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martedì 2 novembre 2010

Adolescenti? Educhiamoli da piccoli! - Let's save the teens... when they are kids!

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Interview Friday will follow - E poi il venerdì
 delle interviste
Scroll down for English version thanks






Adolescenti? Educhiamoli da piccoli

Bamboccioni. No-no generation. (Né università né lavoro). Disconnessi dalla realtà.   Questi alcuni degli epiteti con i quali vengono descritti gli adolescenti oggi. Chiaro: non tutti. Non basta. A differenza di trent’anni fa oggi si sa per certo che l’adolescenza comincia ma non si sa più se e quando finisca. 
Si parla di adolescenza protratta per indicare che si trovano in giro adolescenti di quaranta e più anni.
Il problema? 
Mancanza di volontà. Sindrome del telecomando. Assenza di lungimiranza. 
In una parola: voglia di vita facile, immediata, senza sforzo, senza fatica, senza progettualità.

Come aiutarli a capire che la vita è bella proprio perché è difficile?

Iniziamo da piccoli. 
(Come intervenire sugli adolescenti lo vedremo in un prossimo post).

Facciamo torto loro se pretendiamo che improvvisamente, solo perché hanno varcato la soglia dell’adolescenza, apprendano da soli a fare sforzi, a impegnarsi per un risultato. Se non li abbiamo allenati da piccoli, la responsabilità è nostra.
Come possiamo dunque generare questo atteggiamento fin dall’infanzia?
Numerosi educatori suggeriscono di ricorrere agli incarichi. Piccoli compiti, commensurati all’età, che facciano capire ai figli che devono contribuire alla vita di famiglia.

Quali possono essere questi incarichi? Ad esempio
  • Mettere in ordine la stanza
  • Apparecchiare e/o sparecchiare la tavola
  • Occuparsi del riciclo di carta, plastica, vetro
  • Fare la spesa
  • Svuotare la lavastoviglie
  • Stendere
  • Tenere in ordine i propri vestiti, le proprie scarpe
  • Svuotare la borsa con l’abbigliamento sportivo

E così via. Avete altre idee da aggiungere alla lista?

Due i punti fermi sui quali si basa la tecnica degli incarichi:
1.     Non fare sconti: non sostituirsi a loro così da aiutarli a capire il concetto di responsabilità
2.     Assegnare, anzi meglio concordare, incarichi che siano effettivamente alla loro portata.

Con i più piccoli sarà opportuno anche affiancarli nel compito, aiutarli ad esempio a mettere in ordine la stanza, ma senza sostituirsi a loro.

L’esperienza insegna che all’iniziale resistenza subentra, dopo non molto, prima il piacere e poi il compiacimento di poter essere utili alla famiglia. E così si apprende che lo sforzo, una volta superato il naturale attrito, è la strada principale per raggiungere la gioia, quella vera.

Chi ha voglia di raccontarci qualche esperienza della propria famiglia?



English version
Let’s save the teens… when they are kids!

“Bamboccioni”. Non-no generation (neither college nor a job). No perception of what reality is (watch this wonderful trailer). These are some of the way teens are called nowadays. Sure: this is not true for everyone.  And it’s not enough. What’s worst is that till thirty years ago you knew for sure that adolescence had a starting and a finishing line. Today you know that teens begins but you do not know if and when it ends! You can name people in their forties that still behave like teens!

What’s the problem then? 

They say lack of will, remote control syndrome, deficiency of foresight. In one word: they do not want pains. What they want is an easy, happy and trouble-free life.

How can we help them to understand that life is a splendor things just because it requires efforts?

Let’s start when they are kids. 
(We will discuss later how to help our teens).

Several scholars suggest to use the duties technique to help kids. Little charges, suitable to their age, that can explain to our children that they have to contribute to the family life.
For example:
  • Order their rooms
  • Set and clear the table
  •  Handle paper, plastic, glass recycling
  • Make the cart
  •  Empty the dishwasher
  • Keep their clothes or shoes in the proper place
  •  Keep their sport bag

And so on. Do you have other suggestions to share?
Two are the main point you should not avoid:
1.     Make no discount! Do not take their place and responsibility.
2.     Assign, or better agree, duties that they can effectively perform

You have to support, of course, very young kids in their charges, help them but never replace them doing for them the duty assigned.

Experience tells that the initial resistance is quickly replaced by pleasure and the joy of being a resource for the family. So you can teach them that you have to overcome friction to win that irresistible delight that lasts.

Who wants to share with us her/his family experiences?

10 commenti:

Rossella - Casa Lellella ha detto...

sono cresciuta praticamente così.
mio padre ha sempre detto che lo studio era il mio lavoro ma che in casa tutti si dovevano dare da fare, quindi ognuno aveva i suoi incarichi!
credo che sia giusto responsabilizzare i bambini, perchè è importante che capiscano che tutto quello che hanno devono meritarselo, che la fatica non è sempre brutta e che è più bello "guadagnarsi" le cose.

anche con Ariel mi comporto così, certo a volte è più facile sostituirsi a loro, ma se non insegno ed educo io genitore, chi lo dovrebbe fare?

Rossella

Paolo Pugni ha detto...

