una volta che ritengono di aver portato a termine questo conto –sbagliando per la verità: non si finisce mai di essere genitori!- non riescono a trovare più una ragione per stare insieme. Si accorgono di non avere nulla in comune. Come essere stranieri in terra amica.



Mai, e per essere sicuri di affermarlo con sufficiente energia  lo ripetiamo: mai la coppia deve essere messa in secondo piano, dietro il ruolo di genitori. Non possiamo essere in nessun modo migliori genitori evitando di essere coniugi. Chiaramente parliamo di situazioni in cui entrambi i coniugi siano presenti in famiglia. In quei casi in cui, per qualunque ragione, il genitore sia solo è evidente che il suo ruolo educativo diventa dominante in famiglia. La nostra esperienza di svariati genitori single, qualunque sia la ragione che li ha condotto a questa condizione, ci racconta di situazioni spesso eccellenti, talvolta anche migliori di quelle che vedono ancora i due coniugi insieme. Così è la vita.

Per tornare alla situazione più tradizionale, ciò che vogliamo ancora una volta suggerire è di investire davvero tempo e impegno nel costruire una coppia forte: cerchiamo interessi comuni, generalmente non sono gli stessi di quando ci siamo incontrati. La vita ci cambia, ci modella: nessuno di noi è la stessa persona dello scorso anno, figuriamoci quella di dieci anni fa!

Costruiamo progetti insieme: anche quando avremo novant’anni potremo guardare al futuro con la prospettiva, al di là dell’orizzonte magari, di costruire il nostro futuro insieme.
Trascorriamo tempo insieme, difendiamo la vita privata della nostra coppia, anche quando i figli sono piccoli e tanti. Proteggiamo la nostra intimità: non solo quella sessuale –in fin dei conti siamo realmente una carne sola- ma anche quella relazionale.
Coltiviamo con pazienza gli interessi dell’altro, cerchiamo di farci spiegare che cosa ama di ciò che ama; costruiamo un linguaggio comune fatto anche di ricordi comuni.

E che cosa altro si può fare? Avete idee o esperienza da condividere con noi tutti?



English version





It seems that many couples crash when they become empty nesters. Let’s just clarify the very different situation we have in Italy, a country where leaving home before marrying is quite unusual and can be a true problem after all, due to the cost of living. If you add on that Italian moms, and now Italian fathers too, do not really want to let children go so easily, you come up with a social problem.
But that’s not the subject of this post, which indeed is: 
why couples crumble when they remain naked, not protected by children?
Just one reason: they have not invested in the couple
They have forgot to be husband and wife, they were just mom and dad. The sole common project was parenting. And when they have fulfilled this duty -apparently: you never end being a parent!- they just can’t find out a reason for staying together. They may also discover to have nothing in common. To be like strangers in a domestic land.





Never, and we want to be very clear: never, the couple should be postponed to the role of parenting. We cannot be in any way better parent avoiding to be good spouse. Of course, we are talking of these situations were husband and wife are there. Where, for any reason, this could not be the case, the remaining parent has to be the best parent (s)he can. No doubt about it. Without considering why this could happen, sharing our experience, we can claim that there are a lot of single parents not only doing there best, but also getting much better results than marriages. That’s life.

Coming back to a more traditional situation, we want once more suggest to really invest time and effort in building a strong couple: find out common interests, usually these are not the same as when you met. Life is dynamic, everyone changes, we are not the same as we were last year, not mentioning ten years ago. 


Build common projects: even when we will be ninety we can look forward, may be over the rainbow, to plan our common life. Spend time together, defend a private life, even when kids are many and little. Protect your intimacy, which is not just sexual –indeed you are one body- but also and especially relational.
Let’s nurture common interest start understanding our spouse’s ones: wha does )s)he loves what (s)he loves? What does (s)he find so intriguing and fun in that? Could (s)he explain it to me and teach me to appreciate the way (s)he does?
Build common stories, common languages may be founded on same memories, common adventures.  

And by the way do you have any suggestions to share with us how to cultivate the marriage? 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Io in questo periodo, purtroppo, con un figlio di 12 anni e mezzo sono costretta a riconoscere che a volte preferisco passare del tempo da sola per dedicarmi ai miei interessi senza coinvolgere forzatamente mio marito e mio figlio. La stessa cosa vale per loro, poi cerchiamo di parlare delle nostre singole esperienze, come ad esempio: cinema con amici o softair per mio figlio, mostre o shopping per me, cene con amici o navigazione su facebook per mio marito. Difficile trovare spazio per la coppia quando uno dei due è riluttante a lasciare il figlio. Capire i motivi, quando c'è un blocco, è un'impresa ardua, forse compito di uno psicoterapista, ma se non c'è la volontà di entrambi, lottare da sole significa a volte disperdere inutilmente le energie.

Paolo Pugni ha detto...

capisco le difficoltà e non è certo un post in un blog che può dare tutte le soluzioni. Passare tempo da sola non è "peccato", purché non sia abbandonato il mondo coniugale. Che a volte è difficile, se mancano gli elementi che dici tu. Vista l'età ci penserà il figlio ben presto a lasciarvi da soli...
Tieni duro, se puoi, e tutto prenderà la strada che deve prendere.

Vagabonda ha detto...

Intanto grazie per aver preso spunto da un mio suggerimento per questo post.
Concordo con quasi tutto ciò che scrivi sulla coppia,su ciò che si dovrebbe fare per mantenerla "vitale", ma la vita ci cambia e ci modella e noi non siamo più gli stessi..ecco vedo in questa frase il nodo della questione. Almeno per ciò che mi riguarda, non sono più la stessa e penso che prima di sposarsi o di generare figli bisognerebbe essere più coscienti di cosa significa vivere con una persona e accettarla per quello che è e non per ciò che ci piacerebbe fosse.

Paolo Pugni ha detto...

Vagabonda, non avrei saputo dire meglio quello che hai detto!
Grazie
Paolo