Grazie Rossella,
concordo con quello che dici. Sottolineo solo che quelli erano forse tempi diversi, per quanto vicini ad oggi possano essere.
Ciò che era scontato nella nostra generazione, e ancora "normale" nella tua, credo venga spesso considerato eccentrico oggi.
Bene dunque sottolinearne i risultati positivi.
Se poi i nostri lettori vogliono sapere di più di Ariel e di casalellella, consiglio loro di andare a trovarti
http://www.casalellella.com
Non resteranno delusi!
ciao
Paolo

Rossella - Casa Lellella ha detto...

grazie Paolo!

in effetti hai ragione... oggi giorno, forse perchè i bambini arrivano tardi e sono "troppo ricercati", i genitori permettono loro tutto con il risultato che diventano dei piccoli despoti!
Il problema è l'autorità, e i genitori l'hanno persa, ahimé!

Unknown ha detto...

Anch'io sono praticamente cresciuta in questo modo...col forte senso della collaborazione, del responsabilizzarsi e del guadagnarsi/meritarsi le cose e le situazioni.
Purtroppo, ahimè, coi miei due figli pecco un po' di eccessiva protezione e spesso mi sostituisco a loro, salvo poi rimanerci amaramente male quando vedo che sono molto più bravi a pretendere che a donare, a chiedere che a collaborare.
Concordo perfettamente sul fatto che vadano responsabilizzati con degli incarichi alla loro portata.

Grazie,
Monica

Paolo Pugni ha detto...

Grazie Monica, specie della condivisione. E' facile cadere in questa debolezza, lo sappiamo per esperienza personale, per errori personali possiamo dire: viene così facile donare....
E' che ogni virtù sciaguratamente trascina con sé due vizi: uno per eccesso e l'altro per difetto.
Qui il difetto è dare per... togliersi i figli dai piedi. Il materialismo come surrogato dell'amore.
L'eccesso è dare perché... fanno tenerezza e si vorrebbe evitare loro ogni inciampo. E purtroppo si finisce per non fare il loro bene....
Grazie Monica, torna a trovarci
F&P

Paolo Pugni ha detto...

Commento... conto terzi... per Maristella che ha difficoltà a pubblicare.

Una grandissima pedagogista del '900, Maria Montessori, nonchè la prima donna medico in Italia, coniò il motto: "AIUTAMI A FARE DA SOLO", ossia l'adulto deve aiutare il bambino ad esplorare, a pensare criticamente e ad agire in modo autonomo. Questo non vuol dire non dare regole, anzi, guidarlo ad essere via via più autonomo, anche nelle piccole cose quotidiane, senza sostituirsi a lui, ma abituandolo ad assumersi piccole responsabilità e consentendogli anche di sbagliare, perchè il bambino impara dall'esperienza e dall'esempio!
"Non sostituirti a me, non soffocarmi, aiutami a fare da solo", ecco quello che ogni bambino cerca di dirci o vorrebbe farci sapere. Invece, quanto spesso o lo si abbandona a se stesso dicendogli "Arràngiati!" o lo si blocca sostituendosi a lui! Ma - ci ricorda Maria Montessori - "ogni aiuto inutile è un ostacolo allo sviluppo". "Il nostro compito è di dare aiuto quando questo ci viene richiesto"

Vagabonda ha detto...

Paolo, allora il tuo progetto è partito! Mi complimento con te, è molto ben fatto questo blog, te lo dico in tutta sincerità.
Nel particolare, i valori di cui riferisci sono eterni e se ci sono stati passati dai genitori non dovrebbe essere difficile ri-trasmetterli noi.
Il senso di responsabilità è importantissimo, bisogna insistere.
Ciao Vagabonda

Paolo Pugni ha detto...

grazie Vagabonda, alla fine siamo partiti, speriamo che cresca e che riesca a dare un contributo.

Anonimo ha detto...

La nostra esperienza, con cinque figli dai 4 ai 17 anni, è nel senso di un grande incoraggiamento alla suddivisione dei compiti e all'autonomia:
- tutti si fanno il letto (tranne la piccola di 4 anni, che comunque ogni tanto ci prova "a modo suo");
- ognuno deve tenere in ordine il proprio materiale scolastico, i giochi, le borse sportive;
- ognuno ha dei compiti specifici in base all'età: uno apparecchia la tavola, una la sparecchia, la grande carica e scarica la lavastoviglie, il seienne prepara la tavole per la colazione;
- i tre più grandi la si preparano i vestiti per il giorno seguente;
- tranne la piccola, sono tutti indipendenti (o quasi!) per l'igiene personale;
- la bimba di 10 anni avrebbe dovuto occuparsi del suo coniglietto... visto che non ce la fa e la bestiola soffriva, in cambio deve portare la carta da riciclare nell'apposito bidone in strada;
-infine, l'aiuto reciproco è fortemente benvenuto!
Per ora non voglio dire che brindino ogni volta che devono svolgere un'incombenza, ma è diventato abbastanza acquisiti che ognuno ha i suoi compiti, inoltre ogni volta che fanno gite, campeggi, o anche solo a scuola, sento spesso lodare la loro autonomia e lo spirito di collaborazione.
Può sembrare che questo tipo di organizzazione sia necessario perché siamo tanti in famiglia (e in parte è anche così), ma il mio obiettivo finale è regalare loro l'autonomia, che è un bene prezioso.

Paolo Pugni ha detto...

grazie perfectioconversationis (perf per gli amici d'ora in poi)!
E' un esempio delizioso quello che ci presenti e ci trovi perfettamente d'accordo nell'obiettivo che non è una organizzazione militare (ricordate come funzionava la vita in casa di Lucille Ball+Henry Fonda nel famoso film Appuntamento sotto il letto con diciotto figli in casa?) ma regalare (ci piace molto questo verbo) l'autonomia ai figli...
Grazie, e fateci avere vostre notizie!
F&P